Cosa rende uno sportivo un vero campione? La ricerca costante del limite e il suo superamento? La forza di reagire alla sconfitta? O la capacità di ispirare, accendere una scintilla e lasciare una traccia? William Shakespeare nel suo testamento spirituale “La tempesta” scriveva: “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”. Ecco, forse l’essenza di un campione risiede proprio nella sua anima e nei suoi desideri. Consiste nel dare loro una forma attraverso il lavoro quotidiano e nell’imprimere un cambiamento.

Serena Williams è stata il prototipo perfetto della campionessa. Lo ha dimostrato anche pochi giorni fa, agli US Open, durante la sua ultima partita da tennista. Alla soglia dei 41 anni e da numero 605 del mondo ha giocato un match incredibile contro Ajla Tomljanovic, combattendo punto su punto. “The Queen” saluta al termine di una carriera stratosferica impreziosita da 73 titoli vinti in singolare, di cui 23 tornei del Grande Slam.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Il viaggio della regina

Serena ha ridefinito i canoni fisici e atletici dello sport femminile facendo dell’aggressività, della potenza e della rabbia agonistica le sue caratteristiche distintive. I colpi urlati da fondocampo e il suo servizio veloce e perfetto nel movimento, a partire dal lancio di palla, hanno segnato gli ultimi 25 anni.

John McPhee, autentica leggenda del giornalismo americano, nel suo saggio “Livelli di gioco” scrive: “Nel tennis i meccanismi motori traducono la storia personale e il carattere in colpi e caratteristiche di gioco”. La forza brutale del tennis di Serena Williams è l’esatta trasposizione in movimenti della sua storia, segnata dal rapporto con il padre Richard e con la sorella Venus, “la Venere Nera”, come la chiamava Gianni Clerici. Tutto ha inizio dal ghetto di Compton, a Los Angeles, dove violenza e morte erano all’ordine del giorno. Un ambiente estremo e un’esigenza: cambiare vita con lo sport come unico mezzo di salvezza. Da qui le intere giornate passate a colpire palline usurate su campi trasandati per essere mentalmente pronta ad affrontare qualsiasi cosa. Allenamenti estenuanti uniti ad un sentimento di invidia nei confronti della sorella maggiore Venus, più talentuosa ed elegante. Quell’invidia per l’iniziale inferiorità diventa il presupposto per un dominio senza precedenti: 319 settimane in vetta al ranking Wta, di cui 186 consecutive.

Nel solco di Billie Jean King

All’immagine di tennista più forte di sempre, Serena Williams ha aggiunto molto altro. Con il suo corpo muscoloso e le sue mise fuori dagli schemi ha sovvertito i rigidi canoni classici e promosso una nuova idea di femminilità.

Fuori dal campo ha scelto di essere il megafono per milioni di persone, prendendo posizione su temi di carattere politico e sociale. Ha vissuto in prima persona episodi di discriminazione e razzismo trasformandoli in momenti di riflessione pubblica, e non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla comunità afroamericana vittima di vessazioni e abusi di potere da parte delle forze dell’ordine. Si è esposta con decisione sul tema della disparità salariale tra uomo e donna e ha lanciato numerose campagne contro la violenza sulle donne. Con il suo esempio ha aperto la strada a una nuova generazione di giocatrici attiviste, determinate a dire la loro su argomenti delicati e attuali. Di lei, da questo momento in avanti, si parla al passato solo come tennista. La sua voce al di fuori del rettangolo di gioco continuerà ad essere un’importante cassa di risonanza delle battaglie civili del nostro tempo. Simply the best.

Condividi su:
Zeno Ferretti

Zeno Ferretti

Curioso, empatico e alla ricerca di storie da raccontare. Aspirante giornalista pubblicista, collaboro con BuoneNotizie.it.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici