Secondo Unioncamere la green economy delle aziende fa bene alle imprese.

La green economy delle aziende ha benefici per le imprese e per l’ambiente. È quanto emerge dall’ultima indagine finanziata dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 e realizzata dall’Agenzia per la coesione territoriale e da Unioncamere. In questo report, che ha coinvolto 32 mila aziende italiane, nove imprese su dieci hanno affermato di aver ricevuto dei benefici rispettando l’ambiente. Questo nonostante la crisi economica che caratterizza il periodo pandemico attuale, che ha portato il PIL italiano a -8,9% (dato aggiornato al 2020). Come scopriremo più avanti, è durante questo periodo che sono stati introdotti gli incentivi economici per difendere l’ambiente. Quali sono i risultati di queste scelte ecologiche? In quali termini rispettare l’ambiente è conveniente? Scopriamolo insieme.

La green economy delle aziende per un’Italia più pulita

Analizzando il report si capisce che un quinto delle imprese intervistate dice di essere riuscito a diminuire i rifiuti prodotti. A questo si aggiunge il 14% delle aziende italiane che sostiene di non utilizzare più composti chimici dannosi per l’ambiente. Un altro 10% delle aziende intervistate per il report afferma di aver diminuito il consumo d’acqua nei processi produttivi. Si nota anche un aumento dell’uso delle materie di riciclo, dando così nuova vita ai prodotti usati.

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Inoltre, nel report si legge che nel 2019 si è registrato un picco di circa 300 mila aziende che hanno effettuato investimenti sulla sostenibilità oltre che sull’efficienza; si tratta di un dato mai registrato prima di quell’anno. Tra questi investimenti, i principali puntano a ridurre la produzione di sostanze inquinanti, oltre che l’uso di energia, il consumo di acqua e la produzione dei rifiuti.

La green economy delle aziende del Sud e delle isole

Alcune delle aziende più virtuose in termini di green economy si trovano al Sud e nelle isole. Basti pensare alla testa di serie rappresentata dalla Puglia, con il 18,3% delle aziende (media nazionale del 13,8%) che hanno ridotto o, in alcuni casi, eliminato gli inquinanti utilizzando, al loro posto, sostanze ecologiche.

Grafico della riduzione o eliminazione di sostanze chimiche inquinanti sostituite con prodotti ecologici. Il grafico mostra che, fra le aziende italiane, quelle più ecologiche in termini di uso ridotto di prodotti inquinanti, la Puglia spicca su tutte le altre. (Fonte dati: Report Nazionale Sisprint)

Grafico della riduzione o eliminazione di sostanze chimiche inquinanti sostituite con prodotti ecologici. Come si può notare, la Puglia spicca su tutte le altre regioni italiane, in quanto a riduzione nell’uso di sostanze chimiche inquinanti. (Fonte dati: Report Nazionale Sisprint, Febbraio 2021)

Il 15,1% delle aziende siciliane e il 19,3% di quelle sarde si collocano ai primi posti, invece, in quanto a risparmio idrico. Questo considerando il fatto che la media nazionale di aziende che consumano poca acqua è del 10,4%. Anche il 12,3% delle aziende campane si colloca fra i primi posti per la minor produzione di  COgrazie all’ottimizzazione dei trasporti e della logistica.

I passi avanti dell’economia verde

Dal punto di vista economico, la green economy alle aziende conviene. Per capirlo basta dare un’occhiata ai numeri. Il 32,7% delle aziende intervistate, infatti, sostiene di aver ridotto i consumi di energia. Questo è quanto accade, in particolare, in Sardegna, che spicca su tutte le altre regioni con il 42% delle aziende a basso impatto energetico. A seguire, la Calabria (con il 40% di aziende green) e la provincia autonoma di Bolzano (con il 38,7%).

Sempre secondo il report di Unioncamere, i rifiuti da imballaggio sono stati recuperati per l’80,6% rispetto a quelli immessi al consumo, con 3 punti percentuali in più rispetto al 2017. Questo risultato ha portato l’Italia a raggiungere gli obiettivi previsti di riciclaggio e recupero dei materiali, seppur con delle discrepanze sul territorio italiano. In tema di gestione dei rifiuti, nel Mezzogiorno si stanno sviluppando sempre più i servizi di raccolta differenziata.

Un futuro più green per l’Italia e l’Europa

A livello nazionale già nel 2020 la legge di bilancio ha introdotto un fondo di investimenti pubblici di 4,24 miliardi da spendere tra il 2020 e il 2023. Questo fondo finanzia i progetti imprenditoriali a patto che siano innovativi e rispettosi dell’ambiente, perciò in pieno stile green economy. Questi progetti devono riguardare, fra gli altri temi, l’economia circolare, la decarbonizzazione dell’economia e il turismo sostenibile. Inoltre, la legge di conversione del decreto “Crescita” incentiva, tramite agevolazioni fiscali, il riutilizzo e il riciclo degli imballaggi.  La legge di bilancio del 2020 ha introdotto la plastic tax per rendere meno conveniente l’acquisto di prodotti in plastica a favore di altri compostabili.

A livello europeo, grazie al Green Deal  si sta andando verso una più completa green economy delle aziende. In particolare, sul report si legge che nei prossimi dieci anni nell’UE verranno utilizzati almeno 1.000 miliardi di investimenti per la transizione ecologica.

L’Italia ha dunque intrapreso la strada verso un futuro sempre più green. E l’America?

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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