Bisogna iniziare subito a ricostruire l’Ucraina senza aspettare la fine delle ostilità. Questa è la convinzione del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky supportata anche del Segretario Generale ONU António Guterres. In questa chiave si è tenuta la Ukraine Recovery Conference di Lugano, dove è stato presentato il Piano per la Ricostruzione da 750 miliardi di dollari e 850 progetti. Durante la conferenza svoltasi il 4 e 5 luglio è stata redatta anche la Dichiarazione di Lugano, un memorandum fondamentale per una ricostruzione in senso europeista dello Stato ucraino.

Il Piano per la ricostruzione presentato dall’Ucraina

Nel corso della Ukraine Recovery Conference, il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal ha presentato il piano decennale per la ricostruzione. Per la sua attuazione è prevista una forbice temporale dal 2023 al 2032 per sviluppo e messa in atto dei lavori, il cui costo previsto è di circa 750 miliardi di dollari distribuiti su 850 progetti.

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La maggior parte di essi (580 progetti) è prevista nel primo triennio, fino al 2025, per un costo preventivato di 350 miliardi di dollari. Parte del totale, fino a 500 miliardi, potrebbe essere ammortizzato con i ricavi dei beni confiscati ai russi. Si stima che l’economia ucraina crescerà del 7% ogni anno. Per la ricostruzione è previsto un supporto economico e pratico dei paesi partner dell’Ucraina, con la divisione in zone di responsabilità per la sua ricostruzione.

Il presidente Zelensky: “Ricostruire subito”

Kiev e la Svizzera hanno reindirizzato la già calendarizzata quinta Conferenza sulla Riforma Ucraina trasformandola in Ukraine Recovery Conference. L’intenzione di un dibattito su di una transizione pacifica e democratica dell’Ucraina verso l’Unione Europea è diventata quindi una discussione sulla ricostruzione a seguito dell’aggressione russa iniziata il 24 febbraio scorso.

Circa 40 stati e 18 organizzazioni internazionali hanno partecipato alla conferenza per supportare e delineare una ricostruzione secondo i valori delle democrazie occidentali. Secondo la volontà della Presidenza ucraina, questa ricostruzione è un percorso da avviare subito per poter ripristinare capacità economiche ed industriali ed una socialità che le distruzioni derivanti dal conflitto hanno messo in crisi.

Voglio subito sottolineare che quando si parla di ripresa, spesso si pone l’accento in modo errato – ha affermato il Presidente Zelensky – non si tratta solo di cosa dovremmo fare dopo la nostra vittoria o negli anni successivi, ma anche di cosa dobbiamo fare adesso”.

L’importanza di ripristinare una vita normale

I missili russi per Zelensky hanno negato le certezze dell’istruzione, dell’economia e dell’industria ucraine e questi sono ambiti da ripristinare sin da subito. Non c’è, infatti, solo “il ripristino delle infrastrutture”, c’è anche la necessità del “ripristino di una normale vita economica”.

Quanto scaturito nella Ukraine Recovery Conference è un passo importante proprio in tal senso. La ricostruzione dell’Ucraina è stata delineata con il supporto del mondo occidentale senza limitarsi alla dimensione edilizia ed infrastrutturale: c’è anche l’esigenza di un percorso politico e diplomatico che sia sostenuto su larga scala ed orientato a maggiore democrazia e ad una piena integrazione di valori e metodologie europei.

Cosa delinea la Dichiarazione di Lugano

L’ordine del giorno della conferenza tenuta a Lugano prevedeva un confronto “sulle priorità, sui metodi e i principi della ricostruzione” di pari passo con la “configurazione che essa assumerà nei settori delle infrastrutture, dell’economia, dell’ambiente e della socialità”.  Dai lavori avviati è scaturita la Dichiarazione di Lugano, che rimarrà come memorandum fondamentale sulle linee d’azione per la ricostruzione in senso democratico ed europeo della futura Ucraina.

Nella Dichiarazione si afferma che la ricostruzione dovrà essere mantenuta sotto il controllo ucraino e con la supervisione dei partner internazionali e dovrà, inoltre, essere orientata al raggiungimento dei parametri adeguati per poter accedere all’Unione Europea.  Sarà, quindi necessari una ricostruzione trasparente ed equa che rafforzi stato di diritto ed eradichi la corruzione. Dovrà inoltre essere partecipata dalle comunità locali tramite decentralizzazione delle strutture di rappresentanza e in uno spirito di proficua collaborazione tra stakeholder internazionali, accademici e locali.

La Dichiarazione afferma la necessità di una ricostruzione che permetta un’Ucraina più inclusiva, con rispetto per la parità di genere, diritti umani, economici, culturali e sociali necessario per ridurre le disparità. Per raggiungere i parametri di accesso europei nel pieno rispetto dell’Agenda 2030 e del Trattato di Parigi, questa ricostruzione dovrà essere verde integrando la dimensione ambientale con le necessità economiche e sociali.

Anche per Guterres bisogna iniziare subito a ricostruire

L’opinione sulla necessità di iniziare subito la ricostruzione è condivisa anche dal Segretario delle Nazioni Unite António Guterres che nel proprio messaggio inviato alla conferenza di Lugano ha affermato: “La guerra della Russia in Ucraina ha portato migliaia di vite umane e costretto milioni di persone a sfollare”. Guterres ha aggiunto anche che: “Milioni di ucraini hanno perso il proprio sostentamento e rischiano di cadere nella povertà. Per riparare i danni e le devastazioni alle case, agli ospedali e alle scuole serviranno anni. Questa è una strada lunga, ma deve iniziare subito“.

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Pasquale De Salve

Pasquale De Salve

Sono laureato in Filosofia e scrivo per passione. Qui scrivo di ambiente, politica, diritti e qualche volta anche di altro. Cerco di intendere il mondo per quello che è, ma di utilizzare quelle poche parole che ho a disposizione perché possa migliorare. Il suo cambiamento, però, dipende dallo sforzo di ognuno di noi!

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