Cari lettori, bentornati alla nostra rubrica del giovedì. Oggi parleremo di un altro tema che riguarda il rapporto con i nostri bambini. I genitori si dividono di solito in due categorie: da un lato quelli che trascorrerebbero ogni momento a giocare coi propri figli e si inventano mille attività e dall’altra parte quelli che si devono sforzare perché preferirebbero fare altre cose.

E tu a che categoria appartieni quando giochi col tuo bambino?

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Gli ancoraggi e come usarli con tuo figlio

Ad ogni modo anche se appartieni alla seconda categoria e giochi controvoglia, quando permetti a tuo figlio di trasportati nel suo mondo gioioso e fantasioso ti ritrovi spesso e volentieri a ridere e divertirti aumentando la complicità fra voi e creando inconsapevolmente quelli che in Pnl si chiamano ancoraggi  collegati ad un gesto o a un’espressione che avete condiviso in un momento particolarmente divertente e felice.

Richiamare questi gesti, espressioni o movimenti nei momenti di crisi aiuterà a smorzare i toni e a superare le incomprensioni più velocemente e con maggior facilità.

Per poterlo fare è importante porre attenzione a quei momenti in cui l’allegria o le risate raggiungono un intensità maggiore così da esserne coscienti e poterli usare in caso di bisogno.

Perché? Semplice! Ti saranno utili a far tornare tuo figlio in uno stato d’animo di equilibrio.

Quando tuo figlio per esempio si sente frustato o contrariato perché non gli dai ciò che desidera di più in quel momento, e la motivazione del tuo rifiuto non è sufficiente per lui, puoi richiamare alla mente uno di quei momenti e riprodurne i gesti.

Ti faccio un esempio concreto accaduto proprio oggi.

Spesso gioco con la mia bambina e un’attività che ama molto è ballare tutti e tre la sera prima o dopo cena. Una delle canzoni predilette al momento (insegnatale dal papà…) è ‘La notte vola’ di Lorella Cuccarini e il famoso movimento delle mani a farfalla la fa ridere tantissimo.

Gioca con tuo figlio per cambiare il suo stato d’animo

Oggi pomeriggio all’ora della merenda dopo lo yogurt e le nocciole, mia figlia ha iniziato a piangere perché voleva un cioccolatino. Gliene avevo già dato uno dopo pranzo ed evitiamo di eccedere per vari motivi, tra cui il fatto che la cioccolata le causa arrossamenti.

Il pianto disperato è andato avanti un po’, nel frattempo le spiegavo con dolcezza il motivi per cui non poteva avere un altro cioccolatino prima della colazione dell’indomani. La mia bambina però non si calmava e continuava a piangere.

Era seduta in braccio a me e ho iniziato a farla rimbalzare sulle gambe (ispirata da un gesto col braccio che stava facendo) e ho notato che le veniva da ridere ma si tratteneva. Allora le ho preso i piedi e ho iniziato a fare il movimento a farfalla della canzone che di solito facciamo con le mani e ha cominciato a ridere a crepapelle.

Ho ripetuto l’azione alcune altre volte: non c’è un numero di volte preciso, il tempo necessario per far sì che lo stato cambi.

E poi, dopo le risate, mi ha chiesto tranquillamente di andare con lei in soggiorno a giocare come se nulla fosse e non ha più fatto alcuna richiesta riguardo al cioccolatino.

Questo è un piccolo esempio del potere degli ancoraggi che sono un aiuto concreto sia nel rapporto con tuo figlio ma anche per te quando vuoi cambiare stato d’animo. Magari proprio quando giochi col tuo bambino.

Del resto, ogni essere umano è al suo meglio quando è centrato e anche come genitore è più facile essere un buon esempio.

E poiché i risultati migliori, in ogni ambito, si ottengono quando si è nel flow, può essere una buona idea re-imparare a giocare e vivere la vita come un gioco, col sorriso e divertimento.

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Sara Propoggia

Sara Propoggia

Sara Propoggia, sono una Parent Coach: facilito la vita ai genitori che scelgono la consapevolezza e agiscono per creare un mondo pacifico e armonico, un giorno alla volta.

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