Le comunità energetiche sono una soluzione alla portata di tutti i consumatori che vogliano partecipare direttamente al consumo o alla condivisione dell’energia. Le comunità rispondo al bisogno primario di una collettività di persone di poter disporre di energia da fonti rinnovabili a prezzi accessibili. Nei casi di buona gestione, hanno apportato alla comunità benefici economici, sociali e ambientali che vanno oltre i meri benefici derivanti dall’erogazione dei servizi energetici. Oggi esistono 59 comunità energetiche in Italia già attive e funzionanti o in fase di attivazione.

Cosa sono le comunità energetiche?

Le direttive UE, stabilite dal CEP (Clean Energy Package), sono un pacchetto di normative che regolano temi energetici, tra cui: prestazioni energetiche negli edifici, efficienza energetica, energie rinnovabili, mercato elettrico. Queste direttive mirano a mettere in atto dei quadri normativi che permettano ai cittadini di avere un ruolo di primo piano nella transizione energetica.  Le comunità energetiche sono classificate, secondo il decreto sulle comunità energetiche, in due tipologie:

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  • Le CEC – Comunità energetiche dei cittadini (Direttiva UE 2019/944) non prevedono i principi di autonomia e prossimità e possono gestire solo l’elettricità da fonte rinnovabile o da fossile
  • Le CER – Comunità energetiche rinnovabili (Direttiva UE 2018/2001) si basano sul principio di autonomia tra i membri e sulla necessità di prossimità con gli impianti di generazione. Le CER possono gestire l’energia in diverse forme (elettricità, calore, gas) a patto che sia generata da una fonte rinnovabile

Le Direttive, sebbene presentino definizioni diverse tra loro, definiscono entrambe la comunità energetica come “un soggetto giuridico” fondato sulla “partecipazione aperta e volontaria”, il cui scopo prioritario non è la generazione di profitti finanziari, ma il raggiungimento di benefici ambientali, economici e sociali per i suoi membri o soci o al territorio in cui opera.

La diffusione in Italia: un modello socio-economico in crescita

Nonostante l’Italia non abbia ancora promulgato la legge nazionale per il recepimento della Direttiva sulle energie rinnovabili (Direttiva UE 2018/2001) e della Direttiva sul mercato interno dell’energia elettrica (Direttiva UE 2019/944), ha avviato una fase di sperimentazione sulla prima. Ad oggi, la regolamentazione italiana in materia di autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabili consiste nell’articolo 42-bis, inserito nel Decreto Milleproroghe.  Secondo la mappatura di Legambiente in Italia esisto 100 realtà di autoproduzione energetica, tra Comunità energetiche rinnovabili e Configurazioni di autoconsumo collettivo, tra operative (35), in progetto (41) o in movimento (24), ovvero quelle che stanno muovendo i loro primi passi verso la costituzione.

Di queste, 59 sono quelle nuove, censite tra giugno 2021 e maggio 2022, che vedono il coinvolgimento di centinaia di famiglie, decine di Comuni e imprese. Basti solo pensare alle 20 esperienze di Autoconsumo collettivo, nate, grazie al progetto Energheia, e che vede il coinvolgimento di oltre 700 famiglie nei condomini del quartiere Mirafiori di Torino (circa 240 famiglie) e nei comuni di Pinerolo, Moretta, Racconigi e Cavour, che grazie all’energia prodotta dagli impianti solari e i servizi comuni nei condomini otterranno una riduzione del fabbisogno energetico da fonte fossile tra il 57% e l’81% per i consumi elettrici e da un minimo del 17% ad un massimo di 56% per quelli termici.

Comunità energetiche in Italia, gli esempi di Gagliano Aterno e della comunità agricola della Coldiretti veneta

Seppure sotto la media europea (1750 in Germania, 700 in Danimarca, 500 nei Paesi Bassi), secondo i dati del rapporto Orange Book, le comunità energetiche in Italia sono comunque un dato in crescita. L’Italia si sta impegnano nello studio e nell’ideazione di nuovi progetti e per massimizzare quelle realtà già esistenti. Un esempio di comunità energetica in Italia è quella del comune del comune di Gagliano Aterno. Il comune ha messo a disposizione una superficie per l’installazione di un impianto fotovoltaico da 20 kW. Il progetto avviato in via sperimentare con l’installazione di pannelli solari e batterie di accumulo, per  25 kw, e per un investimento di 80.000 euro. Si prevede di convertire l’intero comune e di mettere a regime gli impianti (3oo kw) entro il 2023 con un guadagno di circa 10.000 € l’anno.

Una comunità energetica già attiva in Italia dal 2018 è quella costruita dalla Coldiretti Veneto e For Green con l’idea di fornire energia sostenibile a tutti gli agricoltori per la filiera agricola: la prima comunità energetica rinnovabile agricola in Italia. La rete dei soci della Coldiretti coinvolge 1.305, tra aziende ed abitazioni, che condividono in rete una produzione di 39.160 Mwh contribuendo alla riduzione di 10.596 tonnellate di CO2.

Le comunità energetiche sono le nuove forme di economia energetica attraverso cui sarà possibile costruire il futuro energetico del nostro paese e di questo pianeta.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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