Il 9 settembre i Ministri dell’energia dei 27 Paesi dell’Unione europea si riuniranno a Bruxelles in un vertice straordinario per affrontare la crisi del gas. La Russia è il principale fornitore di metano dell’Europa. A seguito della guerra russo-ucraina e delle sanzioni decise dall’Ue contro la Federazione russa, la Russia ha ridotto le forniture di metano facendo aumentare il prezzo del gas. Il Nord Stream 1, il gasdotto che trasporta il gas russo in Europa, è chiuso da giorni. Ora il presidente russo Putin minaccia di non riaprirlo. Se ciò dovesse accadere, il prezzo del gas aumenterebbe ulteriormente.

Per questo i Paesi dell’Ue torneranno a incontrarsi il 9 settembre. Durante questo vertice si valuterà per arginare la crisi del gas se introdurre un tetto temporaneo, detto “price cap”, al prezzo del gas importato. Questo provvedimento farebbe scendere il prezzo dell’energia. La vicedirettrice per l’energia della Commissione europea, Mechthild Wörsdörfer, alla commissione Industria del Parlamento Ue ha detto: “Stiamo esaminando a livello tecnico la questione del tetto al prezzo del gas e valutiamo tutte le possibilità”. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al margine di un incontro dei deputati conservatori in Baviera, ha detto: “Credo fermamente che sia arrivato il momento di fissare un tetto massimo al prezzo sul gas russo diretto in Europa”.

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio inviato al Forum The European House – Ambrosetti a Cernobbio, ha affermato che “È necessaria e urgente una risposta europea all’altezza dei problemi: i singoli Paesi non possono rispondere con efficacia alla crisi“.

Il 2 settembre, anche i ministri delle Finanze del G7 hanno dichiarato, in una nota congiunta, che intendono introdurre un tetto massimo di prezzo per il petrolio e i prodotti petroliferi di origine russa.

Il REPowerEu

Lo scorso maggio, la Commissione europea ha presentato REPowerEU, il piano di investimenti di 300 miliardi per far fronte alla crisi del gas. Il piano vuole rendere l’Europa indipendente dai combustibili russi e portare avanti rapidamente la transizione verde. Il REPowerEu è basato su tre interventi: la diversificazione delle forniture di energia alternativa di gas, petrolio, carbone e idrogeno rinnovabile, il risparmio di energia da parte di cittadini e aziende e l’accelerazione della transizione verde.

Per affrontare la crisi del gas nel breve periodo, l’Unione europea ha fatto acquisti comuni di metano, GNL e idrogeno tramite la piattaforma energetica dell’Ue e ha stipulato accordi energetici con altri Paesi (ad esempio l’Algeria). Inoltre, ha implementato progetti di energia solare ed eolica combinata con la distribuzione di idrogeno rinnovabile per risparmiare circa 50 miliardi di metri cubi di importazioni.

Una comunicazione sul risparmio energetico ha dato indicazioni a cittadini e imprese su come poter risparmiare circa 13 miliardi di metri cubi di gas. L’Unione europea ha poi raccomandato agli Stati di riempire lo stoccaggio di gas all’80% della capacità entro il 1° novembre e di presentare piani di riduzione dei consumi.

Ursula von der Leyen allo Strategic Forum in Slovenia ha assicurato che l’Ue sta “diversificando i  fornitori alla velocità della luce: la fornitura di gas da fonti diverse dalla Russia è aumentata di 31 miliardi di metri cubi da gennaio di quest’anno e questo compensa i tagli russi. Stiamo anche riducendo in modo sostanziale il nostro fabbisogno di gas importato e per questo abbiamo chiesto agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15%”.

I piani degli Stati europei e dell’Italia contro la crisi del gas

A inizio agosto gli Stati membri dell’Ue hanno raggiunto l’accordo che prevede la riduzione volontaria del 15% dei consumi di gas. Ora gli Stati stanno mettendo a punto i piani nazionali per ridurre i consumi. Inoltre i Paesi Ue stanno predisponendo altri interventi per aiutare famiglie e imprese a far fronte al rialzo dei prezzi. 

Per affrontare la crisi del gas i riscaldamenti dovranno raggiungere massimo 19°C durante l’autunno e l’inverno. In estate le temperature dei condizionatori non potranno scendere sotto i 27°C. In alcuni Paesi, come Germania e Francia, le vetrine e le insegne dovranno essere spente dopo le 22. Le porte dei negozi dovranno rimanere chiuse per non disperdere calore o raffreddamento. Il governo tedesco ha annunciato un piano di aiuti di 65 miliardi per famiglie e imprese.

Anche in Italia il Ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha presentato il piano per la riduzione dei consumi. “Mediante misure di minima riduzione delle temperature del riscaldamento, l’utilizzo di combustibili alternativi per limitati periodi e l’utilizzo ottimizzato dell’energia sarà possibile conseguire risparmi variabili dell’ordine tra 3 e 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno”, ha detto. La prossima settimana il governo italiano varerà il decreto Aiuti ter. Questo intervento darà sostegno alle famiglie più povere e alle imprese ad alto consumo di gas.

Come previsto dalle misure a breve termine del REPoweEU gli Stati stanno accumulando gas per l’inverno. Il livello di riempimento degli stoccaggi in Italia si attesta a circa l’83% contro l’80,17% della media Ue.

 

 

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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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