Quando si fa riferimento ai diritti dei detenuti, ci si sofferma spesso alle condizioni in cui sono le carceri italiane. A far notizia sono spesso i problemi connessi alla vita nei penitenziari, alle carenze dell’intervento statale, alle mancanze della politica e all’inefficacia del sistema detentivo. Tuttavia una persona, oltre alle condizioni materiali, ha bisogno di essere riconosciuta nei suoi bisogni esistenziali, quali la fiducia, il senso di solidarietà e l’essere accolta nella sua fragilità. Il progetto “Parlami dentro” vuol partire dal potere curativo della parola attraverso l’invio di lettere ai detenuti per ridisegnare il rapporto tra detenuto e tessuto sociale, attraverso approcci umanizzanti, facendo del carcerato un potenziale interlocutore.

“Parlami dentro”, scrivere agli ospiti del carcere per superare isolamento e pregiudizi

Promossa da Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi dentro – Eduradio&TV, l’iniziativa è un invito a tutti i cittadini, bambini e adulti, a scrivere delle lettere destinate agli ospiti della Casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna. Gli scritti potranno essere inviati via mail all’indirizzo [email protected] entro l’11 dicembre 2022.  

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Il senso dell’iniziativa è superare la barriera della colpa e riscoprire la dignità che appartiene anche a chi sbaglia e che spesso è vittima del suo stesso errore. Sfruttando il potere delle parole, si possono creare ponti, relazioni, connessioni purché siano spoglie di pregiudizi o atteggiamenti pietistici. La tutela dei diritti dei detenuti è un aspetto importante per la salute civica di un Paese, oltre ad essere un valore costituzionale, ma necessita di una spiccata sensibilità morale per non restare lettera morta.

Abbiamo già visto iniziative in cui il riscatto sociale era legato all’istruzione carceraria, in questo caso le parole scritte possono diventare una luce nel buio attraverso la consegna di un racconto, la condivisione di un episodio o di una semplice giornata. Si ricostruiscono in questo modo spazi di dialogo tra cittadini e ospiti degli istituti penitenziari. Alcune delle lettere inviate saranno poi lette durante il programma radio-televisivo Liberi Dentro a cura di Eduradio&TV sul canale “Liberi dentro Eduradio&Tv”. 

Quali sono i diritti dei detenuti?

A tal proposito, nel dicembre 2012 è stata approvata la “Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati” il cui contenuto è stato stabilito dal Ministero della Giustizia. Tra i diritti dei detenuti quello di informare i propri familiari in caso di detenzione o di provenienza dalla libertà, o cambiamento di istituto, quello di colloquio con il proprio difensore e di permanenza all’aria aperta per almeno due ore al giorno o comunque per non meno di un’ora.

Altrettanto importanti sono le disposizioni per la salvaguardia del benessere fisico da cui derivano il diritto all’alimentazione sana, alla ricezione di pacchi dall’esterno con generi alimentari e di conforto e alla prestazione dei servizi sanitari. Accanto ai diritti che riguardano il corpo, anche quelli relativi allo spirito e quindi alla pratica del proprio culto o all’assistenza spirituale.

Nei diritti dei detenuti rientrano anche la tutela della propria vita fisica da parte dell’istituzione, l’istruzione, i colloqui con i parenti e la ricezione della corrispondenza. Coniugare la dimensione giuridica con la dimensione sociale è quanto mai doveroso per una società che mira alla tutela delle persone, aldilà del proprio vissuti.

Non bisogna dimenticare che c’è anche una tutela giuridica del detenuto. Accanto alle iniziative di solidarietà e promozione umana, deve esserci l’intervento delle istituzioni per salvaguardare la dignità personale sancita nella Costituzione.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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