Studiare e informarsi è la soluzione a problemi di comprensione tra due diverse culture.

La cultura genera e influenza il nostro comportamento proprio come la situazione economica, sociale e religiosa di ogni Paese. Un asiatico infatti, ragiona in modo differente da un europeo, soprattutto da un italiano. Un esempio calzante che spiega la differenza tra le due culture è radicato nel concetto del tempo: il primo vive con tutta la calma e la tranquillità senza badare troppo alle ore che passano, il secondo invece, le rincorre.

Quando si passa da un luogo all’altro viaggiando possono sorgere dei problemi di comprensione tra l’ospite e la persona autoctona, non solo a causa delle lingue diverse ma, anche per differenze culturali e comportamentali. A volte questo può causare spiacevoli inconvenienti o qualcosa di peggio come il carcere. Per evitare un comportamento scortese o inadeguato e trovarsi in difficoltà è sempre meglio studiare e informarsi su quali sono i costumi e i comportamenti da avere oppure no, in un Paese lontano da casa.

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Il cibo va mangiato con le posate o con le mani? Paese che vai, usanza che trovi

Il galateo suggerisce a noi italiani di mangiare con le mani solo il pollo e poche altre pietanze: toccare il cibo con le dita è considerato poco civile da queste parti. In India o in Nepal invece, è usanza utilizzare le mani così da poter assaporare le pietanze prima col tatto e poi col gusto.

In questi luoghi si mangia così per creare un rapporto tattile con il cibo. “Il boccone – racconta Stefano Neri di Inside India –  è preparato e portato alla bocca con la mano destra, abbassando la testa, mentre con la sinistra si aggiunge altro cibo nel piatto, si versa l’acqua nel bicchiere; ogni boccone inoltre va preparato mescolando i vari componenti e, in questo, le dita sono molto più sensibili di una forchetta”.

Varanasi: la città dai comportamenti da contestualizzare

Se una persona non sa contestualizzare ciò che vede con la situazione economica sociale e culturale di un Paese, non riesce a spiegarsi il perché di un certo comportamento. Ad esempio a Varanasi, città sacra dell’India dove scorre il “Fiume Giallo”, di quei comportamenti se ne possono trovare infiniti. A partire dall’uomo che fa pipì con disinvoltura nel rivoletto situato tra il marciapiede e la strada principale, fischiettando e sputando a terra. Un occidentale non abituato a vedere certe cose, penserebbe: “Cavolo, ma che maleducazione, un po’ di contegno!” Poi invece, si rende conto di essere in India, dove solo poche persone hanno la possibilità di usufruire di un bagno.

Un olandese in Cambogia: da turista a straniero in prigione

Carlo Pizzati, giornalista italiano, racconta nel suo libro La tigre e il drone (Marsilio editori, 2020) un breve episodio vissuto da un uomo olandese in viaggio in Cambogia che, dopo una giornata piena decide di coricarsi nella sua stanza, accanto alla quale sorge una pagoda di cui l’uomo è ignaro.

Quest’ultimo sente solo un gran frastuono, musica troppo alta per le sue orecchie e per la sua stanchezza, così decide di alzarsi dal letto e andare a vedere cosa sta succedendo: una band che fa delle prove, pensa lui. Dopo essere arrivato a questa conclusione prende un decisione: staccare l’impianto che diffonde la nenia, che si rivelerà poi essere un canto di preghiera buddhista.

La polizia cambogiana si fionda alla sua porta e l’uomo è cortesemente scortato nelle carceri di quel Paese in cui, da ospite che era, diventa uno straniero in gabbia.

Informarsi per non mancare di rispetto  durante un viaggio

Leggere libri e approfondire la storia e la cultura: il contesto socio-economico di un Paese aiuta a comprendere i comportamenti dei suoi abitanti. Una volta che si è acquisita la giusta conoscenza del luogo da visitare si è pronti per partire. È possibile studiare un posto anche una volta che ci si è arrivati, aprendo gli occhi mentre si vive il luogo e scoprendo qualcosa di nuovo ogni giorno. Viaggiare già informati, però, è sempre meglio.

Per di più, per comprendere un popolo c’è bisogno di tempo e se non si ha a disposizione un lungo periodo si rischia di non approfondire quanto si vorrebbe. Rischiando di mancare involontariamente di rispetto a causa della propria cultura, o addirittura di finire in carcere come l’uomo olandese in Cambogia.

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Giorgia Tirocchi

Giorgia Tirocchi

Giorgia Tirocchi, aspirante pubblicista, amo raccontare i miei viaggi tramite i miei scatti e le mie parole. Scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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