Mantenere viva una relazione di coppia è quello che la maggior parte delle persone più desidera nella vita. Il problema è che pochi riescono nell’intento. I problemi di coppia si possono superare? Felicità e serenità in un rapporto sentimentale dipendono da molteplici fattori. Il più importante è, senza dubbio, il dialogo.
Mantenere una comunicazione orientata alla crescita piuttosto che alla stagnazione, o addirittura alla regressione, costa fatica. Tensioni, pregiudizi, routine e frizioni dovute alla stanchezza o alla presunzione di essere sempre dalla parte della ragione sono i motivi principali dell’incapacità di gestire il dialogo con il proprio partner.
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SostieniciQuella voglia di cambiare… l’altro!
Nessuno ci insegna a costruire il dialogo nelle relazioni. È qualcosa che viene dato per scontato e l’unica cosa che si verifica è che, crescendo, si finisce con il reiterare passivamente dei pattern e delle modalità di comportamento a cui siamo stati esposti nella prima parte della nostra vita.
Si cade di frequente nella trappola di voler cambiare l’altro. Spesso e volentieri ci si posiziona su un piedistallo e ci si arroga il diritto di intervenire per cambiare la modalità di reazione della persona con la quale si interagisce.
Quello che si sottovaluta è l’importanza del sano confronto verbale. Avere opinioni dissomiglianti non è un dramma e lo scambio di opinioni può dimostrarsi arricchente. Sforzarsi di interpretare in maniera differente le argomentazioni altrui e i momenti di tensione o di incomprensione agevola l’ascolto e l’incontro.
Nel dialogo è importante cercare di portare sempre un valore all’altro e alla conversazione indipendentemente dal fatto che ci si trovi in accordo o meno su un determinato assunto. Rimanere gentili, non offendere, non stuzzicare, non provocare, bensì ragionare su quali siano i confini della nostra modalità di comunicazione oltre ai quali non si è disposti ad eccedere durante una discussione.
Prima l’ascolto, poi il dialogo
La velocità con cui si è abituati a relazionarsi porta spesso a sentire solo con le nostre orecchie in modo meccanico. “Saper ascoltare è una capacità così fondamentale che andrebbe insegnata a scuola” dice Julian Treasure, oratore internazionale sul suono e sulle capacità comunicative critiche dell’ascolto e del parlato, in una breve Ted conference.
“Il punto di partenza è impegnarsi ad assumere il punto di vista del proprio interlocutore – sostiene la dottoressa Laura Merli Lavagna, medico specialista in psicoterapia – condividendo, per quanto sia umanamente possibile, le sensazioni che manifesta. L’atto di ascoltare in modo attivo implica rendersi disponibili a realizzare ciò che l’altro sta comunicando.
Ascoltare attivamente impone di investire consapevolmente tre risorse importanti: tempo, attenzione, pazienza.
Fermarsi un attimo e fare una pausa serve per riuscire a ragionare più profondamente su quali siano stati i meccanismi che hanno portato dal confronto al battibecco in un batter d’ali.
Entrare in contatto con il nostro interlocutore e cogliere le sfumature di quello che dice, provare a interrogarsi se si sia stati adeguati in quell’interazione o in quel contesto può, nella maggior parte dei casi, portare ad un confronto costruttivo, alla pari e, infine, alla completa risoluzione di quello che, grazie a modalità di interazione propositive, non ha fatto in tempo a diventare un problema.
Quando il dialogo cresce di livello grazie all’ascolto, ci si accorge che, “invece di puntare a chi possa avere ragione – conclude Merli Lavagna – si punta a usare la ragione per arrivare ad un punto di contatto che avvicini e non allontani“.