Il governo Meloni stanzia 21 miliardi di euro per contrastare l’aumento del costo di gas ed energia elettrica nella Legge di Bilancio 2023. I crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica aumentati dal 30 al 35 per cento per bar, ristoranti ed esercizi commerciali. L’Esecutivo ha deciso poi per un innalzamento dal 40 al 45 per cento per le imprese che consumano grandi quantità di energia. Inoltre è previsto un bonus sociale bollette per famiglie con ISEE fino a 15mila euro e l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette.

Gli oneri di sistema sono costi fissi presenti in bolletta per coprire, ad esempio, spese come quelle relative al sostegno delle energie rinnovabili oppure per quelle relative al trasporto e alla gestione del contatore.

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Il periodo storico in cui stiamo vivendo, continua a destare preoccupazione tra i cittadini italiani. Il caro energia è diventato insostenibile: dall’inizio del conflitto russo-ucraino, l’Italia ha dovuto fronteggiare fin da subito la scarsità delle materie prime che, come il gas e il grano, sono di fondamentale importanza per il nostro Paese e ciò ha inciso sulle tasche di famiglie e imprese. Molte aziende hanno dovuto chiudere oppure altre sono state costrette a rincarare i prezzi sul prodotto finito. Quale potrebbe essere la soluzione per cercare di mitigare l’innalzamento dei prezzi?

Legge di bilancio: cosa è previsto nella Manovra

La manovra finanziaria del governo guidato da Giorgia Meloni stanzia per il 2023 31 miliardi di euro, di cui 21 miliardi da destinare a provvedimenti contro il caro bollette per famiglie e imprese. Si è deciso di rifinanziare il credito d’imposta per piccole e medie imprese come aiuto a sostenere i costi di elettricità e luce, e di alzare al 45% il credito d’imposta per le imprese che consumano grandi quantità di energia.

Invece riguardo al tema delle fonti rinnovabili, nel testo da approvare entro la fine di dicembre, ci sarà un nuovo cap nazionale ai ricavi dei produttori di energia elettrica green. La soglia indicata sarà di 180 euro al Megawattora (MWh), come stabilito dal Regolamento 2022/1854/Ue per fronteggiare i rincari nel settore.

Il cap nazionale è in vigore dal 1° dicembre 2022 e sarà valido fino al 30 giugno 2023 su tutte le fonti di energia rinnovabile: biomassa, solare e fotovoltaico, eolico, geotermico, idroelettrico e rifiuti.

Restano esclusi dal tetto nazionale a 180 euro al Megawattora, gli impianti a fonti rinnovabili che rientrano nel meccanismo degli extraprofitti così come previsto dal decreto sostegni ter, Dl 27 gennaio 2022, n. 4.

Legge di bilancio 2023: cosa prevede il nuovo governo per contrastare il caro energia

Caro bollette: obiettivo della manovra è aiutare famiglie e imprese

Caro energia, i provvedimenti contro i rincari

L’argomento del caro energia e dei conseguenti aumenti delle bollette ha un ruolo centrale nella Legge di Bilancio 2023. A fronte dei rincari del prezzo del gas, che a partire da gennaio 2023, potrebbero subire un nuovo rialzo, la manovra prevede 21 miliardi di euro da utilizzare in bonus e agevolazioni per famiglie e imprese in difficoltà con i pagamenti.
Inoltre viene ampliata la platea dei beneficiari dei bonus sociali per calmierare i prezzi delle bollette. La manovra aumenta l’Isee dei richiedenti da 12mila a 15mila euro, cifra esaminata dal “quoziente familiare”, vale a dire dal numero di componenti del nucleo familiare.

Nello specifico, la nuova manovra stabilisce che l’abolizione degli oneri impropri delle bollette, il credito d’imposta al 35% per piccole imprese come ristoranti, bar e attività commerciali è confermata fino al 30 marzo 2023 mentre per le imprese energivore il credito d’imposta aumenta dal 40% al 45%.

Anche se il prezzo del gas è calato nelle ultime settimane, di contro, però, il futuro rimane incerto. Le quotazioni di mercato sono ancora elevate e l’instabilità dei mercati degli ultimi mesi non garantisce l’assenza di ulteriori picchi in futuro. Di conseguenza i fondi stanziati dall’Esecutivo potrebbero non risultare sufficienti per far fronte al caro energia.

Legge di bilancio: bollette a rate per le imprese

Il governo ha stabilito di promuovere un’altra misura per aiutare le imprese in difficoltà con il pagamento delle bollette di luce e gas: relativamente ai consumi compiuti dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023, le imprese potranno fare richiesta di frazionamento, fino a un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti per la componente energetica di elettricità e gas naturale utilizzato per usi diversi da quelli termoelettrici, a parità di consumo, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021.

Il Piano avverrà sotto la tutela della garanzia statale: Sace Spa (società specializzata nel settore assicurativo-finanziario, controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), potrà elargire in favore delle imprese di assicurazione autorizzate all’esercizio del ramo crediti, una garanzia pari al 90% degli indennizzi generati dalle esposizioni relative ai crediti mostrati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale, per effetto dell’inadempimento, da parte dell’imprese, di tutto o parte del debito risultante dai piani di rateizzazione.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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