Alla COP27 di Sharm el-Sheikh, nel corso della giornata dedicata all’agricoltura e all’adattamento, è stato lanciato il programma FAST, Food and Agriculture for Sustainable Transformation (Cibo e Agricoltura per la Trasformazione Sostenibile), un’iniziativa per migliorare la quantità e la qualità dei contributi finanziari destinati ai cambiamenti climatici con l’obiettivo di provare a trasformare l’agricoltura e i sistemi alimentari entro il 2030.

I sistemi agroalimentari mondiali, infatti, sono sempre più colpiti dalla variabilità climatica e dall’insorgere di eventi meteorologici estremi che ne compromettono la produzione. Allo stesso tempo però, l’agricoltura è responsabile di un un terzo delle emissioni globali, del degrado degli ecosistemi e della perdita di biodiversità.

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Per questo motivo, negli ultimi anni, le agende dei decisori politici si sono concentrate sempre più spesso su come si possa far convivere la necessità di nutrire il pianeta con il gravoso impatto ambientale generato dal settore agricolo.

Cos’è il programma FAST?

FAST è programma di cooperazione multi-stakeholder, ossia un programma che mira a incentivare la collaborazione tra gli attori interessati. Si propone di agire come un acceleratore per trasformare i sistemi agroalimentari con una triplice attenzione: alla persone, al clima e alla natura.

In particolare, il progetto ha l’obiettivo di migliorare la quantità e la qualità dei contributi finanziari per il clima con l’obiettivo di trasformare l’agricoltura e i sistemi alimentari entro il 2030, supportando l’adattamento, mantenendo l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro i +1,5° C  e allo stesso tempo garantendo la sicurezza alimentare ed economica a più persone possibile.

Il programma prevederà delle riunioni annuali per concordare un piano di lavoro e la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, in collaborazione con altre agenzie delle Nazioni Unite, avrà il compito di svolgere il ruolo di facilitatore neutrale.

Alla COP27 è stato lanciato il programma FAST. Questi i principi che ne guidano l'operato.

I principi guida del programma FAST indicati dalla FAO.

Su cosa si concentrerà il programma?

Il programma FAST si concentrerà principalmente su tre pilastri:

1) Accesso ai finanziamenti: migliorare le capacità dei Paesi di identificare e accedere ai finanziamenti e agli investimenti per il clima

2) Conoscenza e capacità: fornire analisi, sviluppare linee guida e sostenere lo sviluppo delle capacità

3) Sostegno alle politiche e dialoghi: garantire che i sistemi agroalimentari siano pienamente integrati nelle politiche sul cambiamento climatico, dando loro la priorità e l’importanza necessarie. A questo proposito si fa riferimento ai Contributi Nazionali Determinati (NDC), ovvero i piani nazionali che i governi attuano come contributo per raggiungere gli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi, in particolare in materia di riduzione delle proprie emissioni; ai Piani Nazionali di Adattamento (NAP), ossia i piani nazionali per favorire l’adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici agli impatti dei cambiamenti climatici; e alle Strategie di Sviluppo e Basse Emissioni a Lungo Termine (LT-LEDS).

Cosa ci si aspetta dal programma FAST?

Per limitare l’aumento del riscaldamento globale a meno di 1,5°C entro il 2030 e fare in modo che l’accesso al cibo sia garantito a tutti, il sistema alimentare globale deve andare incontro a un processo di trasformazione che ne favorisca la sostenibilità. Per ottenere ciò, però, bisogna che venga assicurata una gestione efficace dei finanziamenti destinati al contrasto del cambiamento climatico e il coordinamento degli sforzi a livello locale e globale.

Secondo Italian Climate Network il programma FAST potrebbe facilitare la collaborazione tra Paesi con l’obiettivo finale di trovare e condividere soluzioni per un sistema agroalimentare più sostenibile. A questo proposito, come riporta Icona Clima, il presidente della COP27 Sameh Shoukry ha dichiarato: “i cambiamenti climatici hanno un impatto sproporzionato sulle comunità vulnerabili in tutto il mondo. Per affrontare questo squilibrio dobbiamo sviluppare sistemi alimentari e agricoli sostenibili e soddisfare le esigenze urgenti dei Paesi in via di sviluppo importatori di cibo. Attraverso l’iniziativa FAST, mobiliteremo il mondo per sbloccare i flussi finanziari per aumentare la resilienza climatica e attuare la trasformazione urgentemente necessaria nei sistemi agroalimentari“.

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Marzio Fait

Marzio Fait

Marzio Fait. Mi occupo di comunicazione per il non-profit. Ho partecipato come observer alla COP 27 e alla COP28. Mi occupo di attualità, di diritti umani e di giustizia climatica. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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