Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina sta destando preoccupazione e paura in tutto il mondo. Innumerevoli sono le iniziative di solidarietà e gli aiuti a favore dell’Ucraina, meno noti rispetto alla tragicità e agli orrori della guerra.

Le storie di vita raccolte e raccontate con commozione e intensità sono tante, tra chi decide con coraggio di restare accanto ai propri connazionali e chi invece dall’estero addirittura decide di raggiungere il Paese sotto assedio per dare una mano.

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I Paesi nel mondo sono intervenuti in maniera diversa, inviando al popolo ucraino armi e materiale militare in difesa degli attacchi russi, intrattenendo trattative diplomatiche o mantenendo una posizione cauta e neutrale.

Aiuti per l’Ucraina, al via finanziamenti dall’Ue

Non abbiamo bisogno di passaggi, mandateci armi”, ha detto il presidente Zelensky, rifiutando l’offerta degli Stati Uniti di aiutarlo a fuggire, come ha comunicato l’Associated Press. La presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha annunciato che per la prima volta in assoluto l’Europa finanzierà l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco.

È un momento spartiacque – ha aggiunto la Presidente – L’Ucraina è una di noi e la vogliamo nell’Unione europea“. La leader ha inoltre speso lodi e ammirazione nei confronti del presidente Zelensky e del popolo ucraino, affermando di voler continuare a coordinarsi in maniera stretta con gli altri Paesi del mondo, per un azione di aiuto e difesa.

“Gli europei hanno reagito in un modo che ha sorpreso tantissimi, a partire dai russi – ha ribadito Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza – Si dice che i progressi maggiori nell’Ue si fanno in tempi di crisi e penso che ci troviamo in uno di questi momenti. È caduto un nuovo tabù, quello per cui l’Ue non può usare i propri soldi per fornire armi. Abbiamo deciso di fornire 450 milioni di euro per l’acquisto di armi letali e 50 milioni per materiale non letale.” Il tutto verrà finanziato dal nuovo Fondo europeo per la pace e dal fondo intergovernativo.

Aiuti all’Ucraina, ecco chi invia armi a Kiev

Non si fermano i sostegni che lo Stato sotto assedio sta ricevendo da tutto il mondo. In prima linea nel sussidio al popolo ucraino sono gli Stati Uniti, che hanno annunciato un ingente finanziamento: “Oggi, mentre l’Ucraina combatte con coraggio e orgoglio contro l’assalto brutale e non provocato della Russia, ho autorizzato, su delega del presidente, un terzo prelievo presidenziale senza precedenti fino a 350 milioni di dollari” – ha dichiarato Anthony Blinken, segretario di Stato Usa.

Secondo fonti diplomatiche Estonia, Lettonia, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno inviato armi, missili e materiale sanitario. Una svolta storica è anche la decisione della Finlandia, che ha previsto di fornire ben 150mila caricatori, 1500 mine anti-carro, 70mila razioni K, il pasto giornaliero destinato a chi combatte, e 2500 fucili. Non da meno è il contributo della Norvegia, pari circa a 226 milioni di dollari fra armi e assistenza umanitaria.

Ucraina. Cina e Israele puntano sulla mediazione

Altri Stati hanno offerto il loro contributo attraverso trattative diplomatiche: Naftali Bennett, leader di Israele, ha deciso di mantenere una posizione di neutralità e dopo aver avvisato Germania, Francia, Stati Uniti ed Ucraina, è volato in Russia, dove ha avuto un lungo colloquio con Putin.

Nonostante sia da sempre un alleato dell’Occidente, il paese ha assunto un atteggiamento diverso rispetto a quest’ultimo, negando il trasferimento di armi. Lo Stato infatti può vantare rapporti privilegiati sia con la Russia che con l’Ucraina, sostenendo così una politica di mediazione.

Anche il Ministro degli Esteri cinese Wang Yii tenta la via della diplomazia in una conferenza stampa, grazie all’amicizia duratura definita “solida come una roccia” che lega lo Stato alla Russia.”La Cina è disposta a fare le necessarie mediazioni e a partecipare alla “mediazione internazionale” ha aggiunto il MinistroPechino è pronta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo per facilitare il dialogo e per la pace, lavorando a fianco della comunità internazionale per svolgere la necessaria mediazione”.

L’obiettivo generale è quello di un’Europa unita e pacifica e tutti gli Stati, con atteggiamenti ed interventi di natura diversa, puntino alla risoluzione del conflitto.

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Antonella Acernese

Antonella Acernese

Antonella Acernese, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it da settembre 2020 grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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