L’evoluzione tecnologica ha invaso il mondo del calcio portando a innovazioni e nuovi metodi di sviluppo dell’evento partita. L’introduzione del VAR, il fuorigioco semi-automatico, la goal line technology, rappresentano elementi di novità sostanziale. Un gioco, insomma, che ha stravolto il proprio DNA grazie alla digitalizzazione.

L’arrivo della Goal Line Technology nel calcio

Che il calcio sia un ambito altamente polemico e discorsivo è risaputo. Eppure, col passare degli anni, lo sport più famoso del mondo ha saputo sfruttare la straordinaria innovazione tecnologica che ha stravolto le vite degli esseri umani. Ad esempio, in occasione di Milan-Salernitana, gara di Serie A disputatasi lo scorso 13 marzo a Milano, la moviola in campo ha saputo intervenire in modo decisivo. Grazie all’innovazione tecnologica del VAR, infatti, l’arbitro ha potuto annullare un’ingiusto calcio di rigore in favore della formazione rossonera. La lenta ma inesorabile introduzione di metodologie a controllo remoto, dunque, ha aperto orizzonti nuovi ad allenatori, giocatori, arbitri e tifosi verso il Bel Gioco.

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Recentemente, non sono mancate discussioni sull’episodio che ha portato al gol del serbo Filip Kostic in Inter-Juventus, big match del campionato di Serie A andato in scena domenica scorsa a San Siro. Fra le tante cose dette, è emersa una certa difficoltà nel cogliere in maniera lampante la presunta infrazione commessa dai giocatori bianconeri. Eppure, in questi anni, il VAR ed altre tecnologie dedicate hanno saputo rendere più giusto e obiettivo il gioco del calcio.

L’introduzione della Goal-Line Technology ad esempio, arrivata nell’ormai lontano 2012, ha saputo dare una mano ai direttori di gara nel verificare la validità di una rete. Lo scopo di quest’innovazione tecnologica, dopotutto, è di non concedere eventuali “marcature fantasma”, ovvero gol che in realtà non si sono mai verificati. Nel calcio infatti, per far sì che un gol sia effettivamente valido, la sfera deve necessariamente oltrepassare per intero la linea di porta. Grazie al supporto di 7 telecamere per porta ad alta velocità che seguono costantemente il pallone in riprese 3D, dunque, tutto è facilmente realizzabile. Su un orologio indossato dagli arbitri stessi, infine, al momento dell’eventuale marcatura, giunge una conferma tramite notifica.

Il VAR

Un’altra straordinaria innovazione introdotta nel calcio, è sicuramente il VAR. Il Video Assistant Referee, è un metodo tecnologico con un ufficiale di gara dedicato che, con l’aiuto di un assistente, supporta l’arbitro in campo e ne integra le scelte. Assieme al suddetto assistente, ovvero l’AVAR (Assistant Video-Assistant Referee), visiona le immagini o le registrazioni della partita in corso. Insomma, una vera e propria moviola in campo.

Inoltre, per rendere obiettiva una partita, il team VAR comunica ripetutamente in live col direttore di gara via radio. Qualora ci fosse un’irregolarità non punita o un episodio di dubbia correttezza, infatti, lo avverte e richiama a visionare meglio l’azione in discussione attraverso uno schermo montato a bordocampo. Un aiuto, dunque, di grande rilevanza per gli arbitri e per il calcio stesso. Uno sport tanto seguito e dibattuto in ogni angolo del globo, merita obiettività e coerenza. La polemica, che sarà sempre parte attiva di questo sport, non è più la protagonista indiscussa del Bel Gioco. Il tutto, grazie alla tecnologia.

L’introduzione del fuorigioco semi-automatico

Infine, giusto spendere due parole anche sull’ultimissima innovazione tecnologica introdotta nel mondo del football, il fuorigioco semi-automatico. Utilizzato per la prima volta nel calcio nostrano in occasione della finale di Supercoppa Italiana fra Milan e Inter andata in scena lo scorso 18 gennaio, giunge per ridurre i tempi decisionali in relazione ad un possibile offside.

Insomma, la SAOT (Semi-Automated Offside Technology) ha cambiato ancora una volta i connotati allo sport più famoso del globo. Maggiore rapidità decisionale e precisione nella visione dell’azione. In circa 20 secondi, infatti, è possibile determinare se si tratta di offside o meno. Un’aiuto fondamentale per casi in cui l’infrazione è questione di centimetri o millimetri. Dopotutto, parliamo di 12 telecamere che tracciano in 50 fotogrammi al secondo le posizioni dei vari giocatori in campo. Le informazioni dei 29 punti raccolti, poi, vengono ricevute dal sistema in ogni istante della sfida.

Stessa cosa per la palla, anch’essa monitorata 50 volte al secondo. In tal senso, direttori di gara e addetti al regolare svolgimento del match, sanno esattamente dove si trovano i piedi e la sfera durante la manovra di gioco. Da fine gennaio, dunque, tale innovazione è stata introdotta anche in Serie A, in occasione del girone di ritorno del campionato 2022-2023. Un cambiamento epocale, che ha reso il calcio uno sport meno polemico e più obiettivo. Se a tutto ciò, poi, aggiungiamo l’indiscrezione secondo cui si starebbe valutando l’introduzione dell’intervista post-partita anche all’arbitro, allora l’evoluzione diventa decisamente futuristica. Dopotutto, il domani è ancora tutto da scrivere.

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Antonio Di Bello

Antonio Di Bello

Studente universitario con esperienze lavorative in ambito comunicativo e giornalistico. Amo raccontare tutto ciò che circonda il mondo del calcio, della pallavolo e della Formula Uno. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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