Stimati 2,2 milioni di nuovi lavoratori green: ingegneri, economisti dell’ambiente, biochimici e diplomati tecnici superiori. Il 25 novembre a Roma si è tenuta la 30° edizione di Job&Orienta, il salone dell’orientamento, della scuola, della formazione e del lavoro. Qui hanno presentato le previsioni di Excelsior per il 2021-2025: il mercato del lavoro avrà bisogno di 2,2 milioni di lavoratori con competenze verdi, ossia il 63% del fabbisogno del quinquennio. Excelsior è il sistema informativo nazionale che monitora le prospettive di lavoro, la formazione e le richieste professionali delle imprese. Entro il 2025, quindi, occorrerà implementare le lauree green e la formazione sostenibile, così che i giovani possano trovare presto un impiego.

Competenze green nel settore dell’edilizia in primis: dai tecnici agli ingegneri

La necessità di competenze verdi investirà tutto il mondo del lavoro: i tecnici e gli specialisti con lauree green, gli impiegati e gli artigiani. Le competenze green riguarderanno soprattutto, però, i profili professionali del settore dell’edilizia. Tra questi si trovano, ad esempio, i tecnici e gli ingegneri civili, gli installatori di impianti e gli specialisti nella riqualificazione delle abitazioni. Il mercato del lavoro richiederà anche gli ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, i tecnici e i gestori di reti o i chimici. Infine, la transizione verde farà aumentare la domanda di professioni come il progettista sostenibile, lo specialista di efficientamento energetico o di mobilità elettrica.

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Fonte: excelsior.unioncamere.net

Le imprese cercano i laureati in ingegneria e i diplomati presso gli Istituti tecnici superiori (ITS)

Già dal 2020 le imprese che vogliono assumere richiedono competenze green nel curriculum dei candidati. Si guarda soprattutto alle lauree scientifiche oppure ai diplomi tecnici superiori (ITS). Non solo, anche il diploma industriale e agrario sono valide opzioni per ottenere una formazione “verde”. Unioncamere, ossia l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ha pubblicato un nuovo report a fine ottobre 2021. Si chiama GreenItaly 2020 e mostra l’impatto dell’economia verde nel Paese:

  • più di 432.000 imprese hanno investito nel green;
  • in cinque anni (2015-2020) il numero di imprese è cresciuto del 24%;
  • nel settore manifatturiero un’azienda su tre ha investito in tecnologie più sostenibili.

Il report testimonia, quindi, la necessità di competenze green per i neo impiegati. Queste riguardano, per esempio, le fonti rinnovabili, l’economia circolare, la lotta agli sprechi e l’utilizzo di materiali sostenibili.

Lauree green: economia dell’energia, agrotecnologie, biotecnologie e biochimica

La piattaforma GIOVANI2030 è un’iniziativa del Dipartimento per le Politiche Giovanili e si rivolge ai giovani tra i 14 e i 35 anni. GIOVANI2030 è un servizio che permette di conoscere le migliori opportunità di formazione e d’impiego. La piattaforma indica alcune delle oltre 200 lauree green introdotte nelle università italiane. Un diplomato oggi può iscriversi al corsi di Economia dell’energia e dell’ambiente o al corso di Agrotecnologie. Ancora, può intraprendere un percorso di biotecnologie, di biochimica o di geologia. L’idrologista, per esempio, è un professionista specializzato nel consumo di acqua. Il suo obiettivo è ridurre al massimo gli sprechi. Lavora, quindi, per depurare le acque reflue o per cercarle sottoterra.

Il corso di Economia dell’energia spiega che cos’è e come funziona la politica energetica. Illustra, inoltre, quali sono le riforme in atto e quali le iniziative per promuovere le fonti rinnovabili. Ancora, il corso illustra il mercato dei combustibili fossili e della CO2 e le sue conseguenze geopolitiche. Questo percorso offre, infine, gli strumenti per valutare i costi e i benefici ambientali, anche all’interno dell’azienda. Tra le altre lauree green, il corso di Agrotecnologie, invece, prepara all’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse naturali. Questo significa pianificare, gestire il territorio e saper contenere gli effetti dell’agricoltura sul suolo. Il laureato avrà, quindi, conoscenze di chimica, biologia, tecnologia, economia e ingegneria.

Competenze green negli Istituti tecnici superiori: innovazione ed efficientamento energetico

Gli Istituti di istruzione tecnica superiore (ITS) sono delle scuole post diploma che orientano al lavoro. Gli ITS vogliono formare delle figure professionali in grado di lavorare in ambienti avanzati dal punto di vista tecnologico. Al termine del percorso, lo studente riceve dal Ministero dell’Istruzione un diploma valido in tutta l’Unione europea. Gli ITS offrono molti percorsi di formazione che permettono di sviluppare competenze green. Ad esempio, lo specialista d’innovazione energetica sviluppa e gestisce progetti sostenibili. Inoltre, è in grado di interpretare i dati, di analizzare i processi e conosce e monitora gli impianti. Il tecnico di riscaldamento e di raffreddamento, invece, realizza impianti energetici. L’obiettivo è costruire dei sistemi intelligenti con un basso impatto ambientale.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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