Come accade ormai da 27 anni, il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la “Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.  La ricorrenza nasce nel 1996 per riconoscere le vittime cadute per colpa di associazioni criminali di stampo mafioso. Al centro di questa proposta c’è la volontà di far conoscere, accanto ai nomi più celebri che sono ormai un punto di riferimento per diverse iniziative, anche quelli di figli, mariti, mogli, uomini e donne sconosciuti di modo che non cadano nel dimenticatoio.

In ricordo delle vittime innocenti di mafia

L’attenzione al tema della mafia è al centro dell’attività sociale di Libera, promotrice di una cultura della legalità basata sulla forza della memoria e dell’impegno. “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” è una rete di associazioni fondata nel 1994 su iniziativa di don Luigi Ciotti,  prete della diocesi di Torino, attento agli ultimi e agli emarginati.

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Promotrice di questa iniziativa dal 1996, ogni anno in una città diversa, Libera organizza un evento durante il quale un lungo elenco di 1031 nomi viene letto per non smarrire il ricordo di quanti sono caduti innocentemente per mano della mafia. Il senso della Giornata della memoria e dell’impegno è quello di ripartire dalle vite di tutti coloro hanno pagato sulla loro pelle il prezzo della diffusione della piaga sociale della criminalità organizzata.

L’evento si struttura in momenti di incontri, riflessione e approfondimento per alimentare l’impegno comune contro la corruzione e il malaffare.  Proprio per valorizzare il connubio tra memoria e impegno, viene dato spazio anche a momenti di testimonianza per raccontare le storie di territori, famiglie e associazioni coinvolte in questa sfida per trasformare il dolore in azione.

Generare con il ricordo l’impegno per la giustizia sociale è il senso profondo di questo percorso: attraverso la litania di nomi e cognomi, da un lato, si vuole evitare che alla vittima venga negato anche il diritto di essere ricordata, dall’altro, si vuol  camminare insieme ai loro famigliari e farsi carico del loro coraggio partecipando alle iniziative per il contrasto della criminalità organizzata.

È don Ciotti a ricordare che

C’è un’Italia che si ribella all’indifferenza, all’illegalità, alle mafie e alla corruzione che devasta i beni comuni e ruba la speranza. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona.

La giornata della memoria e dell’impegno tra coltura e cultura

Lo slogan della giornata che quest’anno si svolgerà a Napoli è “Terramia. Coltura/Cultura”. L’obiettivo è quello di ricucire la dimensione della comunità locale con l’essere cittadini globali a partire dall’attenzione al contesto e alla quotidianità. La coltura nella terra e la cultura nelle coscienze sono un binomio che unisce l’impegno per il nutrimento della terra e quello  delle coscienze.

La Giornata della memoria e dell’impegno è simbolo di un’Italia che non cede dinanzi alle tristi vicende legate alla lotta alla criminalità organizzata e alla cultura mafiosa che ancora serpeggia nella nostra società. Ecco perché le scuole, luogo di formazione dei futuri cittadini, restano gli interlocutori privilegiati dei percorsi di promozione della legalità.

In questa giornata sono migliaia le scuole e centinaia le piazze in cui si organizzano momenti commemorativi delle vittime innocenti di mafia. Reagire al sopruso e al malaffare è dunque possibile se si rinnova la memoria nell’impegno personale, concreto, attivo e condiviso. Come ricorda il presidente Sergio Mattarella in occasione della “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” del 2021:

“Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo”

La tradizione del “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” è divenuta nel tempo una tappa importante per la vita culturale del paese, a tal punto che il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, il parlamento  ha riconosciuto il 21 marzo rendendolo un appuntamento ufficiale di rilevanza nazionale.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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