I Premi Oscar 2022 vedranno protagonisti ben tre film italiani. A distanza di otto anni da “La Grande Bellezza”, diretto da Paolo Sorrentino, il Bel Paese torna sotto i riflettori più importanti del cinema.

Oltre allo stesso Sorrentino, in gran spolvero con il suo È stata la mano di Dio, le nomination comprendono il film d’animazione Luca di Enrico Casarosa e, per la categoria “Migliori costumi”, Massimo Cantini Parrini, nel Cyrano di Joe Wright.

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Prosegue, quindi, la forte sinergia tra Italia ed Hollywood, caratterizzata da capolavori senza tempo. Tra i film in lingua non inglese, il palmares italiano vanta 14 statuette: record assoluto. Ecco le vittorie più celebri dagli anni ‘50 ad oggi.

De Sica e l’esordio ai Premi Oscar

Il primo film tricolore a vincere un Premio Oscar fu Sciuscià, di Vittorio De Sica, nel 1948. La categoria “Miglior Film Straniero” farà la sua comparsa solo nel 1957, motivo per cui il lungometraggio otterrà il riconoscimento “speciale”, così come l’altra pellicola del regista frusinate: Ladri di biciclette.

In totale, De Sica si porterà a casa quattro Premi Oscar, poiché vincerà ancora nel 1965, con Ieri, oggi e domani, e nel 1970, con Il giardino dei Finzi Contini.

Il momento di Federico Fellini

Una volta ufficializzata la categoria “Miglior Film Straniero”, ad aprire le danze fu La strada di Federico Fellini. Il film, girato nel 1954, trovò enormi difficolta nell’essere prodotto, poiché nessuno credeva davvero nel lavoro del regista romagnolo. Fellini non solo vinse l’edizione del 1957, ma si ripetè l’anno dopo, con Le notti di Cabiria.

Il regista alzò ulteriormente l’asticella nel 1964, con 8 1/2: oltre ad esser il miglior film straniero, la pellicola ottenne il Premio Oscar nella categoria “Migliori Costumi”. Il pareggio con Vittorio De Sica venne sancito nel 1975, con Fellini che ricevette il quarto Oscar per Amarcord.

I Premi Oscar targati anni ’90

L’Italia dovette attendere 15 anni prima di ritornare sul gradino più alto del podio. A portarcela, nel 1990, fu Giuseppe Tornatore, con il suo Nuovo Cinema Paradiso. Doveroso menzionare la colonna sonora, frutto del lavoro straordinario di Ennio Morricone. Lo storico compositore non vincerà l’Oscar, ma si porterà a casa un David di Donatello e un Premio BAFTA.

Due anni dopo, la scena si ripete: Mediterraneo di Gabriele Salvatores è il miglior film straniero dell’edizione 1992. Il film, ispirato e liberamente tratto dal romanzo Sagapò di Renzo Biasion, conclude la cosiddetta trilogia della fuga del regista napoletano, iniziata con Marrakech Express nel 1989 e proseguita con Turné nel 1990.

La conclusione del decennio portò il nome di Roberto Benigni. L’attore toscano stregò il mondo intero con La vita è bella, pellicola incentrata sulle persecuzioni verso gli ebrei nella seconda guerra mondiale: Miglior Film Straniero, Miglior Attore Protagonista a Benigni e Miglior Colonna Sonora a Niccolò Piovani. Tuttora è il secondo lungometraggio non in lingua inglese più visto di sempre negli Stati Uniti, dopo La tigre ed il dragone di Ang Lee.

La Grande Bellezza: Sorrentino nell’olimpo di Hollywood

Nel nuovo millennio, è Paolo Sorrentino a far sorridere gli italiani, precisamente nell’edizione del 2014. Oltre al Premio Oscar, La grande bellezza trionfa in lungo e in largo, ottenendo un Golden Globe e un premio BAFTA nella stessa categoria, quattro European Film Awards, nove David di Donatello (su 18 nomination) e cinque Nastri d’Argento. Il regista, quindi, torna nuovamente al Dolby Theatre dopo otto anni, ma si dichiara già soddisfatto della stessa nomination.

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Francesco Cretella

Francesco Cretella

Innamorato della comunicazione in ogni sua forma, specialmente se cinematografica e sportiva. Scrivo per passione e ambizione, rifacendomi ai sei elementi più importanti dell'umanità: chi, cosa, quando, dove, come e perché.

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