Oggi ricorre il trentennio dalla prima celebrazione mondiale della Giornata dell’acqua. Il focus scelto per il 2022 sono le risorse sotterranee, quei bacini idrici che garantiscono la metà dell’acqua potabile disponibile sulla Terra.

L’acqua è l’azionista di maggioranza sulla Terra: ricopre il 71% della superficie, produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo della CO2. Tutelare la disponibilità di acqua pulita e l’accesso ai servizi igienico-sanitari è il Goal6 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, particolarmente sfidante inquadrato in un bilancio mondiale che conta 2,3 miliardi di persone senza accesso a questo bene, il fondamento primordiale della vita stessa.

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Fonte: The Sustainable Development Goals Report 2021

Climate change e consumi contro le falde acquifere

Le valutazioni scientifiche dell’ultimo rapporto Ipcc hanno confermato il nesso tra cambiamento climatico e stato delle falde acquifere. Su queste, ha un impatto diretto l’alternanza tra siccità prolungata e fulminee precipitazioni intense, rispettivamente in termini di quantità e qualità. In parallelo, viaggia l’impronta idrica insostenibile delle aree “ricche”, basata su un consumo poco consapevole.

Il consumo idrico, rappresenta quindi il vero bandolo della matassa: quello domestico ha più margine di azione individuale perché “visibile” – sebbene incida meno sul bilancio complessivo – mentre il contraltare “invisibile” sono le attività antropiche. Proprio queste ultime di maggior impatto compongono il concetto di acqua virtuale, teorizzato dal professor John Anthony Allan nel 1993, con cui si intende “il volume di acqua dolce necessario per coltivare, produrre e/o commercializzare un alimento, servizio o qualsiasi altro bene di consumo”. Questa grandezza di riferimento è un parametro di confronto univoco per valutare i flussi e le variazioni dei consumi nel tempo.

In termini di impatto sulle falde acquifere, una minima parte di questi consumi riguarda la produzione dei prodotti industriali, che attinge per un terzo dalle risorse sotterranee. Il primato assoluto invece riguarda la produzione del cibo che consumiamo (3496 litri al giorno), corrispondente al 92% del totale e garantito per il 40% dalle falde acquifere. Allevamento e agricoltura sono le attività più idrovore in assoluto ma i progetti in essere ambiscono a considerare l’impatto di tutti gli “affluenti”.

Le iniziative di oggi e i progetti in corso per la tutela dell’acqua

Tra gli eventi, due sono organizzati in occasione della celebrazione di questa Giornata. In Sicilia, ad Adrano (CT) verrà presentato attraverso un seminario il progetto IRRIAP finanziato nell’ambito del PSR Sicilia 2014/2022 per trasferire alle aziende agrumicole  i protocolli innovativi di agricoltura di precisione, in particolare per quanto riguarda la gestione efficiente delle risorse idriche. Mentre la campagna “Conosci la tua acqua” del comitato Acquedotti ticinesi in Canton Ticino (CH) parte dal dato per cui l’Italia detiene il primato mondiale per consumo di acqua in bottiglia. Dunque organizzare uno stand itinerante presso i licei della zona mirerà a sensibilizzare i giovani sulla qualità delle risorse sotterranee attraverso un tasting d’eccezione tra l’acqua di rubinetto e quella in bottiglia, per promuovere un uso responsabile dell’accesso privilegiato all’acqua potabile.

Dallo stesso cantone svizzero fin dal 2003 viene anche portato avanti dal Lions Club Monteceneri il progetto “Water is life” che finanzia la costruzione di infrastrutture idriche nei Paesi che ne sono carenti. Tra questi il Senegal, dove è in atto il progetto “Borehole ’Antonio Giaffreda’ Senegal” sviluppato dall’associazione italiana EPS con ANCAR e Carbonsink.

Il piano d’azione è trasformare cinque pozzi manuali (già esistenti ma inutilizzati) in pozzi elettrificati alimentati da fotovoltaico, per sostenere la coltivazione sui terreni circostanti e poi installare sistemi idrici dotati di filtri di depurazione basati su pompe ad energia, per estrarre acqua potabile. Grazie alla desalinizzazione dei pozzi, sarà garantita acqua sicura per la salute e la sussistenza economica dei locali.

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Roberta Nutricati

Roberta Nutricati

Laureata in Lettere Moderne a Siena e in Relazioni Internazionali a Torino. Dopo aver vissuto e lavorato in Spagna per un anno, ho conseguito un master in Europrogettazione e il riconoscimento alla Camera dei Deputati come Professionista Accreditata presso la Fondazione Italia-USA a Roma. Collaboro con il settimanale TheWise Magazine e scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista.

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