Il primo a creare un presepe in una grotta con la Vergine Maria, Giuseppe, il Bambino, il bue e l’asinello è stato San Francesco, capostipite di un’antica tradizione molto sentita nel nostro Paese. In Italia, da nord a sud, si realizzano presepi artistici come quello lombardo o quello del Trentino, a cui si aggiungono quelli originali ed eccentrici come quello ligure con migliaia di luci colorate o il presepe napoletano, con i suoi personaggi bizzarri.

La storia della Divina Rappresentazione

La rappresentazione della Sacra Famiglia accompagna i primi Cristiani fin da quando si ritrovavano clandestinamente nelle catacombe. In seguito numerosi pittori, tra cui anche Sandro Botticelli e Piero della Francesca hanno raffigurato la Natività in autentici capolavori. Il primo presepe vivente della storia, fu realizzato da San Francesco d’Assisi nel 1223: il Santo frate durante un viaggio a Betlemme rimase colpito dalla funzione liturgica che rappresentava la nascita di Cristo in una grotta naturale. Ritornato in Italia, Francesco ottenne da Papa Onorio III il permesso di realizzare una Natività in una grotta poiché in chiesa, a quel tempo, erano vietati i drammi sacri. Il presepe così come lo conosciamo noi invece risale al 1283 ad opera dello scultore Arnolfo di Cambio. L’originale oggi è conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

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Da Nord a Sud: viaggio nelle tradizioni italiane

In ogni paese d’Italia si interpreta il tema della Natività in modo diverso: a partire dal Natale di Laveno Mombello, sul Lago Maggiore, dove si trova il Presepe Sommerso, all’Alto Adige, a San Cristina di Val Gardena, dove si ammira un grande opera sacra in legno: inizialmente questa struttura fu realizzata solo con la presenza della Madonna e del Bambino, solo in seguito negli anni gli scultori hanno aggiunto personaggi nuovi.

A Gubbio, in Umbria, invece si può ammirare una Natività di diecimila metri quadrati di superficie, con capanna, case, molini, laghi e statue a grandezza naturale vestite con abiti di stoffa ispirati alla tradizione palestinese. A Genga in provincia di Ancona invece, nelle Grotte di Frasassi dal 1981 si allestisce il presepe vivente più grande del mondo: questa rappresentazione copre una superficie di circa 30.000 metri quadri e si estende lungo un percorso che giunge al Santuario di Frasassi.

Spostandoci in Molise, a Rivisondoli, un caratteristico borgo medievale in provincia dell’Aquila, si tiene un presepe vivente “al freddo e al gelo”, a Matera invece le oltre 80 figure sacre sono raccolte lungo il Sasso Caveoso tra rioni di tufo e grotte, mentre in Salento, a pochi passi da Capo Leuca, si trova la Natività del mare, un caso unico nel suo genere, completamente galleggiante.

L’ Italia si illumina d’arte: tre capolavori di arte presepiale

Il presepe luminoso di Manarola è il più grande del mondo e lo si può ammirare sulle colline delle Cinque Terre ogni anno fino al 2 febbraio. Nato da un’idea di Mario Andreoli, che lo realizzò per la prima volta nel 1976, questo presepe è composto da figure in materiale di riciclo, illuminate con oltre 15000 lampadine ed ormai diventato una tradizione che attira turisti da tutto il mondo.

I presepi della Riviera Romagnola richiamano la tradizione marinara dell’Adriatico e sono realizzati da artisti italiani e internazionali: da non perdere il presepio sott’acqua dell’Acquario di Cattolica e quello meccanico realizzato con figure in movimento allestito nelle grotte di Santarcangelo di Romagna. Splendido anche il presepe di Rimini, che raffigura la Divina famiglia a grandezza naturale in un contesto marinaro, a cui si aggiunge un presepe realizzato con il sale, mentre a Cervia si può ammirare una Natività fatta in legno, posta su delle barche in riva al mare.

Foto di Mina Del Nunzio

Spostandoci a Napoli, via San Gregorio Armeno è la strada dei presepi, conosciuta in tutto il mondo e diventata ormai un’attrazione turistica: camminare tra le sue botteghe significa respirare il clima natalizio in ogni momento dell’anno e incontrare tanti artigiani, che tramandano la loro arte di generazione in generazione. Questi artisti riproducono non solo personaggi della Natività classica, ma anche statuine più eccentriche come personaggi dello spettacolo e dell’attualità come politici e sportivi.

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Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio, laureata in scienze della comunicazione e dell'informazione con master in copywriting. Lavoro come blogger e copywriter aziendale. Collaboro con buonenotizie.it e partecipo al laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista.

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