La caccia alle balene non è assolutamente una novità: se ne hanno testimonianze sin dal 6.000 a.C. Questi enormi cetacei rappresentano gli animali più grandi e imponenti esistenti. Un recente studio ha evidenziato l’importante ruolo che svolgono per il clima. Un ulteriore motivo che ha riacceso la voglia di vietarne la caccia. Ultimo Paese in ordine cronologico ad annunciare la fine della caccia alle balene è l’Islanda.

La caccia alle balene nel mondo

Nonostante il divieto internazionale della caccia alle balene sia entrato in vigore nel 1986, l’Islanda ha ininterrottamente continuato la pratica. Infatti dal 2006 il Paese insulare è stato uno dei pochi insieme al Giappone (nel 2019) a riprendere la pratica della caccia commerciale alle balene. Organizzazioni internazionali per la conservazione marina, come la Sea Shepherd, hanno condotto campagne documentaristiche critiche e di denuncia della caccia alle balene islandese. Queste hanno creato un imponente movimento di supporto a livello globale per salvare i cetacei.

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Oltre all’opinione pubblica, decisamente contraria, il governo islandese ha evidenziato un ingente calo della domanda di carne di balena. Anche la pandemia ha concorso a questa crisi, dato che il distanziamento sociale ha reso meno efficienti gli impianti islandesi di lavorazione della carne di balena, facendo innalzare il costo della stessa e gli stessi numeri della caccia alle balene: poco prima della pandemia il Paese cacciava tra le 100 e le 200 balene ogni anno. Nel 2021 un solo giovane esemplare.

Tutte ragioni che hanno portato l’Islanda a non rinnovare il programma di caccia alle balene, che quindi scadrà nel 2024. A livello mondiale restano ora solo la Norvegia e il Giappone a praticare questa persecuzione. A questi Paesi vanno aggiunte le Isole Faroe che continuano a consentire il Grindadràp: una caccia tradizionale tipica del luogo. Si stima che sia una delle maggiori risorse economiche del Paese, ma porta alla morte quasi un migliaio di balene e delfini annualmente.

Le balene valgono più degli alberi

I biologi marini hanno recentemente scoperto che le balene, in particolari le più grandi, svolgono un ruolo significativo nella cattura del carbonio dall’atmosfera (come abbiamo spiegato in questo articolo). Gli scienziati che hanno partecipato allo studio sostengono che le balene potrebbero portare alla svolta nella lotta al cambiamento climatico. Il potenziale di cattura del carbonio di questi cetacei infatti sembrerebbe davvero sorprendente.

Durante le loro lunghe vite (50-90 anni a seconda delle specie), accumulano ininterrottamente carbonio nei loro corpi e quando muoiono si inabissano eliminando con sé il carbonio assorbito. Si è calcolato che mediamente ogni grande balena cattura 33 tonnellate di CO2 all’anno, un albero ne può assorbire circa 22 kg nello stesso periodo.

Inoltre dove sono presenti le balene c’è più fitoplancton. In sostanza le balene sono degli enormi fertilizzatori naturali. Il fitoplancton è costituito da microscopiche creature che producono il 50% dell’ossigeno prodotto dagli organismi vegetali della Terra, catturando circa 37 miliardi di tonnellate di CO2, ovvero il 40% di quella prodotta a livello globale. Per rendere l’idea: il fitoplancton ogni anno cattura Co2 come quattro foreste pluviali amazzoniche.

Whale carbon and oxygen flux. Source: GRID-Arendal 2019

Whale carbon and oxygen flux. Source: GRID-Arendal 2019.

Dati sulla popolazione delle balene

A causa della caccia alle balene, la popolazione di questi animali si è molto ridotta in tempi recenti. L’International Whaling Commission aveva imposto la moratoria globale contro la caccia alle balene nel 1986 perché nel 1974 erano rimaste appena 360 balene blu antartiche. Considerando la stessa specie di cetaceo, secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura, nel 2018 la popolazione è aumentata a 3mila unità.

Purtroppo però la caccia alle balene non è l’unica minaccia per questi cetacei. Infatti c’è anche la pesca a strascico che causa migliaia di morti e, soprattutto, il cambiamento climatico, con il riscaldamento delle acque che porta alla proliferazione di alghe nocive per la salute di questi preziosi cetacei.

Debellare la caccia alle balene è un importante passo sia per la conservazione di questa specie, ma anche per fornire una spinta determinante alla mitigazione del riscaldamento globale e il conseguente cambiamento climatico.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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