A due anni dall’inizio della pandemia di Covid-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) annuncia che per l’Europa si potrebbe ben presto prospettare il termine dello stato di emergenza sanitaria, “un plausibile finale di partita“. A dichiararlo è il direttore dell’OMS Europa Hans Kluge, che indica come fattori del suo ottimismo gli alti tassi di vaccinazione, la variante Omicron meno aggressiva e la fine dell’inverno.
Gli ultimi report attestano in Italia un calo dei contagi del 24,9% e dell’occupazione delle terapie intensive, diminuita dell’8,4%, situazione simile anche in molti altri Paesi europei, tanto che molti governi stanno elaborando nuove politiche di gestione della variante Omicron, ad oggi dominante, allentando le restrizioni o talvolta eliminandole quasi del tutto.

Fine della pandemia, le motivazioni degli esperti

Non possiamo dire che tutto sia finito, ma voglio evidenziare che la Regione europea ha la straordinaria opportunità di prendere il controllo della trasmissione – sottolinea Hans Kluge, direttore di Oms Europa su Twitter – Questo periodo di maggiore protezione dovrebbe essere visto come un “cessate il fuoco” che potrebbe portarci una pace duratura. “
Le precauzioni da seguire per stabilizzare e migliorare la situazione sanitaria sono diverse: continuare con la campagna di vaccinazione intensificando la somministrazione di terze dosi, non abbassare la guardia per i più fragili e promuovere sempre comportamenti responsabili e di auto-protezione. A determinare una prospettiva futura positiva vi è un ulteriore aspetto, l’alta contagiosità di Omicron che, secondo Paolo Bonanni, epidemiologo, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze, ha comportato una immunità naturale, che si è andata a saldare con l’immunità prodotta dalla vaccinazione.

La Danimarca dice addio alle restrizioni

Dal 1 febbraio la Danimarca ha eliminato l’obbligo di indossare le mascherine e di esibire il Green Pass“In Danimarca abbiamo raggiunto una copertura vaccinale molto alta con oltre l’80% completamente vaccinato e oltre il 60% che ha ricevuto la terza dose – spiega all’AGI Henrik Ullum il capo dell’Istituto di Sanità danese – In particolare abbiamo vaccinato la maggior parte della nostra popolazione vulnerabile. Ciò offre a Paese una protezione molto elevata contro la grave malattia da Covid-19 e contro l’eccesso di mortalità.”
Tra le motivazioni principali che hanno indotto a cancellare i divieti vi è la marcata diminuzione dei pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva, oltre alla mancanza di trattamenti per i positivi, grazie alla sintomatologia lieve. “Quando osserviamo i decessi – osserva Ullum – ora vediamo che l’eccesso di mortalità complessiva con cui siamo entrati nel 2022 è scomparso.”
Gli eventi e le discoteche torneranno ad essere autorizzati, mentre le mascherine resteranno in vigore negli ospedali per il personale e i visitatori e il Green Pass dovrà essere esibito solo da chi proviene dall’esterno del Paese. La revoca di tutte le limitazioni va di pari passo con l’inizio della somministrazione della quarta dose ai “cittadini più vulnerabili”, vaccinati in autunno.

La fine della pandemia: cosa succede in Europa

Altri Paesi stanno progressivamente allentando le restrizioni e adottando nuovi piani di gestione del Covid, come sta avvenendo in Spagna, dove, grazie al graduale calo dei contagi e alla diminuzione dei ricoveri nelle terapie intensive e dei decessi, sarà abolito l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, da utilizzare invece nei luoghi affollati e dove viene meno la distanza di sicurezza.

Nonostante i contagi non diminuiscano, anche la Francia segue l’esempio della Danimarca allentando le restrizioni: dal 16 febbraio infatti a Parigi sono stati riaperti i club chiusi da dicembre, grazie ai segnali incoraggianti derivanti dal calo della curva degli infetti per 6 giorni consecutivi. In Austria invece viene meno il coprifuoco, il Super Green Pass ed il lockdown per i non vaccinati: l’Europa così guarda con positività al futuro, tenendo tuttavia la massima allerta e non abbassando la guardia.

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Antonella Acernese

Antonella Acernese

Antonella Acernese, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it da settembre 2020 grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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