La variante Omicron prevale nel mondo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel suo ultimo bollettino riporta che sono stati segnalati oltre 21 milioni di nuovi casi, il dato più alto in una settimana dall’inizio della pandemia. “A meno di due mesi dalla sua scoperta in Sudafrica, Omicron rappresenta ora il 31,8% dei casi di Covid nella regione Europa – rende noto Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’OMS – mentre rappresentava il 15% dei contagi la settimana scorsa e il 6,3% la settimana precedente“. Omicron preoccupa per la sua rapida diffusione, ma il numero di ricoveri in terapie intensive e di morti sono minori rispetto al passato: ecco perché i Paesi stanno elaborando nuovi piani per gestire l’epidemia, come le nuove misure adottate in Spagna.

Omicron, le sue caratteristiche e perché è meno letale

La nuova variante rappresenta l’89,1% dei nuovi casi, mentre la Delta, prima dominante nel mondo, è al 10,7%. Diversi gruppi di ricerca nel mondo hanno esaminato, attraverso studi in vitro e in vivo, le diverse caratteristiche di Omicron, arrivando ad affermare che si moltiplica con più difficoltà nelle cellule profonde dei polmoni.

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Omicron si è manifestato come un virus più diffusivo, ma che colpisce prevalentemente le vie aeree superiori, come naso e faringe – specifica Massimo Clementi, professore ordinario dell’Università Vita-Salute San Raffaele e Direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’IRCCS Ospedale San Raffaele –  risparmiando in parte i bronchi e i polmoni, dove si generano le patologie più gravi”.

Come si sta affrontando Omicron in Europa?

La maggior contagiosità della variante e la sua minor letalità ha indotto gli Stati a elaborare nuovi piani di gestione, puntando a un ritorno alla normalità. In Italia prosegue spedita la campagna di vaccinazione, anche in virtù del Super Green Pass, necessario per accedere alla maggior parte delle attività, compresi bar e ristoranti. L’Austria invece ha approvato l’obbligo vaccinale per gli adulti da febbraio, in più a Vienna partirà una lotteria con premi fino a 500 euro per spingere alla vaccinazione.

Altri Paesi invece allentano le restrizioni: è il caso della Francia, in cui, dal 2 gennaio sono stati eliminati l’obbligo della mascherina all’aperto e lo smart working, così come verranno meno anche i limiti di capienza negli stadi e nelle sale per eventi. Anche in Gran Bretagna, secondo il Ministro della Salute Sajid Javid, si “sta entrando in un nuovo capitolo” della pandemia ed è questo il momento adatto per diminuire i divieti: stop alle mascherine in luoghi pubblici e al Mini Green Pass necessario per discoteche o eventi pubblici.

Israele dice addio al Green Pass

Capofila di diverse novità è Israele che, recentemente ha dichiarato di star lavorando per l’eliminazione del Green Pass. Tramite un tweet il Ministro delle Finanze dello Stato, Avigdor Liberman spiega che non c’è alcuna «logica medica ed epidemiologica nel Green Pass» e che ciò è condiviso da «molti esperti»

Le regole relative alla certificazione verde prevedono che solo le persone vaccinate, guarite o testate il giorno precedente, possano entrare in attività e luoghi e, in alcuni casi, al loro posto di lavoro. Tuttavia gli infetti, nonostante siano vaccinati o guariti, sono saliti alle stelle con la variante Omicron e tale sistema dunque non sarebbe più funzionale. L’eliminazione del Green Pass rappresenterebbe una svolta significativa nella modalità di gestione del virus con un “quasi” ritorno alla normalità, auspicato dal primo ministro Naftali Bennett e dal ministro della Salute Nitzan Horowitz.

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Antonella Acernese

Antonella Acernese

Antonella Acernese, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it da settembre 2020 grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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