A febbraio 2023 si è costituita a Roma presso l’orto botanico, l’Associazione Citizen Science Italia ETS, che avrà sede a Grosseto presso il Museo di Storia Naturale della Maremma. La citizen science (scienza dei cittadini), mette al centro il valore del contributo di ogni individuo per l’evoluzione della conoscenza: una commistione di intenti tra volontari e scienziati in attività di ricerca collaborativa per generare nuovo sapere basato su evidenze scientifiche. La partecipazione attiva di milioni di persone in tutto il mondo, sottolinea l’Associazione, “rappresenta uno strumento innovativo di ricerca, inclusione sociale e sviluppo sostenibile”.

Citizen Science Italia ETS nasce da una rete nazionale di iniziative, centri di ricerca, università, esperti, musei scientifici, associazioni ed enti pubblici italiani. Ne abbiamo parlato con Andrea Sforzi, Presidente dell’Associazione e Direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma.

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Dottor Sforzi, cosa significa fare citizen science?

“Bisogna partire dalla definizione di citizen science, nonostante ce ne siano molte, essendo un campo in continua evoluzione. Sostanzialmente ci troviamo tra la scienza e la società, con tutte le complessità che caratterizzano l’una e l’altra. Fare citizen science significa essenzialmente trovare un punto di contatto tra i cittadini per intraprendere attività di ricerca partecipata.” 

cittadini impegnati in attività di citizen science con computer

Fonte: Associazione Citizen Science Italia ETS

La citizen science ha un approccio inclusivo?

“Di recente, in alcuni paesi anglosassoni, il termine “citizen science” è stato modificato in “community science”, perché la parola “citizen” è considerata poco inclusiva. Concettualmente, la citizen o community science è un’attività inclusiva per definizione, si rivolge a tutti e ha lo scopo di fare scienza. Da un lato ci sono le persone, qualsiasi individuo che abiti il pianeta e dall’altro i ricercatori, ovvero coloro che professionalmente conducono analisi scientifiche e che mettono a disposizione dei partecipanti strumenti più o meno sofisticati per raccogliere informazioni che poi verranno elaborate, validate e utilizzate per creare nuova conoscenza.”

Quali sono i principali ambiti d’azione della citizen science?

“L’80% delle attività di citizen science riguardano il settore ambientale, seguito poi da altri ambiti, tra cui la medicina, la fisica e l’astronomia.”

Dal suo punto di vista qual è il valore di tale approccio?

“È del 2013 la pubblicazione della Commissione Europea Environmental Citizen Science nella quale vengono riportati i quattro valori della citizen science: il valore scientifico in quanto si tratta di attività di raccolta, analisi e pubblicazione di dati attraverso report o paper scientifici; il valore educativo: coinvolgendo le persone, e raccogliendo dati si impara, sia sul metodo, sia sulla problematica affrontata; il valore sociale, forse il più caratterizzante rispetto alla scienza tradizionale: la citizen science è inclusiva, transgenerazionale e senza barriere, chiunque può partecipare, anche i portatori di disabilità motoria ad esempio attraverso progetti online; consente di fare politica (policy making): raccogliendo dati attraverso la citizen science è possibile mettere a disposizione degli enti e delle istituzioni una serie di informazioni importanti, numericamente più elevate rispetto a quanto potrebbe essere raccolto solo dai ricercatori e i dati possono tornare alle persone in senso positivo sotto forma di scelte politiche importanti che vanno ad impattare sulla vita del cittadino.”

cittadini in natura per raccolta dati ambientali

Fonte: Associazione Citizen Science Italia ETS

Ci racconta di un esempio concreto di citizen science con impatto su scelte politiche?

“Un esempio concreto è il progetto “Marine Litter Watch” realizzato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, che ha visto la promozione di migliaia di eventi di pulizia delle spiagge in tutti i mari europei. A tali attività, è stato contestualmente applicato uno schema scientifico, un protocollo collegato a un’app e a un sistema di rilevamento dati che andava a contare i singoli oggetti raccolti in spiaggia e a classificarli secondo delle procedure specifiche definite a monte. Il conteggio degli oggetti trovati sulla spiaggia e la frequenza di ritrovamento, sono stati alla base del provvedimento che poi la commissione europea ha preso nel 2019, ovvero la direttiva che mette al bando alcuni oggetti di plastica monouso. I cittadini hanno contribuito attivamente con la loro raccolta dati a definire quali fossero gli oggetti rinvenuti più spesso e quindi da mettere al bando.”

A che punto siamo in Italia e ci sono esempi di realtà italiane che applicano la citizen science?

“Ci sono alcuni esempi virtuosi in Italia; negli ultimi anni abbiamo assistito ad una lenta ma graduale crescita delle varie iniziative. Nel sito del Museo della Maremma che ad oggi ospita i contenuti dell’Associazione Citizen Science Italia c’è un elenco parziale dei progetti italiani.”

Qualche progetto italiano particolarmente interessante?

“Ci sono varie realtà locali interessanti e che possono fare la differenza. Un progetto europeo che sta prendendo piede anche in Italia è “Mosquito Alert”, che nel 2022 ha visto una raccolta di oltre 4000 dati. L’iniziativa registra la presenza di zanzare, sia quelle comuni, sia alcune specie alloctone (tropicali) portatrici di malattie anche molto gravi. Il progetto è coordinato dall’Università la Sapienza di Roma all’interno di un gruppo europeo di 19 Paesi e prevede la raccolta dati da parte dei cittadini sulla presenza di queste specie e di focolai dove poter fare trattamenti, oltre che sulla frequenza di punture sulle persone. Obiettivo è quello di identificare luoghi e momenti nei quali avvengono questi “attacchi” di zanzare e rendere più efficace l’intervento per il controllo e la prevenzione.”

A quali attività si dedicherà l’Associazione appena creata e che progetti futuri avete in agenda?

“Il Museo di Storia della Maremma che è sede dell’Associazione Citizen Science Italia è stato parte di un progetto europeo Horizon 2020 terminato nel 2021 che si chiama EU-citizenscience, corrispondente all’indirizzo del portale europeo della citizen science, di cui abbiamo tradotto in italiano una parte. Qui si può trovare tutto ciò che ruota attorno alla citizen science in 27 lingue. Ciò che vorremmo fare come Associazione è sviluppare ulteriormente il networking. Ora siamo parte di un progetto di Horizon Europe partito a settembre scorso e che durerà 4 anni e vorremmo favorire il networking con gli altri paesi europei, ma anche a livello nazionale, dando visibilità alle associazioni e ai progetti, coinvolgendo istituzioni e cittadini.”

Come renderete visibili e accessibili i progetti italiana di citizen science?

“A breve svilupperemo un sito internet e un portale nazionale con lo stesso software open source di quello europeo dove rendere visibili tutti i progetti esistenti, le risorse, i corsi di formazione, manuali, linee guida, per mettere a disposizione la citizen science nella sua interezza. Sono stato tra i fondatori dell’Associazione Europea di Citizen Science nata a Berlino 10 anni fa e nel board of director per 7 anni, ad oggi siamo dentro a gruppi di lavoro con altri colleghi da tutte Europa per evitare di reinventare la ruota ogni volta.”

Come pensate di incidere a livello politico?

“Un’altra cosa di cui si occuperà l’Associazione sarà quella di fare lobbying (ndr. pressione) nei confronti di istituzioni, centri di ricerca, università, Ministeri, affinché, come succede in Austria e Germania, la citizen science diventi strutturale anche nel nostro paese e si inizino a prevedere finanziamenti governativi a supporto. L’obiettivo sarebbe quello di farla inglobare anche all’interno di strumenti ordinari già esistenti a livello nazionale e regionale, di modo che i cittadini possano avere un ruolo attivo e portare ancora più in alto l’asticella della citizen science.”

Eventi in programma?

“Abbiamo l’obiettivo di realizzare eventi in tutto il territorio nazionale, in contesti universitari, in centri di ricerca, ma anche in luoghi pubblici. A breve si terrà infatti il terzo convegno italiano di citizen science, che avrà luogo a Pisa dal 24 al 26 novembre.”

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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