Nei prossimi anni l’obiettivo di riduzione dell’evasione fiscale costituirà per l’Italia una sfida importante. Tra gli obiettivi dell’attuazione del PNRR, infatti, è stata inclusa la “Riduzione del tax gap”. L’obiettivo prevede che l’evasione delle tasse si riduca nel 2023 del 5% e nel 2024 arrivi a un -15% rispetto al valore del 2019.

Lo scorso 5 novembre il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha proposto alcune soluzioni nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF).

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A quanto ammonta l’evasione fiscale in Italia

Considerando le stime riportate in questa Relazione, l’evasione fiscale è stata pari nel 2019 a circa 79,7 miliardi di euro. L’obiettivo di riduzione del 15% corrisponde a una diminuzione dell’evasione tributaria di circa 12 miliardi di euro nel periodo 2019-2024.

La NADEF ha evidenziato segnali incoraggianti. Nel periodo 2017-2019 (l’ultimo rilevato con dati completi), il fenomeno si è ridotto progressivamente ogni anno: il dato del 2018 è stato inferiore del 7,4% rispetto al 2017; il dato del 2019 è stato inferiore del 6% rispetto al 2018.

D’altra parte, se la base di riferimento per il raggiungimento degli obiettivi è costituita dall’anno d’imposta 2019, i risultati positivi già raggiunti rendono ancora più ambizioso quanto programmato nel PNRR.

NADEF significato e utilizzo di questo documento

La NADEF – come spiega il Ministero dell’Economia – è un documento che rivede e integra il Documento di Economia e Finanza, aggiornando le previsioni per la finanza pubblica ed elaborando programmi di azione per il triennio 2023-2025.

Insomma, la NADEF fornisce consigli e previsioni sull’andamento futuro delle Casse dello Stato. Sulla base di queste informazioni Governo e Parlamento dovranno scrivere la Legge di Bilancio e decidere come spendere i soldi pubblici.  Tra i suoi allegati, c’è la Relazione sull’evasione fiscale e contributiva che fa il punto sull’andamento di questo fenomeno e consiglia strategie per il suo contrasto.

Ridurre l’evasione fiscale con il PNRR

Come utilizzare le risorse del PNRR per raggiungere l’obiettivo e ridurre l’evasione fiscale nel 2023-2024? La NADEF consiglia quattro soluzioni.

Innanzitutto, implementare la quantità e la qualità dei dati registrati nelle Banche Dati unificate. Questo significa raccogliere i dati una volta soltanto, invece di  creare tanti database slegati, ciascuno con regole e modalità di accesso diversi. Ciò vuol dire anche diminuire la necessità di ricorrere a metodi invasivi anche verso i cittadini a basso rischio di evasione. Tutto questo dovrà essere fatto con un occhio di riguardo per la privacy e per le esigenze di riservatezza dei cittadini. Va detto che il maggior rischio per i diritti dei contribuenti non è tanto la quantità di dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria, quanto la loro incompletezza e la visione “parziale” che ne deriva.

Una grande quantità di dati richiede la necessità di un efficace “data scraping” (ovvero l’analisi dei dati raccolti da fonti “terze”, come per esempio un sito web). La continua espansione dell’economia digitale sta creando nuovi modelli di business che riescono a prescindere dalla “presenza fisica”. Chiunque oggi può pubblicizzare un’offerta via web senza bisogno di insegne, negozi fisici e commessi e raggiungere un’ampia platea di consumatori, pur restando invisibile al Fisco. Un investimento nel “data scraping” permetterebbe di avvalersi di algoritmi e di intelligenze artificiali per effettuare analisi basate sull’elaborazione dei dati liberamente accessibili sui vari siti web o resi pubblici dagli utenti.

Ecco la terza strategia: da tempo l’Agenzia delle Entrate si è avvicinata al metodo del “cambia-verso”. Con questo sistema, si cerca di invogliare chi ha compiuto elusioni o evasioni fiscali a mettersi in regola spontaneamente. La Nadef invita a continuare a percorrere questa strada e propone un nuovo tipo di comunicazione, più efficace, che inviti a regolarizzare la propria posizione.

Infine, la NADEF invita a superare alcuni vuoti normativi che in passato hanno causato lungaggini, contestazioni e incertezze rispetto alle attività istruttorie dell’amministrazione finanziaria.

Sarà ora compito del Governo recepire queste indicazioni e riproporre, nella prossima Legge di Bilancio, gli utilizzi del PNRR più adatti a raggiungere l’obiettivo.

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Giovanni Pigozzo

Giovanni Pigozzo

Nei modi più vari mi sono sempre occupato di quel che succede nel mondo del Lavoro. Analizzo come è fatta e come evolve l'attività umana che più di tutte occupa le nostre giornate. Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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