Cosa hanno in comune il DNA e uno spartito? C’è uno spazio d’incontro tra la biologia e la musica? Il biologo, musicista e compositore Emiliano Toso ha sviluppato circa dieci anni fa un progetto che unisce questi due mondi e l’ha chiamato Translational Music.

Cos’è Translational Music?

Translational Music rappresenta una modalità di tradurre le vibrazioni delle cellule attraverso la musica, è definita dal suo ideatore “un mare di cellule sotto un cielo di musica”. Un progetto che nasce quasi per caso dall’unione di due grandi passioni di Toso, quella per la biologia, ovvero la scienza della vita, con la parte più intima e segreta di musicista e compositore. Dottore di ricerca in biologia cellulare umana presso l’Università di Torino, Toso nel 2013 incide il primo album che integra alla biologia la musica a 432Hz, ovvero 432 impulsi al secondo, modalità che sembra favorire lo sviluppo di frequenze più in linea con quelle del nostro corpo e della natura.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Musica e scienza viaggiano insieme

Negli ultimi anni le scoperte scientifiche hanno portato a risultati sorprendenti nel campo dell’influenza del suono sulle cellule. Il professor Carlo Ventura, ordinario di Biologia Molecolare presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, ha dimostrato come le cellule comunichino tra loro grazie alle vibrazioni di luce e suono.

Ventura ha sperimentato la possibilità di mandare ad una cellula staminale segnali di differenziamento non più soltanto attraverso nutrienti biochimici, ma anche attraverso frequenze di suono, in grado di trasformarla in una cellula cardiaca, o di altro tipo a seconda dello stimolo. “Ogni manifestazione artistica può parlare a dinamiche più profonde della nostra biologia – afferma Ventura – l’essere umano è parte integrante della natura vibratoria dell’universo”.

Translational Music è una di queste manifestazioni artistiche e attualmente è anche oggetto di ricerca presso il Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Padova, dove Giuseppe Concheri, professore associato di chimica agraria, sta studiando gli effetti di questa musica sulle piante.

Gli esperimenti si concentrano sulla loro crescita e resistenza agli stress nutrizionali: “abbiamo già visto dei risultati importanti a livello morfogenetico – dichiara Toso a buonenotizie.it – ora stiamo studiando gli effetti a livello molecolare, per capire quali geni sono coinvolti in questa incredibile reazione delle piante allo stimolo di Translational Music”.

Scopi e usi di Transational Music

Le composizioni di Translational Music vengono impiegate per promuovere benessere, concentrazione, salute e creatività, lavorando su aspetti di riequilibrio, gestione dello stress e dolore in ambienti assistenziali ed educativi, accompagnando il lavoro di medici, infermieri, imprenditori, operatori del benessere e grandi ricercatori internazionali, tra cui Bruce Lipton, Gregg Braden, Franco Berrino e Daniela Lucangeli.

Translational Music negli ospedali

Alcune delle esperienze che hanno destato maggior interesse tra ricercatori e professionisti hanno avuto luogo negli ospedali, come il Salesi di Ancona, dove, per la prima volta al mondo, è stato possibile introdurre e suonare un pianoforte a coda in una sala operatoria, con una performance dal vivo durante un intervento chirurgico di un bimbo per l’asportazione di un duplice tumore del midollo spinale. “Il chirurgo Roberto Trignani, responsabile del reparto di Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona, famoso in tutto il mondo per i suoi interventi in awake surgery [NdR intervento su paziente sveglio], mi ha proposto questa esperienza dopo aver partecipato ad un mio concerto” racconta Toso.

Durante l’intervento sono state fatte delle misurazioni sul cervello del bambino, registrando parametri funzionali e dosando marker bioumorali per analizzare gli effetti della musica sull’asse dello stress e sui sistemi di regolazione della risposta infiammatoria e immunitaria. “A livello statistico i dati non hanno valore perché ad oggi è stato fatto un solo intervento in tale modalità – dichiara Toso – ma è un primo passo fondamentale; ora stiamo valutando come proseguire”.

Musica e fecondazione assistita

Translational Music è approdata anche in una sala operatoria dell’ IVI, l’Istituto per la Fecondazione Assistita di Roma, dove Toso ha suonato durante un trasferimento di embrioni, una procedura legata alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. L’obiettivo è quello di sviluppare un protocollo medico per studiare l’influenza e i benefici della musica e delle sue vibrazioni sui processi biochimici e sullo sviluppo degli embrioni.

Leggi anche:

Musicoterapia: la musica classica al servizio della salute

Natura che cura. Le Terapie Forestali, tra ambiente e salute

Condividi su:
Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici