L’Italia è uno tra i Paesi dell’Unione europea più diligenti in materia di risparmi energetici. Infatti il Belpaese ha adottato i provvedimenti più vantaggiosi per ridurre i consumi di elettricità e gas. In un periodo di forti rincari delle materie prime, a pagarne il prezzo più alto sono le famiglie e le imprese, duramente colpite dall’innalzamento dei costi dei consumi di luce e gas.

Per cercare di arginare la situazione che ha colpito non solo l’Italia, ma anche gli altri Stati membri, il Consiglio europeo ha introdotto un provvedimento per salvaguardare ogni Stato membro dalla possibile carenza di risorse energetiche.

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Consumi elettricità e gas: l’Italia tra i Paesi migliori

L’Italia è tra i Paesi europei che ha introdotto i provvedimenti più efficienti per risparmiare elettricità e gas. Però otto Paesi, dunque uno su tre, non hanno ancora messo in atto alcuna misura per diminuire i consumi energetici. Lo scorso luglio, Bruxelles ha stabilito che fino a marzo i ventisette Stati membri avrebbero dovuto tagliare i consumi di gas del 15% e quelli di energia elettrica del 10%. L’Italia, insieme a Francia, Germania e Spagna rappresentano gli Stati più virtuosi. Il nostro Paese e la Germania sono i maggiori importatori di gas russo in Europa.

Ma anche la Francia, meno dipendente dal gas perché Paese produttore di elettricità grazie all’esistenza di centrali nucleari sul territorio e la Spagna con buone forniture di gas naturale liquefatto (Gnl), hanno introdotto un insieme di provvedimenti volontari e obbligatori, che coprono enti pubblici, privati e industria.

Invece Polonia, Olanda e Finlandia hanno introdotto solo provvedimenti volontari mentre Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Romania e Bulgaria non hanno adottato alcuna misura.

Riduzione dei consumi elettrici: l'Italia è tra le migliori in Europa

Esempio di contatore per i consumi elettrici

Perché è importante ridurre l’utilizzo di energia

La diminuzione dei consumi si riferisce al periodo che va dal 1° agosto 2022 al 31 marzo 2023. Il regolamento stabilito dal Consiglio Europeo è entrato in vigore il 9 agosto scorso e ha valore retroattivo prendendo in considerazione un periodo che va dal 1° agosto al 31 marzo 2023 e si riferisce al consumo medio degli ultimi cinque anni. La limitazione della domanda di gas naturale si è resa necessaria a seguito del conflitto in Ucraina, per prepararsi all’eventuale sospensione delle forniture da parte della Russia nel periodo invernale. In quel caso, potrebbe scattare lo stato di emergenza, proposta direttamente dalla Commissione o da almeno cinque Stati Membri, modificando la volontarietà in obbligo. In realtà non per tutti gli Stati Membri sarà uguale il target fissato al 15%.

Il nostro Paese è tra questi e potrà limitarsi a un 7% di taglio nei consumi. Questo grazie ad alcune deroghe previste dal Consiglio Europeo, come il raggiungimento dei livelli di stoccaggio stabiliti dal Piano Repower Eu ed un’esportazione inferiore al 50%.

Le capienze di stoccaggio procedono ai ritmi prefissati. Il piano di risparmio che ha abbreviato il periodo di accensione dei riscaldamenti e abbassato leggermente le temperature, consentiranno di arrivare alla fine di marzo senza scarsità di forniture.

Consumi energetici: le prospettive future

Diminuire i consumi energetici in tempi rapidi e in maniera consistente fornirebbe due vantaggi importanti. Innanzitutto se i consumatori presteranno più attenzione ai consumi, utilizzando solo la quantità di forniture necessaria per evitare inutili sprechi, si potrebbe arrivare a un abbassamento dei prezzi e a una riduzione della pressione su famiglie e imprese.

In più, la riduzione dei consumi, permetterebbe di giungere alla fine della stagione invernale con scorte più ampie, agevolando così il riempimento degli stoccaggi per il prossimo inverno.

Secondo Davide Sabbadin dell’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB), se prima si abbassa il consumo energetico, prima si riduce la pressione sui prezzi elevati dell’energia, riuscendo così ad alleggerire i costi per famiglie e imprese. Sabbadin afferma che “Tutti i segnali ci dicono che riempire lo stoccaggio di gas prima dell’inverno del prossimo anno potrebbe essere molto più impegnativo”.

E sottolinea: “La riduzione della domanda di energia deve essere la priorità assoluta per i politici. L’Ue può sicuramente fare di più per coordinare le azioni di risparmio energetico tra i suoi Stati membri”. 

Infine sul tema della sicurezza energetica, si è espressa la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyden che ha dichiarato che le scorte di gas sono ben al di sopra della media degli ultimi cinque anni.  La presidente ha specificato che “Abbiamo messo in atto un obbligo minimo di stoccaggio del gas, i nostri stock sono ora riempiti per oltre il 90%, abbiamo superato l’obiettivo”.

Dunque secondo l’Europa si può arrivare al prossimo inverno con scorte di energia sufficienti, in attesa che la Commissione europea presenti una proposta per creare un fondo di sovranità incentrato sulla transizione energetica che permetterà non solo una diminuzione dei consumi, ma porterà beneficio anche in termini ambientali grazie alla riduzione delle emissioni di gas serra.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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