Con la pandemia crescono donazioni e testamenti solidali. Di che si tratta?

Il rapporto Gli italiani e la solidarietà ai tempi del Coronavirus, promosso dal Comitato Testamento Solidale, fotografa gli italiani come un popolo generoso. Il Comitato Testamento Solidale è stato istituito nel 2013 per promuovere in Italia la cultura del lascito solidale. Costituito originariamente da sei associazioni (ActionAid, AIL, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children), oggi ne conta 24.

Secondo i dati del rapporto, il 70% ha fatto almeno una donazione a un ente benefico nella vita e la pandemia ha ulteriormente sollecitato l’altruismo. In crescita anche il numero di quanti hanno fatto o sono intenzionati a fare un testamento solidale. La ricerca è stata condotta dal 17 al 21 giugno 2021 su un campione statisticamente rappresentativo di 1.015 persone di età compresa tra i 25 e i 75 anni.

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Che cos’é il testamento solidale

Secondo l’ordinamento italiano, si può donare tramite testamento solo la parte della propria eredità definita “quota disponibile”, ossia la parte di beni che non rientra nella quota riservata per legge agli eredi. In assenza di testamento, l’eredità viene devoluta ai parenti a partire da quelli più vicini. In mancanza di parenti entro il sesto grado, il patrimonio si devolve a favore dello Stato.

Il testamento solidale è il lascito della “quota disponibile” a favore di enti, associazioni e organizzazioni non profit. È una decisione non vincolante, che può essere modificata in qualsiasi momento. Si può donare anche solo una piccola parte dei beni di quota disponibile, ad esempio una somma di denaro, un bene mobile come un gioiello, un bene immobile, una polizza, azioni e titoli d’investimento.

Testamento solidale: tra conoscenza e luoghi comuni

Nel rapporto emerge che il testamento solidale è abbastanza conosciuto tra gli italiani. Il 73% sa di cosa si tratta e la percentuale sale all’83% tra chi ha più di 60 anni. L’età media di chi si informa è del 65% degli intervistati tra i 60 e i 70 anni.

Tra gli ultracinquantenni il 22% ha già predisposto un lascito o è orientato a farlo. Nel 2018 erano solo il 12%. Le donne, rispetto agli uomini, donano di più.

Qualche luogo comune persiste ancora su chi può fare un testamento solidale. Quasi la metà degli intervistati crede che possa fare un lascito solo chi non ha eredi o è ricco. Solo il 13% ritiene che il lascito solidale prescinda dalla ricchezza o dagli eredi.

testamento solidale

Un gesto semplice che cambia il mondo

Giacomo Boesso, professore di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Padova, dichiara: “Gli anni che stiamo vivendo saranno ricordati per il ruolo crescente e poliedrico del cosiddetto Terzo Settore. Appare ben visibile un mutamento sociale, finanziato dal basso e ispirato dal principio della sussidiarietà rispetto allo Stato, in grado di innescare circuiti virtuosi di associazionismo sociale e maggiore senso civico. Il lascito solidale è un ingrediente fondamentale per alimentare questa evoluzione e sostenerla nel tempo”.

Fare un lascito solidale ad associazioni riconosciute significa infatti garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini, aiutare le persone con disabilità, fornire servizi socio-sanitari, proteggere l’ambiente, sostenere la ricerca scientifica contro malattie genetiche rare e le patologie come la sclerosi multipla, il diabete.

Le storie di lasciti solidali

Il testamento solidale infatti parte proprio dal basso e può fare grandi cose. Filippo M., malato di sclerosi multipla, lasciò un cospicuo lascito all’AISM (Associazione italiana sclerosi multipla). L’associazione ha dato vita al Polo specialistico di Genova, che è diventato un’eccellenza nazionale per la ricerca e per la riabilitazione. Da allora ad AISM arrivano lasciti che sostengono la ricerca scientifica.

Marisa, venuta a mancare all’età di 85 anni, ha destinato una somma importante della propria eredità a favore dei progetti di Save the Children. Marisa aveva aderito al programma Child Guardian in America Latina e da anni sosteneva una bambina boliviana e la sua comunità. Con il suo testamento solidale ha aiutato bambine e dei bambini meno fortunati. La sua decisione è stata d’esempio per i suoi familiari che continuano a sostenere i progetti di Save the Children.

I numeri delle donazioni al tempo della pandemia

La pandemia ha aumentato la fiducia verso il terzo settore. Secondo candid.org, che ha mappato le donazioni filantropiche durante l’emergenza di Covid-19, queste ammontano a 26 miliardi di dollari nel mondo. Con alcuni Paesi più generosi di altri, tra i quali l’Italia.

testamento solidale

Fonte: candid.org

Nel corso di quest’anno il 13% degli italiani ha scelto un’associazione per sostenere la lotta all’emergenza Covid-19, più del doppio rispetto al 2020, quando la percentuale era del 6%. Gli italiani hanno fiducia nel non profit per uscire dalla crisi post-pandemica e contribuire a creare una società migliore. Tra le cause più sostenute nell’ultimo anno c’è la ricerca medico-scientifica.

Un elemento di ottimismo viene dall’atteggiamento dei giovani (25-35 anni) verso la solidarietà. Il 52% dei giovani fa volontariato e il 60% conosce il testamento solidale.

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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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