I lettori in Italia sono tanti o pochi? Questa è la domanda che gli esperti del mondo editoriale continuano a farsi dal 2020, anno chiave per trovare una risposta. Dal primo lockdown, è stato evidente che il mercato del libro avrebbe vissuto un cambiamento negli anni a venire, e così è stato: iniziative e promozioni sempre più numerose, crisi delle librerie indipendenti, lettori in aumento (ma in modo non costante), digitalizzazione della cultura, didattica a distanza, boom degli scrittori esordienti e conseguente aumento del lavoro per professionisti come i revisori ecc.

È difficile capire quale sia la portata netta del cambiamento e ancor di più se quello che il settore sta vivendo è un cambiamento positivo o negativo. Ci sono dei dati che possono aiutarci quantomeno a comprendere verso che direzione si sta andando e, in parte, anche cosa fare per risanare quelle dinamiche che non aiutano il mercato.

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Lettori in Italia: cosa è successo nel 2020

Secondo il report dell’Istat sull’editoria nel 2020, i lettori in Italia sono aumentati del 3% rispetto al 2019. Questa, la conseguenza del lockdown che ha visto la lettura tra le attività più praticate nei giorni di isolamento. Il mercato online ha quindi beneficiato delle chiusure delle librerie, che ci si aspettava avrebbero sofferto enormemente delle misure di contenimento. Invece, “l’offerta editoriale tiene”: la quota di invenduto è stata appena più alta dell’anno precedente (+2,7%). A differenza di altri settori culturali, l’editoria ha dimostrato una tenuta inattesa.

Perché? Il mercato del libro è molto eterogeneo e sia attori che fruitori non sono fissi né costanti: i dati vedono raccolti i risultati di realtà molto piccole e di altre – diametralmente opposte – molto grandi; il numero delle vendite non è sempre specchio del numero di lettori; quasi il 10% delle imprese censite è ente o istituzione no profit e la digitalizzazione del mercato sta cambiando tutto. Un dato che ci si aspetta e che è facilmente intuibile, infatti, è quello degli ebook. Aumenta la diffusione di questo formato, che nel 2020 ha rappresentato il 47,9% delle opere pubblicate (le opere di genere scolastico sono un’eccezione in questa tendenza).

Cosa emerge dai dati del 2021

Secondo i dati raccolti da AIE e da Centro per il libro e la lettura presentati al Salone del Libro 2021, i lettori sono in diminuzione rispetto al 2020 ma i lettori abituali leggono di più (sia cartacei che ebook o audiolibri) e c’è una tendenza diffusa a ripetere un particolare acquisto. Un altro dato interessante e che può sciogliere ulteriori nodi sulla questione dell’eterogeneità del settore è che la pandemia (che ha creato la necessità di ampliare l’online) non ha rimosso né attenuato le barriere strutturali e geografiche che caratterizzano storicamente il mercato della lettura in Italia.

Chi sono i non lettori? Chi ha un basso titolo di studio (67%), chi guarda tutti i giorni o quasi servizi di video on demand (34,1%) e chi usa tutti i giorni o quasi i social network (41,4%). Inoltre, cresce il divario tra Nord (59% di lettori) e Sud (35% di lettori). Ecco che un mercato che è intrinsecamente eterogeneo deve fare anche i conti con delle barriere culturali e geografiche che sembrano insormontabili – ma che non lo sono, o almeno non del tutto.

Come si può risolvere la situazione?

Per risanare questo divario e abbattere questi muri, si può portare la lettura sui luoghi di lavoro (come è già stato fatto da alcune aziende), promuovere di più le varie iniziative cosicché arrivino anche a categorie non limitrofe ai settori culturali, educare i giovani a usare i social network come canali per la trasmissione della cultura e servirsi della televisione e delle serie televisive per promuovere i libri.

I migliori libri che dipingono la situazione del mercato editoriale (o più in generale dei settori culturali) in Italia sono: il recente L’editore presuntuoso di Sandro Ferri, che è una riflessione a tratti divertente a tratti irriverente della storia editoriale italiana degli ultimi quarant’anni; “«Con la cultura non si mangia» Falso!” di Paola Dubini, che spiega l’importanza della cultura senza appesantire il lettore e “Vendere l’anima. Il mestiere del libraio” di Romano Montroni – un viaggio tra gli scaffali e i retroscena del difficile ma affascinante lavoro del libraio.

I lettori in Italia ci sono: ora, bisogna lavorare su tutti quegli impedimenti che provocano divari e le conseguenti problematiche. Con il giusto impiego dei social network e una sensibilizzazione più inclusiva si può sperare in un andamento più costante – e in crescendo – del mercato editoriale.

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Sofia Greggio

Sofia Greggio

Sofia Greggio. Correttrice di bozze, editor e ghostwriter, ho seguito corsi di editoria come lettura professionale, scouting e consulenza editoriale e un master in scrittura creativa. Oltre al mondo dei libri, sono appassionata di civiltà orientali e infatti studio Antropologia all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

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