La bioedilizia, nota anche come bioarchitettura, è un approccio architettonico secondo il quale l’edificio deve rispettare i princìpi della sostenibilità ambientale e al contempo tenere in massima considerazione il comfort e la salute degli abitanti. Ciò avviene utilizzando materiali da costruzione naturali e tecniche costruttive a basso impatto energetico e ambientale. Un vero e proprio investimento sul futuro.

Bioedilizia: com’è la situazione in Italia?

In Italia la bioarchitettura è ancora poco diffusa sostanzialmente per due motivi: il primo perché siamo un Paese che da sempre vanta un’edilizia di tipo tradizionale e il secondo perché la produzione di materie prime necessarie è carente. In ogni caso questa tipologia di abitazione si sta diffondendo sempre di più anche in Italia, in quanto offre numerosi vantaggi di comfort ed economici.

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Dall’ultimo rapporto stilato dal Centro Studi Federlegnoarredo è emerso che il settore della bioedilizia ha raggiunto un fatturato pari a 1,086 miliardi di euro (+33% rispetto al 2020) e un totale di produzione di edilizia in legno di 1,795 miliardi di euro, comprese le grandi costruzioni, le coperture e i solai.

Bioarchitettura: quali materiali vengono utilizzati?

Le case in bioedilizia utilizzano materiali ecosostenibili durevoli e resistenti nel tempo e facilmente smaltibili una volta degradati.

Anziché utilizzare i materiali di sintesi, come la lana di roccia (tipica delle abitazioni tradizionali), la bioarchitettura predilige materiali naturali per l’isolamento. In questo modo viene mantenuto il comfort termico interno, assicurando anche che i materiali isolanti siano traspiranti e non dannosi per la salute.

Nello specifico, i principali materiali utilizzati nella bioedilizia sono:

  • Legno
  • Bambù
  • Sughero
  • Lana di pecora
  • Paglia

I vantaggi e svantaggi della bioarchitettura

La scelta di tecniche costruttive sostenibili può offrire numerosi vantaggi. L’antisismicità è uno dei principali benefici di una casa in legno. In caso di terremoto, la struttura portante di queste case, essendo molto elastica per sua natura, è particolarmente sicura perché riesce ad ammortizzare i movimenti ondulatori tipici di un sisma.

Utilizzare il legno per la costruzione di edifici consente anche di ottenere un risparmio in bolletta, in quanto presenta ottime capacità di isolamento termico. Ciò consente di risparmiare sui costi di riscaldamento e di climatizzazione.

Inoltre, al contrario di quanto si potrebbe pensare, il legno ha un’altissima resistenza al fuoco, perché è in grado di lasciarsi attraversare dal calore in tempo maggiore rispetto al cemento armato. In caso d’incendio, dunque, un’abitazione in legno resiste per più tempo alle fiamme rispetto a un edificio in cemento.

Oltre ai vantaggi del costruire in ottica sostenibile, esistono però anche dei lati negativi. Lo svantaggio principale di costruire secondo le regole della bioedilizia è il costo elevato. Infatti questo tipo di mercato, non essendo ancora ben consolidato in Italia, rende il settore della bioarchitettura ancora elitario.

Un altro svantaggio è la scarsa conoscenza del tema nel nostro Paese: non essendo la bioedilizia una tecnica costruttiva largamente adottata, non bisogna sottovalutare il rischio di rivolgersi ad aziende poco specializzate. Dunque è bene informarsi in modo approfondito non solo sulla ditta a cui si decide di rivolgersi, ma anche sui materiali e sulle tecniche costruttive utilizzate.

Due esempi di bioedilizia in Italia

Il Bosco Verticale a Milano

Quando si parla di bioedilizia in Italia, viene subito in mente il famoso Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri a Milano e premiato nel 2014 come grattacielo più innovativo al mondo. I due palazzi, in zona Porta nuova, rispettivamente di 76 e 110 metri, accolgono sulle facciate 711 alberi, 5000 arbusti di grandi dimensioni e 15.000 piante perenni e ricadenti, che si densificano in altezza sino a ricoprire un’area corrispondente a due ettari di bosco. L’obiettivo principale del progetto è quello di offrire agli abitanti appartamenti confortevoli, riducendo al contempo inquinamento e polveri sottili.

Bioedilizia
Bosco Verticale, Milano, progetto di Stefano Boeri (Photo by: Inigo Bujedo Aguirre/View Pictures/Universal Images Group via Getty Images)

Il nido d’infanzia “La Balena” a Reggio-Emilia

In seguito al terremoto che colpì l’Emilia nel 2012 venne costruito, tra le nuovi edificazioni, il Nido d’Infanzia a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Progettato da Mario Cucinella, il suo studio vinse la gara di appalto per la progettazione dell’asilo nido in sostituzione di altre due strutture danneggiate dal terremoto. L’edificio, che occupa una superficie di 1400 metri quadrati, è stato ribattezzato “La Balena“, in quanto ricorda l’interno della pancia della balena di Pinocchio.

La costruzione utilizza materiali naturali o riciclati. In particolare, la struttura portante è costituita principalmente da telai di legno lamellare.

Lo spazio condiziona i comportamenti, e i bambini cresciuti in un ambiente confortevole, stimolante, adatto alle loro esigenze, saranno adulti più consapevoli” ha dichiarato Mario Cucinella.

Bioedilizia
Mario Cucinella Architects, Nido d’infanzia, Guastalla. Photo Moreno Maggi

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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