Storicamente l’uomo ha sempre cercato di combattere il buio con la luce artificiale. La verità, però, è che all’essere umano il buio serve quanto la luce. Infatti, l’inquinamento luminoso e le moderne tecnologie di illuminazione artificiale interferiscono negativamente sui ritmi circadiani.

L’importanza del buio per gli esseri viventi

L’eccesso di luce è diventato un problema urgente che riguarda anche l’essere umano. A spiegarlo c’è un libro intitolato “Elogio del buio” (Corbaccio) di Johan Eklöf, zoologo svedese. Abbiamo un orologio biologico che ci porta a stare svegli di giorno e a dormire di notte grazie all’azione della melatonina, un ormone che scarseggia durante le ore di luce e aumenta quando il chiarore diminuisce. La mancanza di sonno è spesso legata alla grande quantità di luce cui ci sottoponiamo, soprattutto di quella bianco/blu emessa dai monitor di tablet, pc, cellulari.

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Il buio è fondamentale anche per l’esistenza di molti animali. Ad esempio, è stato dimostrato che i pipistrelli ritardano la loro uscita per andare a caccia, dunque hanno meno tempo per cercare cibo e quindi rischiano la denutrizione. Il sempre più diffuso utilizzo di illuminazione ad alta efficienza energetica interferisce sulla capacità di alcuni animali notturni, che si affidano all’oscurità per non essere visti, di sfuggire ai predatori. Tutto ciò è in linea con quanto emerge dallo studio condotto dall’Università di Plymouth sull’impatto che gli impianti di illuminazione notturna hanno sul camuffamento di alcuni animali. I risultati, pubblicati sulla rivista Journal of Applied Ecology, hanno infatti dimostrato che gli animali stanno perdendo la propria abilità di mimetizzarsi a causa dell’illuminazione artificiale.

Altri animali che subiscono gli effetti dell’inquinamento luminoso sono gli uccelli migratori. Quest’ultimi viaggiano soprattutto di notte, e le luci rischiano di farli finire fuori rotta, aumentando il rischio di collisioni contro strutture artificiali.

Anche le piante risentono molto dell’inquinamento luminoso. Gli alberi in prossimità di lampioni spesso germogliano troppo presto in primavera e vengono poi sorpresi e di conseguenza danneggiati dal freddo. Lo stesso accade in autunno, quando gli alberi perdono le loro foglie troppo tardi a causa delle luci artificiali.

Cosa sta facendo l’Europa per ridurre l’inquinamento luminoso

Per far fronte all’inquinamento luminoso, nonché per risparmiare energia, molti Paesi europei hanno adottato iniziative sostenibili al fine di mitigare questa tipologia di inquinamento.

Il governo francese ha messo a punto un pacchetto di misure e interventi orientati al risparmio energetico. L’obiettivo è tagliare i consumi energetici nazionali del 10% entro il 2024. Sono previste anche la riduzione dei consumi di energia elettrica legati all’illuminazione pubblica (che rappresenta, in media, il 30% dei costi), la riduzione dell’intensità della luce con il passaggio all’illuminazione a LED con controllo automatizzato, lo spegnimento delle insegne pubblicitarie luminose in orario notturno e la riduzione dei tempi di illuminazione degli impianti sportivi prima e dopo le partite.

In Spagna è entrato in vigore dallo scorso agosto il piano del governo Sanchez per il risparmio energetico, che durerà fino al primo novembre 2023. Il nuovo piano obbliga edifici amministrativi, alberghi, centri commerciali e culturali, stazioni e aeroporti a limitare l’utilizzo dell’aria condizionata da un minimo di 27 gradi e del riscaldamento fino a un massimo di 19 (la misura è stata adottata anche in Italia, ma solo per gli uffici pubblici). Un’altra misura riguarda l’illuminazione notturna di vetrine, monumenti ed edifici pubblici non in attività, che si spegne ogni giorno alle 22.

Anche in Italia esistono diverse iniziative per far fronte al problema dell’illuminazione eccessiva. Da alcuni anni si tiene la Giornata nazionale contro l’inquinamento luminoso con molte attività.

Tra le altre iniziative, ad esempio, il 13 e 14 settembre 2018, si è tenuto all’isola di Capraia un “Simposio internazionale per la promozione del cielo notturno”, cui hanno partecipato numerosi scienziati da tutto il mondo, organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Università di Pisa, che ha trattato i principali aspetti legati all’inquinamento luminoso.

Cosa possiamo fare noi per ridurre l’inquinamento luminoso

L’inquinamento luminoso proviene in massima parte dagli impianti di illuminazione pubblica, ma ci sono alcune semplici azioni che ognuno di noi può compiere. Eccone alcune:

  • Limitare televisione e pc fino a tarda notte e spegnere le luci non necessarie.
  • Sostituire le luci esterne con impianti schermati.
  • Spegnere dopo le 22 le luci dei giardini ed all’esterno delle abitazioni, se non di indispensabile uso notturno.
  • Usare luce gialla calda al posto di quella blu.
  • Installare, dove possibile, le nuove tecnologie illuminotecniche come, ad esempio, impianti a sensore di presenza a spegnimento automatico.

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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