Sono quasi due anni che la pandemia incombe sulla vita degli italiani e in particolar modo su quella dei viaggiatori, che non hanno più avuto modo di sentirsi liberi al 100%, spiegare le vele e andare dove il vento soffia, se non attraverso la lettura di libri di viaggio, film o fotografie.

Leggere infatti è un modo che permette di viaggiare, seppur con la mente, placando questa enorme voglia di vedere il mondo. I libri che raccontano esperienze di viaggio altrui, biografie avventurose e storie emozionanti, aiutano molto psicologicamente tutte le persone poiché permettono di viaggiare con la mente attraverso i racconti altrui, film d’avventura o belle fotografie inerenti al tema.

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Un libro di viaggio da non perdere: Un indovino mi disse di Terzani

L’incredibile storia di Tiziano Terzani raccontata nel capolavoro che è Un indovino mi disse non solo emoziona ma, porta il lettore a spasso nel tempo e lo prende per mano facendogli vivere, passo passo, quel 1993 in cui l’autore viaggia per il continente asiatico senza prendere mai un aereo.

Il protagonista decide che quell’anno non avrebbe volato perché un indovino gli aveva detto che se fosse salito su un aereo non ne sarebbe sceso vivo e, vista l’esigenza del viaggio, Terzani ha scelto di continuare a fare ciò che più amava: vedere il mondo, ma da un’altra prospettiva.

Come Tiziano Terzani, anche molti altri autori narrano la propria storia di viaggio condividendola attraverso le pagine di un libro: un esempio più attuale è l’ormai conosciutissimo Gianluca Gotto con il suo best seller Le coordinate della felicitào Claudio Pelizzeni con L’orizzonte, ogni giorno, un popiù in là“. 

Nelle terre estreme, un viaggio di McCandless raccontato da Krakauer

“Nelle terre estreme” di Jon Krakauer è considerato uno dei libri più belli di sempre, assolutamente da non perdere. L’autore racconta il viaggio introspettivo e fisico svolto da Chris McCandless, un ragazzo di buona famiglia che, a un certo punto della sua vita, decide di lasciare tutto e partire alla scoperta di se stesso e delle terre estreme dell’Alaska.

Dal libro prende spunto Sean Penn, il regista del film “Into the wild” che, proprio come la narrazione di Jon Krakauer, è un crescendo di emozioni e sorprese che tengono viva l’attenzione di chi guarda o chi legge. Lo stesso autore del libro di viaggio Nelle terre estreme, racconta la storia appassionante del gruppo di alpinisti che ha tentato di raggiungere la vetta più alta del mondo, il monte Everest.

“Tragedia sul Monte Everest” un’avventura ai confini del mondo

Chi, prima della pandemia, ha visitato il Nepal e ne è rimasto innamorato, può comprendere l’emozione che suscita leggere il libro di viaggio di Jon Krakauer “Tragedia sul Monte Everest” o vedere il film “Everest”. Entrambi fanno rivivere momenti intensi a tutti coloro che hanno seguito il loro stesso cammino fino al campo base della montagna più alta del mondo da cui poi, gli alpinisti del racconto, dopo mesi di acclimatamento, sono partiti per compiere una faticosa impresa: l’attacco alla vetta dell’Everest. Chi non è stato in Nepal prima della pandemia, probabilmente se ne innamorerà leggendo le pagine del libro o semplicemente guardando il film.

Viaggiare attraverso la fotografia

I libri di viaggio possono essere di varie tipologie: autobiografici e narrativi, proprio come quello di Tiziano Terzani, ma anche fotografici e Steve McCurry ne è la prova. Il fotoreporter conosciutissimo per aver scattato la fotografia iconica della ragazza Afghana dagli occhi verdi all’interno delle pubblicazioni ha spaziato su vari argomenti ma tutti però, riportano al grande tema del viaggio.

McCurry utilizza per lo più i ritratti, i volti di tutte quelle persone che incontra nel suo cammino, per far viaggiare chi li guarda. Attraverso i loro occhi, l’autore cerca di creare empatia con lo spettatore per trasmettere il suo progetto fotografico e raccontare il suo viaggio che alla fine si rivela essere la vita.

Ogni fotografia è possibile interpretarla a proprio piacimento, ma per comprendere il senso che l’autore dà a ogni suo scatto, bisogna soffermasi sulla didascalia poiché proprio attraverso questa, l’autore spiega il suo punto di vista e la propria interpretazione fotografica. Le pubblicazioni del fotoreporter che più fanno volare in alto mentre l’osservatore si immerge nello scatto e legge le varie didascalie sono più di una e tutte reperibili sul suo sito web.

Nel 2022 la mente lascia spazio al corpo

Leggere libri di viaggio come questi di cui si è parlato sopra o altri, come il magnifico “Shataram di Gregory David Roberts permette di conoscere i luoghi che in un futuro non troppo lontano probabilmente potranno essere nuovamente raggiunti. Il nuovo anno in cui ci siamo appena addentrati promette bene infatti, molte destinazioni che vedono le Americhe, il Medio Oriente e l’Europa protagoniste hanno riaperto le frontiere ai turisti italiani.

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Giorgia Tirocchi

Giorgia Tirocchi

Giorgia Tirocchi, aspirante pubblicista, amo raccontare i miei viaggi tramite i miei scatti e le mie parole. Scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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