Le ripercussioni dell’emergenza climatica stanno incidendo in maniera negativa sul settore agricolo globale, costringendoci a rivederne le priorità e a modificarne i metodi di produzione. Negli ultimi anni, l’erosione del suolo, il consumo di acqua e i livelli di inquinamento hanno raggiunto livelli difficili da sostenere. Basti pensare che solo in Italia, nel corso dell’ultima estate, i danni provocati dalla siccità hanno superato i sei miliardi di euro e hanno inciso in maniera negativa sulla produzione di mais, foraggio, prodotti caseari e grano duro. Per questo motivo è necessario individuare risposte concrete e innovative che permettano di mitigare gli effetti del cambiamento climatico: la coltura acquaponica può essere una di queste.

Cos’è la coltura acquaponica

La coltura acquaponica è una tecnica ibrida che unisce l’allevamento di specie ittiche alla coltivazione idroponica, una pratica agraria che consiste nella coltivazione di piante fuori suolo in soluzioni acquose.

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Con la giusta configurazione l’acquaponica moderna può essere realizzata in qualsiasi ambiente, anche all’interno di un appartamento se si dispone di un impianto casalingo, ma l’idea di un sistema ibrido che unisse l’allevamento e la coltivazione ha una lunga tradizione.

Già duemila anni fa gli agricoltori cinesi utilizzavano una tecnica simile all’acquaponica per ridurre il numero di parassiti presenti nelle risaie. Mentre ancora oggi, in Messico, è diffusa la chinampa, una tecnica agricola sviluppata dagli Aztechi, che consiste nella costruzione su laghi e corsi d’acqua di piccole isole artificiali di fango e detriti. Queste isole vengono irrigate dall’acqua e fertilizzate con i residui organici presenti al suo interno.

Come funziona un impianto per la coltura acquaponica?

L’impianto acquaponico moderno è un sistema simbiotico e connesso in tutte le sue parti, dove una rete di tubi  collega un acquario, una pompa dell’acqua e le piante, che solitamente vengono collocate su una superficie che permette il passaggio dell’acqua.

Gli scarti organici prodotti dai pesci forniscono alle piante il nutrimento di cui hanno bisogno. Secondo il meccanismo messo a punto, i residui passano attraverso un filtro meccanico, dove milioni di batteri nitrificanti li trasformano in nitrati.  L’acqua, ora ricca di sostanze nutritive, viene convogliata nelle vasche di coltivazione. Qui le piante la assorbono ed effettuano una fitodepurazione, ma prima di tornare alle vasche dei pesci, l’acqua entra in una vasca di raccolta dove viene sterilizzata con una lampada UVC che la rende ottimale per le esigenze vitali delle specie ittiche.

Ciclo di un impianto acquaponico con pompa dell'acqua, vasca per i pesci e piante.

Ciclo di un impianto acquaponico

I pesci allevati negli impianti acquaponici possono essere destinati all’uso alimentare, come la trota o la tilapia, una specie rustica che cresce bene nell’acqua di ricircolo, oppure a uso ornamentale, come le carpe Koi e il carassio, il tipico pesce rosso.

Per quanto riguarda la coltivazione, invece, all’interno delle strutture acquaponiche crescono ortaggi a foglia, a frutto e piante aromatiche, come cavoli, crescioni, pomodori e basilico.

Quali sono i vantaggi della coltura acquaponica?

In Italia la coltura acquaponica è ancora poco conosciuta ma negli ultimi anni sono nate alcune realtà che ne fanno uso. Tra queste ci sono The Circle, un’azienda agricola romana fondata nel 2017, e MontVert, una realtà friulana condotta dai fratelli Edi e Stefania Sarnataro.

Uno dei principali vantaggi della coltura acquaponica è che permette di allevare pesci e coltivare ortaggi senza utilizzare fertilizzanti chimici o pesticidi, garantendo un prodotto sano per i consumatori e per l’ambiente.

Come riportato sul sito di The Circle, infatti, il sistema acquaponico ha il vantaggio di recuperare tutta l’acqua che le piante non hanno assorbito, riducendone del 90% il consumo per chili di prodotto. Ma permette anche di ridurre le spese di gestione dell’impianto, visto che si eliminano le spese di acquisto e di mantenimento dei macchinari agricoli per lavorare il fondo agricolo, e di risparmiare suolo, dal momento che gli impianti possono essere adattati a luoghi come tetti, scantinati, capannoni industriali o terreni dismessi.

L’acquaponica, poi, può rappresentare un’opportunità per numerosi Paesi in via di sviluppo, sia per quanto riguarda iniziative commerciali, sia per contrastare l’insicurezza alimentare e la carenza d’acqua.

Attraverso un supporto continuo alle comunità rurali, necessario per la buona realizzazione di un progetto, l’implementazione della coltura acquaponica permetterebbe di generare alimenti nutrienti e ricchi di proteine e di creare nuovi posti di lavoro.

Da tenere in considerazione, infine, che attraverso l’ausilio di pannelli solari o di fonti di energia rinnovabile, interi impianti acquaponici potrebbero funzionare senza ricorrere a fonti fossili.

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Marzio Fait

Marzio Fait

Marzio Fait. Mi occupo di comunicazione per il non-profit. Ho partecipato come observer alla COP 27 e alla COP28. Mi occupo di attualità, di diritti umani e di giustizia climatica. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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