Secondo il 9° Osservatorio Nazionale sullo stile di vita sostenibile, la ricerca annuale promossa da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR, 8 italiani su 10 si dichiarano appassionati alle tematiche sostenibili. Un dato in crescita del +36% rispetto al 2015. Tuttavia, quando si tratta di passare dalle dichiarazioni ai fatti, la percentuale di coloro che traducono le proprie intenzioni in comportamenti effettivi cala considerevolmente.

Attenta a questa sensibilità ambientale, nell’ambito della mobilità sostenibile ci prova BYmyCAR Milano, appartenente alla multinazionale francese che ha creato una rete europea di concessionarie, che ha recentemente acquisito l’autosalone BMW Milano direttamente dal marchio tedesco.

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Lo scorso 23 novembre, BYmyCAR, in occasione della presentazione della nuova auto elettrica BMW i5, ha approfondito il tema sulle potenzialità del nuovo modello delle società benefit. Hanno dialogato insieme sul palco Alberto Loiacono, marketing manager di BYmyCAR Milano, Gianfranco De Cesaris, che ne è l’amministratore delegato e Marco Ceruti, co-fondatore di Re-Solution Hub, società specializzata nel progettare insieme alle aziende il passaggio per evolvere verso la trasformazione in società benefit.

Diventare una società benefit significa agire in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse. Trasformare le flotte aziendali in parchi auto elettrici può essere una di queste strategie, riducendo emissioni e risparmiando sui costi di gestione. È proprio su questo punto che si basa l’impegno dell’autosalone milanese come futura società benefit.

BYmyCAR

Gianfranco De Cesaris e Alberto Loiacono

L’Italia è stata pioniera in Europa nel definire lo statuto delle società benefit, attraverso la legge 208/2015. Secondo la fotografia rappresentata attraverso la prima Dashboard evoluta per il monitoraggio e l’analisi delle società benefit, realizzata da Camera di commercio di Taranto con InfoCamere, le società benefit in Italia sono oltre 2.600 e sono in aumento del 55% rispetto al 2021 (oltre +300% dal 2020). Un dato positivo che indica quante realtà si stiano già impegnando per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.

È possibile elettrificare l’intero parco auto?

Scegliere di trasformare il proprio parco auto aziendale in una flotta elettrica è una scelta possibile e sostenibile. Infatti, le flotte aziendali rivestono un ruolo determinante nella diffusione della consapevolezza energetica e rappresentano al contempo la strategia per accelerare la diffusione di modelli di trasporto più sostenibili.

Tuttavia, una vera elettrificazione di massa del parco auto ci sarà solo quando le auto elettriche saranno economicamente più accessibili. Solo per la completa sostituzione del parco circolante italiano servirebbero mille miliardi di euro: l’86,1% del parco attuale è a benzina o gasolio, sia tradizionali sia ibride. La stima di spesa è stata fatta da Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, durante l’incontro “Il 2035 come fine dei motori diesel e benzina è un obiettivo possibile?”, nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento.

Oltre ai problemi economici è da sottolineare che il litio, metallo necessario per la fabbricazione delle batterie delle auto elettriche, è presente sul nostro pianeta in quantità limitata.

Per rendere davvero sostenibile il parco auto d’Italia, d’Europa e del mondo, sarà dunque necessario affiancare all’auto elettrica anche altre modalità sostenibili di propulsione dei veicoli.

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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