In barba al Covid, il 22 maggio sarà inaugurata a Venezia la Biennale Architettura 2021. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Dopo un ritardo di un anno – causa coronavirus – la 17. Mostra internazionale di Architettura avrà data di inaugurazione giorno 22 maggio. L’evento culturale più atteso dell’anno, dal titolo emblematico How we will live together?, sarà curato dall’architetto libanese Hashim Sarkis. Il tema giocherà sulla riflessione tra inclusione e complessità sociale, e lancerà una call to action a tutti gli ospiti e i visitatori per un rinnovato abitare insieme. Cosa aspettarsi dunque nel padiglione Italia della Biennale Architettura 2021 e quali le novità?

How we will live together?

La Biennale Architettura 2021 ospiterà, con tutte le dovute precauzioni come distanziamento sociale e mascherine obbligatorie, 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi per una durata di 6 mesi di apertura (22 maggio/21 novembre 2021). I padiglioni saranno distribuiti tra i Giardini e l’Arsenale della Biennale e – novità assoluta di questa edizione – tra le 61 partecipazioni nazionali si aggiungeranno per la prima volta l’Iraq, la Repubblica dell’Uzbekistan e Grenada.

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Non manca l’ironia del curatore Hashim Sarkis, che in conferenza stampa ricorda quando scelsero il titolo dell’evento, pochi mesi prima dell’inizio dei lockdown. «Tuttavia – asserisce il curatore – sono proprio le ragioni che inizialmente ci hanno portato a porre questa domanda, l’intensificarsi della crisi climatica, i massicci spostamenti di popolazione, le instabilità politiche in tutto il mondo e le crescenti disuguaglianze razziali, sociali ed economiche, a condurci verso questa pandemia e a diventare ancora più rilevanti».

Un’edizione, questa del 2021, ricca di personaggi autorevoli dello scenario culturale contemporaneo come l’artista danese Ólafur Elìasson, Giuseppe Penone e l’artista israeliana Michal Rovner. «Ci saranno interazioni anche quest’anno fra le discipline – spiega durante la conferenza stampa il presidente della Biennale Roberto Cicutto –. Vogliamo che tutto questo produca un’analisi accurata del futuro».Un ricordo speciale andrà inoltre alla figura di Lina Bo Bardi (Leone d’oro alla memoria), progettista, editor e curatrice nonché attivista capace di incarnare l’essenza dell’architetto che in tempi difficili si fa coordinatore e curatore di visioni collettive. 

Comunità resilienti, padiglione Italia di Biennale Architettura 2021

Il padiglione Italia, dal titolo Comunità resilienti, sarà esposto presso l’Arsenale della Biennale Architettura 2021 e promosso dal Ministero della Cultura e dalla Direzione Generale Creatività contemporanea. Il curatore, l’architetto Alessandro Melis, racconta con molto orgoglio il concept dedicato alla parola ‘resilienza’. Concept che rinnova l’importanza della figura del creativo: citando la paleoantropologa Heather Pringle, Melis spiega l’interazione tra arte, scienza e tecnica come poligrafia di creatività

Poligrafia molto presente in questa edizione soprattuto per la partecipazione di variegate personalità dell’ambiente culturale come il filosofo evoluzionista Telmo Pievani, l’urbanista Maurizio Carta, il New York Institut of Technology, Tom Kovac e altri. Un dovuto riguardo da parte dell’organizzazione è rivolto verso lo spreco di materiale degli allestimenti. Continuando la filosofia del riciclo portata in Biennale Architettura nel 2019 da Milovan Farronato, l’edizione 2021 vorrà che tutto il materiale di scarto venga riutilizzato per nuovi scopi. Oltre a ciò si impiegheranno supporti multimediali per lo storytelling dei progetti esposti di modo da ridurre al minimo i mezzi di comunicazione fisici tradizionali.

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Martina Tolaro

Martina Tolaro

Martina Tolaro, curator ed editor freelance. Ho collaborato con imprese culturali creative nazionali e artisti internazionali. Scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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