È pensiero comune che scienza e spiritualità vivano agli antipodi. La scienza viene vista come disciplina in grado di misurare i fenomeni e la spiritualità è legata invece al sentire, non misurabile ma sperimentabile. Nella vita i due piani sono integrati. Possiamo ad esempio misurare peso e altezza di un corpo fisico, ma non possiamo misurare un sentimento o una sensazione, che tuttavia siamo in grado di provare.

Sempre più teorie scientifiche, tra le quali la fisica quantistica, si avvicinano alla sfera definita della spiritualità. Sul piano quantico, niente è più visto come separato, al contrario, ogni cosa è considerata interconnessa a livello di campi energetici. Sebbene ci siano scienziati da un lato e persone che hanno sviluppato una profonda spiritualità dall’altro, aperti ad una visione integrata delle due dimensioni, l’accettazione di questo approccio non è ancora così diffusa. Un equilibrio dinamico e in costante divenire che richiede grande saggezza e la tensione verso nuove intuizioni e possibilità, che attraverso scienza e, o spiritualità aiutino ad andare oltre i dogmi e le credenze.

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Frank Wilczek e Federico Faggin: quando scienza e spiritualità si incontrano

Frank Wilczek, già Nobel per la fisica nel 2004 e vincitore del premio Templeton 2022 e Federico Faggin, inventore del microprocessore, fisico e autore del nuovo libro sulla coscienza, “Irriducibile – la coscienza, la vita, i computer e la nostra natura” hanno in comune l’amore per la scienza e al contempo una visione contemporanea inedita dell’interazione tra scienza e spiritualità.

Wilczek: aprirsi alle possibilità oltre il comprensibile

Il Premio Templeton 2022 è un riconoscimento annuale dal valore di oltre 1,3 milioni di dollari che onora, coloro “che sfruttano il potere delle scienze per esplorare le questioni più profonde dell’universo e il posto e lo scopo dell’umanità al suo interno“, secondo un comunicato della John Templeton Foundation. Sforzi esplorativi basati sulla scienza, che Frank Wilczek ha affrontato per trattare questioni solitamente etichettate come filosofiche o spirituali.

Come fisico teorico, Wilczek ha indagato per oltre 50 anni sotto la superficie della nostra realtà percepita giungendo a scoperte scientifiche rivoluzionarie, tra cui quella della libertà asintotica nella teoria dell’interazione forte fra particelle, tesi che lo ha portato al Nobel. La sua prospettiva sul mondo è per alcuni aspetti quasi teologica: Wilczek si definisce un panteista, ossia crede che il mondo intero sia sacro e che dovremmo assumere un atteggiamento reverenziale nei suoi confronti.

Oltre alle pluripremiate scoperte, il lavoro di Wilczek lo ha portato ad alcune conclusioni condivise da mistici e persone di fede, tra queste deduzioni vi sono la fondamentale interconnessione di tutte le cose e il mito della separazione. In una recente intervista su Scientific American, il Nobel fa riferimento al fatto che la vera saggezza promuove la tolleranza e l’espansione della mente; questo, unito all’apertura e all’onestà che dovrebbe guidare il metodo scientifico, porta ad integrare il concetto di “complementarietà”, ovvero la presa di coscienza che per rispondere ad alcune “grandi domande” potrebbero essere necessari approcci reciprocamente incomprensibili e all’apparenza contraddittori.

Federico Faggin: unione tra scienza e spiritualità, il coraggio di nuove prospettive

Se Federico Faggin non avesse inventato il microprocessore, e nessun altro lo avesse fatto al posto suo, oggi probabilmente non avremmo a disposizione computer e smartphone. Fisico e imprenditore eclettico, Faggin è da decenni impegnato ad indagare gli aspetti che differenziano uomo e macchina, con particolare attenzione al tema della coscienza, tratto distintivo che considera “Irriducibile“, ovvero fondamentale, esistente prima della materia stessa.

A ottobre 2022, in occasione del convegno “Le Connessioni Inattese – La coscienza è fondamentale” nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Faggin ha portato alcune importanti riflessioni, partendo dall’assunto che è importante rimettere insieme il bello della scienza con la spiritualità”. 

Con il metodo scientificoha dichiarato Fagginche ha accettato il materialismo (ndr. la realtà è materia, ogni aspetto di carattere spirituale non è ammesso) come punto di partenza, siamo diventati essenzialmente dogmatici (ndr. determinati principi sono ritenuti indubitabili) . Vogliamo a tutti i costi provare che la coscienza è un fenomeno che emerge dal cervello, ma nessuno è mai riuscito a provare come segnali elettrici e segnali biochimici possano generare sensazioni e sentimenti, quelli che si chiamano i qualia”.

Secondo queste visioni, la vita è considerata come un unicum inseparabile e per questo, la cooperazione e non la competizione è eletta quale fondamentale legge dell’universo per affrontare la complessità che abbiamo dentro e che ci circonda.

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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