Nella tornata elettorale delle elezioni 2022 per la prima volta milioni di giovani maggiorenni voteranno anche per il Senato. Qual è il principio dietro a questo cambiamento? Per una serie di fattori sarà una grande opportunità per far contare il loro voto.

Quattro milioni di giovani elettori

Insieme alla riduzione del numero dei parlamentari italiani, un’altra novità da non sottovalutare in campagna elettorale è quella della parificazione delle fasce di età degli elettorati di entrambe le camere. Saranno tanti i diciottenni a cui verrà consegnata, oltre a quella della Camera dei Deputati, anche la scheda elettorale del Senato della Repubblica. Si tratta di circa quattro milioni di giovani, oltre l’8% della totalità dell’elettorato previsto per queste elezioni, che potranno recarsi alle urne ed esprimere il proprio voto per la prima volta.

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Perché estendere l’elettorato del Senato

Con la legge costituzionale del 18 ottobre 2021 il legislatore ha cancellato dalla carta costituzionale il limite dei 25 anni di età previsti in precedenza intervenendo, assieme alla riduzione del numero dei parlamentari di entrambi i rami del Parlamento ed alla legge elettorale, a cambiare sostanzialmente le dinamiche di elezione dei rappresentanti.

La motivazione di fondo dietro la scelta di estendere l’elettorato del Senato ed equipararlo a quello della Camera si ritrova nell’esigenza di maggiore governabilità degli iter legislativi tramite l’ammorbidimento del ruolo di Palazzo Madama come Camera Alta di ripensamento, controllo e garanzia sull’attività legislativa assegnatole dai Padri Costituenti.

La diversità degli elettorati tra le due Camere del Parlamento contribuiva a produrre una disomogeneità nella composizione delle maggioranze che ha spesso cestinato disegni di legge e mandato in crisi governi.

Chi vota alla Camera sa votare anche per il Senato

La ricerca di maggiore governabilità in questo caso ha un risvolto positivo nel senso che, per garantire la governabilità, il legislatore estende il voto alla fascia di popolazione dai diciottenni ai venticinquenni, facendo proprio almeno in parte il principio secondo cui chi è capace di fare le proprie scelte politiche per la Camera dei Deputati lo è anche per il Senato. Rimarrebbe in futuro da garantire la restante parte del diritto e cioè il principio democratico secondo cui chi può eleggere può esso stesso essere eletto almeno dai venticinque anni in su.

Voto al Senato opportunità per i diciottenni

Per la ricerca di governabilità la classe politica si è diretta verso la parificazione delle funzioni di entrambe le camere agendo anche sul numero dei parlamentari: 400 per Montecitorio e 200 per Palazzo Madama (l’uno il doppio dell’altro). Non è, però, riuscita ad agire sulla legge elettorale. Il Rosatellum rimane l’elemento che potrà creare le maggiori difformità nella rappresentanza, ma, proprio queste, data la prevista astensione, generano una opportunità in più per il dinamismo del voto giovanile per le elezioni 2022.

Il Rosatellum offre vari elementi di potenziali difformità nei risultati: specie nel proporzionale per il Senato. Dato che i conteggi per la ripartizione dei seggi avvengono su scala regionale, il voto giovanile potrà incidere diversamente regione per regione. All’interno della stessa regione, inoltre, possono esistere difformità nei risultati dei collegi per il Senato rispetto ai risultati dei collegi corrispondenti per la Camera.

Se da un lato Rosatellum e riduzione del numero dei parlamentari possono aumentare ulteriormente quel divario tra eletto ed elettore che si riflette in un’altissima percentuale di astenuti, dall’altro la riduzione delle aspettative individualistiche dettate da una minore quantità di interessi particolari sul voto può permettere proprio all’input idealistico dei giovani di fare la differenza in un’elezione che risentirà in parte della disillusione degli adulti.

L’ingresso di milioni di giovani nel mondo di chi può far valere tutti i propri diritti coinciderà questa volta con una grande opportunità per far contare il proprio voto indirizzandolo, più che verso il candidato di turno, all’idea di crescita e di progresso in cui vorranno credere.

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Pasquale De Salve

Pasquale De Salve

Sono laureato in Filosofia e scrivo per passione. Qui scrivo di ambiente, politica, diritti e qualche volta anche di altro. Cerco di intendere il mondo per quello che è, ma di utilizzare quelle poche parole che ho a disposizione perché possa migliorare. Il suo cambiamento, però, dipende dallo sforzo di ognuno di noi!

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