Le relazioni tossiche sono dannose sia per la propria salute psico-fisica, sia all’interno della coppia stessa. Si stima che circa il 5% della popolazione viva una relazione disfunzionale, mentre la percentuale è ancora più preoccupante tra gli adolescenti, toccando il 20%. Le conseguenze di una cattiva storia d’amore comportano disagi alla vittima, la quale spesso non riconosce nell’immediatezza i cattivi atteggiamenti. È di primaria importanza invertire la rotta e uscire da un rapporto tossico, avvalendosi del supporto dei propri cari nonché di professionisti come psicologi. A tal riguardo la neurologa e psicoterapeuta Maria Cristina Gori lancia un nuovo corso di formazione per contrastare e prevenire il dilagare di questa problematica così diffusa.

Relazioni tossiche come evitarle, il primo step è riconoscerle

Purtroppo viene stimato che circa il 5% della popolazione abbia una relazione malsana e un altro dato preoccupante è tra gli adolescenti, dove la percentuale sale fino al 20%.

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Riconoscere questo disagio non è semplice. Sebbene molte coppie vivano momenti di crisi è importante non tollerare comportamenti sbagliati, non idealizzare l’altra persona e porre fine a una relazione disfunzionale. La vittima non sempre riesce ad accorgersi di tale situazione, poiché tende a giustificare qualsiasi comportamento credendo che sia una vita di coppia tranquilla con momenti alterni tra pace e litigi.

I campanelli d’allarme di un amore tossico, di una patologia accentuata sono riscontrabili da questi cattivi atteggiamenti: la dipendenza emotiva, ovvero la paura di rimanere da soli e avere costantemente una relazione anche quando i caratteri non sono compatibili. A questa si aggiungono la mancanza di rispetto, quando il partner viene tradito in vari aspetti della vita è un altro fattore scatenante una relazione tossica, le costanti aggressioni verbali e i giudizi severi. La troppa gelosia non è un buon sentimento, poiché quest’ultima non valorizza una love story, e il partner tende a manipolare con la possessione.

Troviamo inoltre i ricatti emotivi, economici e familiari: spesso questi episodi sono riconducibili a chi vuol sminuire il proprio partner. L’attenzione maggiore è da prestare agli episodi di violenza fisica. Inizialmente la vittima non cattura la gravità della situazione, poiché la violenza può iniziare con una spinta, uno schiaffo, per poi arrivare a conseguenze drammatiche.

Infine, ma non per minore importanza, la perdita della privacy e delle relazioni sociali è un altro campanello d’allarme. Il partner è intenzionato ad assumere il pieno controllo sull’altra persona e in questo modo togliere forme di comunicazione al di fuori della coppia, rendendo impossibili eventuali richieste d’aiuto.

Una volta preso atto di tale atteggiamenti, che danneggiano la propria salute a livello psico-fisico, porre fine a una relazione tossica è l’unica via per avere cura di se stessi.

Un nuovo programma di formazione per i professionisti sanitari per prevenire le relazioni malsane

A contrastare e prevenire il dilagare delle relazioni tossiche è la neurologa e psicoterapeuta Maria Cristina Gori grazie al programma di formazione Consulcesi intitolato Limerenza: quando l’innamoramento diventa patologia, corso formativo per professionisti sanitari.

Il termine stesso limerenza che sta a indicare – ultrattacamento – uno stato cognitivo ed emotivo caratterizzato da un intenso desiderio dell’altra persona. Proprio la limerenza fa credere alla mente di vivere in una storia d’amore funzionale, disegnata e cucita ad hoc attraverso i gusti personali, annulla la propria identità e il proprio ruolo sociale. Questo stato cognitivo non consegue pensieri e comportamenti sani, poiché la relazione è basata sull’immaginazione ovvero sull’idealizzazione dell’altra persona.

Dopo aver preso consapevolezza che la relazione è tossica, il ritorno alla normalità è piuttosto sofferente. Proprio per questo motivo, il corso formativo avviato dalla neurologa e psicoterapeuta Maria Cristina Gori ha come intento la prevenzione di queste relazioni tossiche.

Relazioni tossiche come evitarle: perché è importante non avere una bassa autostima

Per chi esce da una relazione tossica è importante il sostegno di amici e parenti, praticare tecniche di rilassamento e lavorare sulla propria autostima.

Per adottare un atteggiamento amorevole nei propri confronti è fondamentale far capire alla propria mente che non si è sbagliati. Purtroppo per chi ha vissuto all’interno di una storia tossica, l’autostima è  il primo fattore che viene danneggiato. La vittima subisce in continuazione una svalutazione dei propri valori, delle proprie capacità, facendo credere alla mente di essere incapaci senza il proprio partner.

Alzare il livello di autostima comporta la conoscenza di se stessi. Si prendono le dovute distanze da chi ha provocato malessere sia a livello fisico che mentale, nonché si ritorna a socializzare. Ritornare a comunicare con gli altri compensa la mancata socializzazione, interrotta dall’ex partner. Il consiglio che viene dato da amici, parenti ed degli esperti è quello di non chiudersi alle nuove opportunità. L’autostima si ricostruisce anche iscrivendosi a corsi,  praticando yoga e concedendosi dei viaggi.

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Monia Carriero

Monia Carriero

Determinata, sensibile e dinamica, forze motrici che muovono in me la curiosità di sapere e di riportare! Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Stay tuned =)

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