Aprile è ricco di luce, profumi e colori, definendosi in pieno come il mese della rinascita. Aprile è anche il secondo mese di primavera, sebbene sia il primo, talvolta, a consacrarne la tipicità climatica. La primavera è la stagione che fa capolino dopo tempi di freddo e atmosfere cupe, portando con sé timidi raggi di sole e temperature più miti. Le giornate si allungano e la voglia di stare all’aria aperta aumenta. Sembra dunque la stagione perfetta per sentirsi allegri e più attivi, eppure, la primavera si trascina dietro anche una “presenza” indesiderata: la sindrome del letargo.

Aprile: cos’è la sindrome del letargo e perché si verifica

La sindrome del letargo, può definirsi come un insieme di sintomi senza dubbio spiacevoli: sonnolenza, stanchezza, irritabilità, mal di testa, cali dell’attenzione e umore altalenante che si presentano nei primi giorni di aprile e persistono anche per diverse settimane. La problematica colpisce i soggetti più sensibili alle normali variazioni di temperatura e luce solare che avvengono nel mese di aprile. Tali cambiamenti si ripercuotono sui ritmi circadiani e sui livelli di produzione di ormoni come melatonina e serotonina, traducendosi nel forte sonno per le persone che fanno più fatica di altre ad adattarsi.

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Aprile: come combattere la sindrome del letargo

La letargia primaverile può essere talvolta un ostacolo allo svolgimento delle normali attività quotidiane influenzando il rendimento sul lavoro e nello studio, così come il modo di interagire con gli altri e con l’ambiente. Sebbene si tenda a rimanere passivi, in attesa di un nuovo adattamento spontaneo, esistono delle buone abitudini che possono velocizzare il processo in modo soggettivo. È una buona pratica seguire un regime alimentare mirato, idratarsi in modo adeguato, praticare una costante attività fisica, dormire le giuste ore e aiutarsi con la fitoterapia.

Alimentazione: per favorire il metabolismo energetico

In primo luogo è importante seguire un’alimentazione mirata alla produzione di energia, prestando attenzione ad alcuni nutrienti specifici. Per combattere i sintomi della sindrome del letargo è importante ricorrere ai cibi ricchi di vitamine del gruppo B, di potassio e ferro, ma anche alle diverse fonti proteiche. Via libera alle carni bianche, ai legumi e alla frutta secca a guscio, ma anche a verdure e frutta di stagione. Da non sottovalutare, inoltre, è il corretto apporto calorico giornaliero, che va sempre stabilito sulla singola persona e sulle relative esigenze nutrizionali.

Idratazione: per rendere efficienti le funzioni cellulari

Un consumo appropriato di acqua si rende necessario per tutte le funzionalità del corpo e per il benessere psico-fisico. Idratarsi non è soltanto una buona abitudine, bensì uno strumento in più per affrontare il cambiamento stagionale e la conseguente letargia primaverile. Assecondare sempre lo stimolo della sete è il modo migliore per assumere la giusta quantità di acqua, da distribuire nel corso della giornata e da inserire nel contesto di uno stile di vita sano.

Attività fisica: ossigeno e buon umore

Anche praticare una leggera e costante attività sportiva può essere di aiuto nell’affrontare la sindrome del letargo, al fine di favorire la funzione respiratoria e l’ossigenazione del sangue. Dedicarsi all’attività fisica per almeno mezz’ora al giorno determina il rilascio di endorfine e serotonina, contribuendo al ripristino del buon umore. Sono utili, a tal proposito, anche attività poco impegnative come una corsa all’aria aperta o un giro in bicicletta.

Riposo: per ricaricarsi

Dormire durante il giorno può essere di aiuto, come intuibile, nel contrastare i sintomi della letargia primaverile. Laddove gli impegni della vita quotidiana contrastino tale abitudine, è buona norma preservare almeno il riposo notturno, concedendosi le classiche 8 ore di sonno. È dunque consigliabile tralasciare qualsiasi motivo di stress e tensione prima di coricarsi e dedicarsi alla lettura di un buon libro per favorire il riposo.

Fitoterapia: un aiuto dalle piante

La sindrome del letargo può essere combattuta anche con i rimedi naturali che, se utilizzati in modo mirato e nelle giuste modalità, possono contribuire al controllo dei sintomi correlati. Gli estratti di tè verde, possono agire sui livelli di attenzione, sul tono dell’umore e sulla stanchezza, così come accade per gli integratori di guaranà. Anche gli estratti di ashwagandha, ginseng ed eleuterococco presentano effetti documentati sul benessere psico-fisico, agendo attraverso un’azione tonica e adattogena.

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Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio, laureata in scienze della comunicazione e dell'informazione con master in copywriting. Lavoro come blogger e copywriter aziendale. Collaboro con buonenotizie.it e partecipo al laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista.

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