Durante l’estate negli USA e nelle ultime settimane anche in Italia ha fatto il suo exploit nella scena web il nuovo social network Be Real. In realtà, la piattaforma social è nata nel 2020 ma è solo nel 2022 che ha raggiunto la fama conquistando la GenZ. Il suo nome – che in italiano significa letteralmente “sii reale” – è evocativo del funzionamento stesso dell’app: si accede una sola volta al giorno per caricare un solo selfie, senza filtri né modifiche. Quale che sia il motivo per cui sta conquistando i favori dei giovanissimi (ma non solo), risulta evidente che le piattaforme social non sono in via di estinzione, piuttosto in evoluzione. Ma qual è stata la prima piattaforma social? Da dove nasce tutto? Ecco una breve panoramica delle tappe più importanti della storia dei social network.

Storia dei social network: le origini

Per capire quando nascono le piattaforme social bisogna innanzitutto capire cosa sono. Secondo la Treccani il social network è: “Un sito web che permette la realizzazione di reti sociali virtuali, consentendo tra l’altro agli utenti […] di condividere contenuti testuali, immagini, video e audio e di interagire tra loro.” Seguendo questa definizione, il primo social network è stato SixDegrees, nato nel 1997 da un’idea di Andrew Weinreich e chiuso nel 2001, che aveva l’obiettivo di favorire relazioni digitali tra persone in base a criteri come ceto sociale e fasce d’età.

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Anche se SixDegrees è stata la prima vera piattaforma web di condivisione e quindi la prima tappa ufficiale della storia dei social network, il termine “social network” si è sviluppato solo nel 2003, a seguito della creazione di Friendster (un sito di incontri che si proponeva di far interagire online le persone in massima sicurezza). Lo stesso anno è nato MySpace, il primo destinato a diventare popolare e a raccogliere attenzioni e consensi in tutto il mondo.

La nascita di Facebook

Pochi mesi dopo, arriva la piattaforma destinata a cambiare non solo la storia dei social network ma anche le nostre vite nel corso degli anni a venire: Facebook. Lo studente di Harvard Mark Zuckerberg parte dall’idea di creare un album fotografico di studenti universitari e, insieme a dei colleghi, sviluppa un sito che riscuote da subito ampi consensi e che diventerà il social network che tutti conosciamo e che vanta, ad oggi, più di 2 miliardi di utenti nel mondo.

Grazie all’incredibile popolarità della sua idea, la storia del fondatore di Facebook è diventata un film, “The Social Network”, nel 2010; non solo: la biografia dell’imprenditore statunitense e le origini di Facebook sono oggetto di numerosi libri (un esempio fra tutti: “Facebook. La storia. Mark Zuckerberg e la sfida di una nuova generazione”) e di approfondimenti come articoli, interviste e anche numerose inchieste – sulla sua vita professionale e privata, sul fenomeno più generale dei social network e in special modo sull’uso che ne facciamo.

I social network oggi

Il boom di Facebook favorisce in poco tempo il boom dei social network: Twitter, Linkedin, Snapchat, Instagram e TikTok sono solo le piattaforme più popolari di un mercato fiorente e in continua ascesa, capace di ridefinire continuamente il nostro rapporto con la tecnologia, il nostro modo di vivere le relazioni sociali, il nostro concetto di svago e persino il nostro modo di concepire il lavoro.

Rimane aperto e sempre molto dinamico il dibattito sui pro e i contro dei social network. Gli esperti non hanno espresso un giudizio unanime perentorio – probabilmente è impossibile farlo vista la complessità del tema – ma è opinione comune che l’uso che si decide di farne è fondamentale per determinarne la pericolosità/la potenzialità.

Emblematico in questo senso è il docufilm del 2020 “The Social Dilemma”, che approfondisce gli aspetti potenzialmente più pericolosi dei social, sia per quanto riguarda la dipendenza che provocano nei più giovani sia per quanti riguarda i danni che possono fare nella società (come la diffusione di teorie complottistiche o l’uso che ne fa la politica).

La storia dei social network ci insegna che il fenomeno non è destinato a tramontare ma che, anzi, fa e farà sempre più parte delle nostre vite; è pertanto molto importante imparare a conoscerlo.

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Sofia Greggio

Sofia Greggio

Sofia Greggio. Correttrice di bozze, editor e ghostwriter, ho seguito corsi di editoria come lettura professionale, scouting e consulenza editoriale e un master in scrittura creativa. Oltre al mondo dei libri, sono appassionata di civiltà orientali e infatti studio Antropologia all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

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