In 14 grandi città italiane, tra quest’anno e il 2024, saranno piantumati 6 milioni e 600mila alberi: questo è l’obiettivo programmato dal Ministero della Transizione Ecologica per la riqualificazione del verde urbano. Diviso in tre anni, il Piano di Forestazione Urbana ed Extraurbana, pubblicato con decreto a novembre 2021, è stato finanziato con il fondo del PNRR di 330 milioni di euro. Il progetto di implementare delle vere foreste all’interno delle città metropolitane per combattere l’inquinamento atmosferico è al suo secondo anno, con il finanziamento di 74 milioni di euro.   

Il programma italiano si inserisce all’interno di una globale Strategia Forestale Europea “che ha come obiettivo di mettere a dimora 3 miliardi di alberi entro il 2030 utilizzando principalmente le aree urbane e peri-urbane.” Le finalità del piano progettato per le città metropolitane sono il contrasto all’inquinamento atmosferico con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria, l’attenuazione delle ondate di calore, l’abbassamento dei livelli di CO2 e la salvaguardia della biodiversità.

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Verde urbano: beneficio alla salute dei cittadini e lotta al degrado delle città

Il territorio italiano ha una copertura arborea tra le più elevate in Europa, di circa il 40%. La densità però non è collocata in prossimità delle città ed è per questo che il progetto di tutela del verde urbano utilizzando le risorse del PNRR è stato ben accolto dalle 14 città metropolitane: Milano, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Bari, Palermo Catania e Messina. Il progetto coinvolgerà i 1.268 comuni delle città.

La creazione di imponenti aree alberate nelle grandi città invase dal cemento migliora la qualità dell’aria arrecando, a breve termine, beneficio alla salute dei cittadini e, a lungo termine, al Sistema Sanitario. L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha infatti rilevato che nel 2020 l’inquinamento atmosferico ha causato nei Paesi dell’UE la morte prematura 238mila persone. In particolare le maggiori emissioni di CO2 avvengono proprio nelle metropoli a causa della densità della popolazione, del riscaldamento degli edifici e dell’inquinamento da traffico.

Gli esperti hanno calcolato che un albero riesce a immagazzinare circa 167 kg di anidride carbonica l’anno. In aggiunta, la fotosintesi attuata rallenta il riscaldamento riducendo le temperature, che a seguito del riscaldamento globale si sono innalzate.

Il Piano di Forestazione Urbana include la piantumazione di alberi negli spazi abbandonati e ciò aiuterà a combattere il degrado ambientale. Inoltre avverrà la sostituzione degli alberi a fine ciclo, i quali, per fare solo un esempio, a Roma rappresentano i due terzi di quelli esistenti in città. 

Le criticità del progetto e le positività della forestazione urbana

Entro la fine del 2022 era prevista la piantumazione di un milione e 650mila alberi, ma la Corte dei Conti  ha stilato un rapporto nel quale si evidenzia che il primo obiettivo programmato per la forestazione urbana non è stato raggiunto. Infatti la strategia dell’accrescimento del patrimonio arboreo nelle grandi città presenta dei risvolti critici. Piantare alberi in città significa ridurre lo spazio della viabilità con ripercussioni per la circolazione, per la vita quotidiana dei cittadini e per le imprese. La Corte dei Conti ha stabilito chela semina effettuata nei vivai non equivale a piantumare alberi nelle città. Dati i ritardi, il governo ha spostato la data di realizzazione del progetto dal 2024 al 2026.

L’Europa ha previsto che per avere un reale impatto sull’ambiente siano necessari almeno 3 ettari di foresta, ma le città di Firenze Milano e Bologna non riescono ad attuare il progetto a causa dell’alta intensità abitativa e quindi di carenza di spazio disponibile. Per non sprecare questa grande opportunità il Comune di Milano ha chiesto delle modifiche al bando, attualmente irrealizzabile. In alcune città il progetto non è ancora attivo, ma in fase di definitiva progettazione. In altri casi, come a Torino, il Comune ha piantato alberi adulti che a causa della siccità si sono seccati.

L’attuazione della seconda fase del Piano di Forestazione Urbana creerà nuovi posti di lavoro, a cominciare dall’ampliamento di numerosi vivai regionali necessari per l’approvvigionamento. Tra le strategie del  progetto fondamentale è la conservazione della biodiversità che nel rispetto delle caratteristiche biografiche ed ecologiche dei luoghi  prevede che “in ogni posto giusto sia piantato l’albero idoneo“. Le foreste urbane contrasteranno il cambiamento climatico, gioveranno alla salute dei cittadini e rilanceranno l’economia in linea con la green economy e lo sviluppo sostenibile.

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Lucia Massi

Lucia Massi

Avvocata, assistente universitaria in U.S.A., interprete del tribunale di Roma e promotrice di cultura italiana presso la F.A.O. Le lauree conseguite in Italia e all’estero, incluso un Ph.D. presso la Columbia University di New York, attengono alle discipline giuridiche e letterarie. Laureata in giornalismo, collabora con BuoneNotizie.it.

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