Dall’Italia all’America, il mercato dell’usato raccoglie sempre più consensi. La sua crescita è esponenziale: innumerevoli persone a livello globale sono attratte dal vintage, scovando soluzioni uniche tra arredamento e moda. Negli ultimi anni la maggior parte degli italiani abbraccia il riciclaggio, vendendo vecchi mobili, oggetti o capi oppure comprandoli di seconda mano: il mercato dell’usato italiano è cresciuto molto in questi anni. Questo incremento porta non solo benefici all’ambiente, ma anche al portafoglio. Ormai in rete sono presenti innumerevoli siti per vendere vecchi mobili usati che generano molte richieste. In questa stessa direzione anche il settore dell’abbigliamento non è da meno: riciclare vecchi capi, o capi indossati poche volte, è un trend. Inoltre alcuni noti brand lanciano iniziative per riutilizzare capi e ci sono tante app per dare una seconda vita agli abiti, tra cui una delle più famose è Vinted.

Mercato dell’usato: la sua crescita esponenziale

Negli ultimi anni il fenomeno del riciclo ha avuto un’impennata notevole. In tutto il mondo, si è sempre più attratti dal vintage, dai vecchi mobili e dai capi di seconda mano. Guardando all’Italia 24 milioni di persone grazie al riciclo sono riuscite a generare 25 miliardi di euro, solo lo scorso anno.

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La crescita del riciclo non si arresta e anzi prosegue con differenti iniziative. Per fare un esempio nelle strade newyorkesi, gli abitanti che intendono disfarsi dei vecchi mobili li posano sul ciglio della strada: quest’ultimi saranno presi da un altro cittadino che li utilizzerà, donandogli una seconda vita. Questa tradizione americana ha avuto tanto successo, al punto tale da ampliare “le donazioni” grazie alla pagina Instagram Stoopingnyc, seguita da 442.000 follower.

In fatto di riciclo in Italia ci sono altre abitudini. Tra queste la creazione di pagine sui social dedicate alla vendita, o alla donazione, di vecchi mobili e abiti second hand. In rete, si possono anche acquistare mobili usati su alcuni siti come Subito.it, Bakeka.it, Etsy.com, Invendita.it, Craiglist.org.

mobile second life - unsplash.com

Mobile second life – unsplash.com

Il riciclo nell’abbigliamento: dagli store alle app

In tanti amano rinnovare il proprio guardaroba di stagione in stagione, liberandosi del superfluo. Disfarsi dei vecchi capi non è ormai difficile. Per esempio alcune catene di merchandising come Ovs, propongono lo smaltimento dei capi in cambio di buoni sconto da generare nel medesimo negozio.

Nel caso di Ovs nel momento della consegna dei vecchi capi, gli abiti non sono messi subito in area vendita. Infatti, una volta consegnati, se sono in condizioni accettabili, saranno sottoposti a un trattamento che consentirà di riproporli sul mercato. La nota catena con questo processo ha visto il 60% dei capi consegnati riutilizzati, il 34% degli abiti riciclati trasformati in nuove fibre, mentre il 6% dei capi diventati energia. Ovs grazie alla raccolta degli abiti usati, dal 2013 ad oggi ha messo di nuovo in circolo 1.300.000 kg di capi, riducendo così una grande quantità di rifiuti. Altri brand come H&M, Intimissimi e Calzedonia nel tempo hanno creato iniziative per smaltire i capi usati.

Un altro modo per dare una seconda vita agli abiti è venderli nelle apposite app. La più famosa tra le tante presenti in rete è Vinted. È stata creata a Vilnius, nel sud est della Lituania, nel 2008: oggi ha una community con 30 milioni di utenti e vale 1 miliardo di dollari. Se inizialmente Vinted era considerata una piattaforma di nicchia, nel tempo è spopolata soprattutto tra i più giovani. Da un rapporto sull’impatto climatico degli acquisti di seconda mano emerge come il mercato dell’usato nel fashion sia la via per ridurre l’impatto dell’industria dell’abbigliamento sul Pianeta.

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Monia Carriero

Monia Carriero

Determinata, sensibile e dinamica, forze motrici che muovono in me la curiosità di sapere e di riportare! Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Stay tuned =)

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