L’anno del Coniglio, per il calendario cinese 2023, sta per cominciare nel migliore dei modi: la Cina è fuori dalla politica “Covid Zero” e si riapre al mondo.

Xi Jinping ha capito che, per poter tornare ad alimentare il mercato globale, è necessario arrendersi al Covid. La politica “Covid Zero”, non solo stava minando la sua popolarità, ma ha allontanato la Cina dal dedicarsi a progetti economici mondiali. Ora, “il Paese di mezzo”, è pronto ad avanzare in ogni latitudine: dal sistema di infrastrutture africano, alle attività estrattive in Sud America.

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Per Buonenotizie, analizzeremo i tre settori in cui la Cina si confronterà in questa fase di allontanamento dal periodo “Covid Zero”. La medicina, l’economia e il turismo. Per noi tre intervistati risponderanno in esclusiva.

“Covid Zero” o vaccini europei?

Come la Cina affronterà il ritorno alla quotidianità e i contagi, che la politica “Covid Zero” ha cercato di limitare? Luisa Marangon, medico di Rovigo, ci dà la sua opinione.

“La riapertura della Cina al mondo è una buona notizia – spiega la dottoressa – non solo perché sarebbe impossibile mantenere un Paese a rischio zero, ma anche per la salute mentale dei suoi abitanti. Tre anni di chiusura sono molti: le varianti del virus continuano a circolare, è vero, ma la Cina non ha attuato una reale vaccinazione alla popolazione. Quello che si prevede è un picco di contagi, ma anche una subitanea stabilizzazione.

I vaccini cinesi non funzionano bene, ma la popolazione vaccinata con i crismi europei è protetta: i rischi per gli altri Paesi sono bassi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità tiene monitorati i casi: c’è un parallelismo con quello che è accaduto in India. Il turismo si è riaperto lo scorso anno e non ci sono stati problemi rilevanti. Sicuramente dovremmo fronteggiare alcune varianti del Covid, che arriveranno in seguito allo spostamento dei cinesi nel resto del mondo ma il nostro ciclo vaccinale è sufficientemente forte e non dovrebbero esserci picchi diversi da quelli attualmente in corso”.  

L’economia globale che dipende dalla Cina

Giulio Barbagianni, sinologo e ricercatore per l’università di Lione, è pronto a tornare in Cina. Le sue impressioni mostrano come l’abbattimento della politica “Zero Covid” migliorerà i mercati.

Anche se spesso questo aspetto è soggetto a critiche, la Cina è uno dei motori economici mondialispiega il professor Barbagianni – io mio occupo di ricerca sul mercato economico della Cina. Il periodo Covid è stato invalidante per molti settori: anche per docenti e ricercatori. Era impossibile andare in Cina e fare ricerca sul campo, ma ora tutto tornerà ad un flusso più stabile. La stessa economia mondiale crescerà in positivo. Non che in questi due anni la Cina si sia fermata, tutt’altro, ma il fatto di poter avere scambi senza più confini, alzerà il valore delle borse. La politica “Zero Covid”, inoltre, ha fatto oscillare terribilmente i mercati cinesi, lasciando le borse in bilico per mesi. 

La Cina ha molti progetti finanziati dagli Stati europei, fra cui l’Italia, come la Via della Seta in Africa (Belt Road Initiative). La riapertura poterà un flusso più ampio di genti e materiali e potrà alimentare il mercato dei Paesi più poveri. L’economia nella Cina stessa migliorerà, con conseguente incremento anche del settore turistico, che aiuterà le borse, i commercianti e gli albergatori a tornare a livelli pre-Covid. Dobbiamo smetterla di vedere sempre in negativo l’economia cinese: tutti i Paesi occidentali hanno degli interessi e, senza il mercato cinese, al momento, siamo perduti.”

La Cina in attesa del Capodanno: tutti pronti a partire

Luciano Gao è un ristoratore cinese, residente a Venezia. In questi giorni si sta preparando a rientrare in Cina per vedere la sua famiglia e festeggiare il Capodanno cinese.

Finalmente sono pronto a partire – annuncia – è da tre anni che non vedo la mia famiglia a causa delle restrizioni del Covid e ora posso rientrare. Approfitto del periodo di bassa stagione a Venezia per prendere un mese di vacanza. Come me ci saranno tantissimi cinesi, ma è prevedibile. La procedura è semplice: dovrò fare un tampone molecolare entro le 48 ore dalla partenza. Al momento, la procedura resta la stessa per il rientro in Italia.

Ho dovuto sbrigarmi a comprare il biglietto aereo, perché i prezzi stanno già lievitando: segno che il mondo non aspettava altro che la fine del periodo Covid Zero. Questo creerà un movimento che per tre anni non si è visto. Io lavoro a Venezia e l’assenza dei turisti cinesi ha influito su tanti aspetti: l’economia, in particolare il mercato del lusso, ha rallentato. Ora tutti i settori ripartiranno e, anche se mi sono goduto la città silenziosa e tranquilla, c’è bisogno del turismo cinese per migliorare l’economia.”

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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