Nel sondaggio sugli sprechi alimentari, realizzato dall’app Too Good To Go e da ScuolaZoo, emerge che il 78% dei giovani è consapevole delle conseguenze che esso comporta.  Oltre 32 mila studenti hanno espresso il loro parere e di questi la metà dichiara di non aver mai trattato il tema a scuola. L’84% dei partecipanti, infine, sostiene che una maggiore educazione sul tema degli sprechi alimentari potrebbe ridurre il problema dello spreco di cibo.

ScuolaZoo è un sito che fornisce sostegno ai giovani studenti nelle varie materie e permette di condividere le esperienze. Too Good To Go è un’app contro gli sprechi alimentari e opera su due fronti: da un lato, consente ai commercianti e ai ristoratori di mettere in vendita a prezzi ridotti il cibo invenduto a fine giornata; dall’altro, dà ai consumatori la possibilità di acquistare il cibo avanzato, o “Magic Box”, a un terzo del prezzo normale di vendita.

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I dati sugli sprechi alimentari: prodotti freschi al primo posto, ma l’Italia è virtuosa

L’Ipsos, la multinazionale che svolge ricerche di mercato, ha presentato gli ultimi dati sugli sprechi alimentari in occasione della Giornata nazionale contro gli sprechi 2022. Gli italiani, in media, buttano nella spazzatura quasi 31 chili di cibo all’anno, il 15% in più del 2020. In particolare, gli alimenti più sprecati nella settimana sono la frutta fresca (25,5 grammi a testa) e le insalate (21,4 grammi).

Seguono pane fresco (20 grammi), verdure (19,5 grammi) e cipolle, aglio e tuberi (18,7 grammi). Dai dati Ipsos emerge che il Sud Italia getta via più cibo, circa il 18% in più rispetto alla media nazionale. Ancora, chi butta più alimenti sono le famiglie senza figli, i ceti medio-bassi e i Comuni di media grandezza.

Se si guarda alla situazione mondiale, però, i cittadini italiani sono i più virtuosi. Gli statunitensi e i cinesi, infatti, risultano i peggiori poiché sprecano oltre un chilo di cibo alla settimana. Anche in Europa l’Italia ha il risultato migliore in termini di sprechi alimentari rispetto a tedeschi, inglesi, spagnoli e russi.

Cause e soluzioni contro gli sprechi: educazione, consapevolezza ed etichette migliori

Il 47% degli intervistati dall’Ipsos afferma di buttare il cibo perché lo dimentica nel frigo a lungo e quindi lo fa scadere. Il 45% ritiene, invece, che i consumatori ne acquistino troppo. Il sondaggio evidenzia anche le soluzioni adottate dalle famiglie italiane per ridurre gli sprechi: il 41% degli intervistati adotta una strategia efficace in fase di acquisto; il 36%, invece, punta a organizzare in modo efficiente il frigorifero per controllare la scadenza degli alimenti.

Un’altra modalità di lotta agli sprechi alimentari riguarda i consumi: l’86% afferma di mangiare prima il cibo deperibile, di conservare gli avanzi e consumarli in seguito. Infine, riguardo alle soluzioni per combattere meglio gli sprechi, gli intervistati rispondono in modo diverso: l’89% crede che sia centrale istruire i giovani cittadini nelle scuole, l’85%, invece, pensa che sia utile mostrare gli effetti degli sprechi alimentari sull’ambiente. Ancora, l’83% ritiene che si potrebbe puntare su etichette migliori.

Le iniziative contro gli sprechi alimentari: dalle etichette consapevoli alla colletta alimentare

L’app Too Good To Go propone una serie di iniziative per ridurre la quantità di cibo buttato, tra queste c’è la campagna etichetta consapevole, già promossa in Paesi come la Germania, la Francia e la Danimarca. Queste nuove etichette presentano la dicitura “spesso buono oltre” per allungare la durata dei prodotti in scadenza. Inoltre, l’etichetta presenta dei disegni che indicano al consumatore di osservare, annusare e assaggiare il cibo prima di buttarlo.

Infatti, la scritta sulle attuali etichette, cioè “da consumarsi preferibilmente entro”, è spesso mal interpretata e causa uno spreco alimentare di 9 milioni di tonnellate di cibo all’anno in Europa. L’app Too Good To Go quindi offre ai consumatori una serie di suggerimenti pratici per fare la differenza, come compilare una lista della spesa o consumare ciò che si ha in casa prima di acquistare del nuovo cibo.

Un’altra iniziativa importante per ridurre gli sprechi è la colletta alimentare, un progetto di solidarietà del Banco alimentare, che consiste nel raccogliere le offerte di cibo davanti ai supermercati. I volontari poi redistribuiscono i pasti ai bisognosi. Nel 2021 il Banco alimentare ha donato 14 milioni di pasti.

Una piattaforma europea per la lotta agli sprechi alimentari

Per rispettare gli obiettivi dell’Agenda 2030, nel 2016 l’Europa ha adottato un piano contro gli sprechi di cibo. Si tratta di una piattaforma per mettere in contatto gli attori del settore alimentare: non solo gli agricoltori, i produttori, i rivenditori, i consumatori, ma anche i ricercatori, i politici e le associazioni. Innanzitutto la piattaforma vuole condividere le conoscenze per prevenire lo sperpero alimentare. Ma vuole anche proporre delle soluzioni e diffondere le buone pratiche messe in atto. Tra queste, la diffusione dell’economia circolare nei paesi membri o iniziative per ridurre il rifiuto a zero.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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