Una guida pratica con azioni concrete per proteggere gli ecosistemi e rallentarne il degrado.

Il 5 giugno è la Giornata Mondiale dell’ambiente 2021. Quest’anno si vuole portare in primo piano il tema del ripristino degli ecosistemi: non più sfruttare la natura, ma prevenire i danni, tutelare e guarire l’ambiente. Per passare dalle parole ai fatti, l’UNEP (il programma ambiente delle Nazioni Unite) offre una guida pratica. Nella guida, chiamata “Ecosystem restoration playbook”, si illustrano una serie di azioni pratiche per alleviare la pressione sugli ecosistemi, allentarne il degrado e favorirne il recupero. Tre sono le strade da percorrere: svolgere azioni quotidiane, compiere scelte intelligenti farsi sentire a gran voce.

Il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema ha inizio

Nella giornata di oggi, inoltre, verrà lanciato ufficialmente il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema. L’iniziativa è in linea con gli obiettivi e le scadenze dell’Agenda 2030. Il progetto, infatti, vorrebbe far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste di montagna, agli abissi marini. In particolare, il Decennio vuole prevenire, arrestare e invertire il degrado degli ecosistemi in ogni continente e in ogni oceano. Per far ciò, punta a coinvolgere il maggior numero di attori possibili: individui, organizzazioni, aziende e Nazioni. Inoltre, l’UNEP ha creato una pagina web dedicata con tutti gli eventi e le iniziative per la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Infine, l’organizzazione invita gli utenti a postare foto di attività green con gli hashtag #GenerationRestoration e #WorldEnvironmentDay. Il futuro deve essere di tutti e deve essere sostenibile.

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Come mettersi in gioco in prima persona per ripristinare gli ecosistemi

Aiutare l’ambiente è possibile. Infatti, la guida dell’UNEP nella Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 si rivolge a moltissime categorie: aziende, agricoltori, associazioni, insegnanti, operai, Pubbliche Amministrazioni, scienziati e cittadini. Inoltre, propone una serie di azioni concrete per dare slancio alla natura:

  • dare vita a un nuovo progetto green, creando una rete di contatti;
  • offrirsi volontari per un’iniziativa già operativa che tuteli gli ecosistemi;
  • diffondere a scuola la cultura della sostenibilità (fare la raccolta differenziata, risparmiare energia e limitare gli sprechi);
  • creare le condizioni giuridiche ed economiche per incentivare una gestione sostenibile dell’ambiente;
  • mettere la propria competenza al servizio della comunità;
  • ascoltare gli insegnamenti delle comunità indigene;
  • pulire un’area verde, un lago, una spiaggia o un parco;
  • impiegare tecnologie sostenibili per monitorare i cambiamenti climatici;
  • rendere più ecologica e green la propria casa, il luogo di lavoro, la scuola o lo spazio pubblico.

Compiere scelte intelligenti a beneficio dell’ambiente e incoraggiare il prossimo a difendere gli ecosistemi

Farsi sentire a gran voce. È questo il modo migliore per ripristinare gli ecosistemi, con il contributo di tutti. L’UNEP, infatti, nella Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 vuole stimolare gli utenti ad amplificare il messaggio del ripristino degli ecosistemi. Molti sono i modi per alzare la voce: promuovere sui social un evento fotografico o artistico che mostri la bellezza degli ecosistemi; discutere, nella propria comunità locale, del valore e delle minacce degli ecosistemi; prendere posizione in pubblico contro il cambiamento climatico. Nella guida alla voce “smart choices”, invece, si fa riferimento alle scelte intelligenti. Queste decisioni consapevoli riguardano i consumi e lo stile di vita di ognuno. Per aiutare l’ambiente, infatti, è importante sia acquistare solo prodotti certificati come sostenibili, sia cambiare la propria dieta quotidiana optando per prodotti stagionali, sostenibili e vegetali.

Conoscere l’ecosistema per pianificare le soluzioni migliori

Essere ben informati è il primo passo per rendere efficaci le nostre azioni sull’ecosistema. È importante quindi conoscere a fondo sia l’area dove intervenire, sia i fattori che ne minacciano la salute. Le cause del degrado sono di due tipi: dirette e indirette. L’inquinare o trasformare il suolo per scopi agricoli o industriali sono cause dirette. I fattori indiretti, invece, riguardano le richieste del mercato, le tensioni sociali e la gestione non sostenibile delle risorse. Acquisita la conoscenza necessaria, bisogna riflettere sulle soluzioni migliori da adottare. Pianificare, inoltre, significa stabilire gli obiettivi: quali elementi dell’ecosistema ripristinare e in quanto tempo. Infine, è importante monitorare i progressi per capire se è necessario apportare modifiche al progetto. Non è sempre possibile riequilibrare un ecosistema nella sua complessità. Si può agire, però, per farlo funzionare in modo più sostenibile, aiutando i processi naturali e favorendo lo sviluppo di piante e specie indigene.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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