Una delle conseguenze causate dall’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina è stata legata ai rincari delle bollette di luce e gas. Fino a pochi giorni fa il prezzo del gas naturale era di 80 euro, contro i 18 di un anno fa. Lo scorso 2 marzo, invece, è stato superato il limite di 2,226 dollari per mille metri cubi. L’aumento della produzione dei biogas e biometano potrebbe essere una soluzione vincente per uscire dalla crisi energetica che sta colpendo i Paesi europei e per ridurre l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia sulle bollette energetiche dei cittadini.

Differenza tra biogas e biometano

Il biogas è una miscela di gas, composta principalmente da metano, anidride carbonica e azoto, prodotta dalla digestione anaerobica di biomasse come rifiuti agricoli e forestali, colture speciali, liquami zootecnici, scarti di lavorazione agroindustriale e rifiuti organici urbani, da parte di alcuni batteri chiamati metanigeni.

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Grazie a questo processo, il metano ricavato non viene rilasciato in atmosfera, con una conseguente riduzione delle emissioni, ma può essere elaborato e sfruttato dall’impianto. La percentuale di metano presente nel biogas varia da un minimo del 50% ad un massimo dell’80%, a seconda del tipo di biomassa utilizzata e delle condizioni di processo.

Il biometano è invece il risultato dell’estrazione e della purificazione del biogas: grazie alla rimozione di contaminanti come acqua, anidride carbonica, silossani, anidride solforosa e ammoniaca, il biometano risulta utilizzabile attraverso la rete e dalle utenze del gas senza richiedere modifiche all’impianto.

Le differenze proseguono anche nell’utilizzo, infatti, mentre il biogas viene generalmente utilizzato in loco, soprattutto per produrre elettricità o calore, il biometano, che presenta una percentuale di metano superiore al 95%, può essere potenzialmente impiegato, insieme alle fonti fossili, sia nell’autotrazione, ossia per i veicoli, che per soddisfare gli usi domestici e industriali. Inoltre può essere utilizzato, nella sua forma liquefatta, come biocarburante per i mezzi pesanti e navali.

Biometano: un’opportunità per l’Europa

In Europa si evidenzia il forte trend di crescita del biometano: la produzione nel 2020 ha raggiunto i 133 milioni di metri cubi, con 18 impianti di biometano e 35.000 tonnellate di biometano immesse al consumo. La rapida crescita del biometano in tutta Europa potrebbe fornire almeno 34 miliardi di metri cubi di gas rinnovabile entro il 2030, se supportata da un quadro legislativo favorevole. Entro il 2030, ciò rappresenterà circa il 10% della domanda totale di gas dell’UE.

Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, ha dichiarato al Sole 24 Ore, in occasione della scadenza dei suoi due anni di presidenza dell’associazione dei distributori di gas europei GD4S (Gas Distributors for Sustainability): “La rotta da seguire contro il caro energia è una molteplicità di interventi che permettono di ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas. E la strada, che aiuta anche a risolvere gran parte dei problemi collegati alla catena dei rifiuti, è quella che porta al biometano: una soluzione tecnologica consolidata già disponibile e per la quale la Commissione europea ha stimato un potenziale compreso tra 1.150 e 1.422 terawattora l’anno, pari al 25-30% dell’attuale consumo di gas del Vecchio Continente” .

Il Biometano in Italia

Anche in Italia possiamo assistere ad un forte aumento del biometano, che raggiunge la quota di 2,5 miliardi di Nm3, prodotto in un anno da oltre 1600 impianti di digestione anaerobica che utilizzano in maniera principale scarti e sottoprodotti della filiera agroalimentare.

Attualmente la maggior parte degli impianti di biogas italiani produce energia elettrica, anche se di recente sono stati introdotti alcuni incentivi per la produzione di biometano. Nel 2019 Italia le emissioni derivanti dal consumo di biocarburanti, come il biodiesel e il biometano, sono state di circa 1,5 milioni di tonnellate con un contenuto energetico di 1,32 Mtep con un aumento del 5,4% rispetto al 2018.

Secondo i dati forniti dal Consorzio Italiano Biogas (CIB), in Italia sono in funzione circa 1.500 impianti a biogas di cui 1.200 nel settore agricolo. Entro il 2030, il nostro Paese potrebbe produrre fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, equivalenti al 12-13% dell’attuale domanda annuale di gas naturale.  Nel lungo termine, il CIB stima che la filiera del biogas e del biometano potrebbe  anche favorire la creazione di 21 mila posti di lavoro e 16 miliardi in gettito per l’erario al 2030.

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Giovanni Binda

Giovanni Binda

Giovanni Binda, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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