In un’epoca in cui schermi, notifiche e distrazioni digitali dominano gran parte del nostro tempo, spicca una iniziativa che ci ricorda il valore e la bellezza del libro: stiamo parlando del progetto LibroKilo, che invita a “salvare i libri” e a scegliere – letteralmente – sulla bilancia quelli che desideriamo, acquistandoli in base al peso.

Si tratta di un’iniziativa originale che va oltre la mera promozione del titolo: è un gesto concreto per leggere di più, per ricreare attorno al libro un’esperienza tangibile e valorizzata. Questa iniziativa può essere vista come stimolo e spunto per riflettere sul panorama della lettura in Italia, sulle sfide che affrontiamo e sulla necessità di riprenderla e incentivarla,

Da LibroKilo: far crescere l’abitudine a leggere di più

Il progetto LibroKilo nasce in Italia e in altre realtà europee con l’obiettivo di “salvare” centinaia di chili di libri invenduti, restituendo loro una seconda vita. In sostanza: si raccolgono libri – spesso passati, invenduti o destinati alla distruzione – si permette di sceglierli liberamente e si può acquistare il proprio “peso” in libri (ad esempio 1,3 kg per 13 €). È un modello sostenibile, creativo, che riattiva la relazione con il libro.
Questo tipo di iniziativa serve non solo a dare valore al libro come oggetto, ma a stimolare la curiosità, il desiderio di scoprire, e — in ultima analisi — a leggere di più. Quando un evento fisico ci invita a toccare, scegliere, riflettere, l’atto della lettura non resta un accessorio ma torna ad essere centrale.

I dati ISTAT mostrano che l’Italia è in difficoltà nello sviluppo dell’abitudine alla lettura. Seppure non sempre emergano nelle statistiche più recenti, sappiamo che tematiche come l’analfabetismo funzionale, l’abbandono scolastico e il basso tasso di lettura fra i giovani sono segnali che qualcosa non funziona come dovrebbe.
La cultura della lettura va coltivata: non è sufficiente che esistano i libri, serve che vengano letti, discussi, condivisi. In questo senso, promuovere occasioni, spazi, incentivi per leggere di più è fondamentale.

Leggere di più, anche a scuola: ragazzino seduto al tavolo della biblioteca per leggere.

Foto di Anita Jankovic su Unsplash

Scuole e biblioteche: il ruolo decisivo per incentivare la lettura in Italia

Per riportare la lettura al centro della vita quotidiana non bastano le buone intenzioni: servono azioni concrete e la partecipazione di tutti. Iniziative come LibroKilo mostrano come i libri possano diventare strumenti di socialità e sostenibilità: acquistare “a peso” non è solo un gesto curioso, ma un modo per riscoprire testi dimenticati, scoprirne di nuovi e stimolare il piacere della lettura. Eventi di questo tipo trasformano il libro in occasione d’incontro e di dialogo, restituendogli la sua funzione più autentica di veicolo di conoscenza e condivisione.

Accanto a queste iniziative spontanee, è essenziale valorizzare gli strumenti istituzionali, come la Carta della Cultura, pensata per sostenere le famiglie con redditi più bassi. Questo incentivo, disponibile per famiglie con ISEE fino a 15.000 e pari a 100 euro annui, rende l’accesso ai libri più equo e contribuisce a ridurre il divario culturale, permettendo a tutti di partecipare alla vita culturale del Paese. Diffondere l’uso della carta significa creare le basi per una società più consapevole, al servizio di una nuova generazione di lettori. Un ruolo decisivo spetta anche a scuole, biblioteche e centri culturali, che possono rendere il libro parte integrante della vita quotidiana attraverso laboratori, gruppi di lettura e incontri con gli autori. Allo stesso modo, librerie indipendenti e piccole case editrici devono essere sostenute, perché custodiscono la diversità editoriale e favoriscono un contatto diretto con i lettori.

Promuovere la lettura, in fondo, significa costruire comunità: ogni consiglio di lettura, ogni evento o tempo dedicato a un libro alimenta una rete virtuosa di crescita collettiva. Leggere è un atto di libertà, immaginazione ed empatia; tornare a farlo con costanza vuol dire credere nella cultura come forza di trasformazione personale e sociale, capace di migliorare il nostro modo di pensare, comunicare e vivere.

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Kelly Di Blas

Insegnante e Dottoressa in Scienze Politiche Internazionali. Credo fortemente nella necessità di un nuovo approccio alla scrittura e, per questo, ho scelto il giornalismo costruttivo. Sono curiosa, leggo molto e parlo troppo. I miei interessi sono rivolti al mondo dell'educazione, della letteratura e delle politiche sociali. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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