Si è da poco conclusa a Sharm el Sheikh la Cop27, la Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, un appuntamento che ha visto il contributo dell’Italia con 41 eventi tematici ospitati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) presso il proprio padiglione all’interno della manifestazione.

L’obiettivo di questi incontri era quello di valorizzare le buone pratiche di tanti stakeholder presenti, come università, centri di ricerca, fondazioni, ONG, regioni e aziende italiane, impegnati nel contrasto ai cambiamenti climatici e nel diffondere uno sviluppo sostenibile.

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Gli incontri e le proposte del nostro Paese

Ad aprire l’evento a Sharm El-Sheikh, l’High Level Segment, che ha visto la partecipazione di capi di stato e di governo per discutere di tematiche trasversali, come la transizione equa, il futuro dell’energia, finanziamenti innovativi per il clima e lo sviluppo, sicurezza alimentare, sicurezza idrica, cambiamento climatico e sostenibilità delle comunità vulnerabili.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al suo primo evento internazionale, è intervenuta con un messaggio in cui ha ribadito l’impegno dell’Italia per rispettare i target europei previsti dal pacchetto Fit for 55, riducendo le emissioni di gas serra e aumentando la produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili. La premier ha inoltre sottolineato l’importanza di una transizione equa, sostenendo i paesi più colpiti dalla crisi climatica.

La Cop27 è stata l’occasione per presentare il “Fondo Italiano per il Clima, rafforzare la finanza globale per una transizione verde e giusta”. La misura è stata proposta dal governo Draghi al G20 nell’ottobre 2021 e ha come finalità il sostegno di iniziative in ambito climatico da realizzare in paesi in via di sviluppo.  La dotazione finanziaria è di 4,2 miliardi di euro erogati in 5 tranche annuali di 840 milioni ciascuna e sarà compito di Cassa Depositi e Prestiti selezionare le singole iniziative attraverso una serie di strumenti che vanno dai prestiti ai governi, al finanziamento di progetti privati, alla partecipazione in fondi di investimento.

L’Associazione della Croce Rossa Italiana ha presentato le attività svolte sui temi del cambiamento climatico e della riduzione del rischio da disastri e ha proposto anche un “Escape Room Game” durante la quale, attraverso quiz ed enigmi, i partecipanti sono stati invitati a immedesimarsi nei cittadini di una comunità immaginaria, chiamati ad adoperarsi per l’adattamento del proprio territorio ai cambiamenti climatici. Nel convegnoGreen Obsession: Trees Towards Cities, Humans Towards Forests”, invece, l’archistar Stefano Boeri, partendo dall’esperienza del Bosco in verticale, ha proposto un cambiamento di paradigma all’urbanistica per contrastare la crisi ambientale nella prospettiva della transizione ecologica grazie alle strategie di forestazione urbana.

Entro la fine del 2022 10 GW di rinnovabili

Rispettare tutti gli impegni presi dall’Italia sulla decarbonizzazione e puntare al 100% di rinnovabili. Queste le sfide lanciate dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, che ha incontrato l’inviato Usa per il clima, John Kerry al Padiglione Italia: “John Kerry si è raccomandato con me di spingere sulle fonti rinnovabili – ha dichiarato all’ANSA il ministro – Io gli ho spiegato che l’anno scorso in Italia avevamo autorizzato 1,5 gigawatt di nuovi impianti, mentre quest’anno ad agosto eravamo già a 5,5 gigawatt autorizzati. E alla fine dell’anno possiamo arrivare a 7, o anche a 10

Nel corso dell’incontro, Kerry e Pichetto hanno anche affrontato il tema del Fondo per le perdite e i danni dovuti al riscaldamento globale richiesto alla Cop27 dai paesi meno sviluppati. “La posizione italiana – ha spiegato il ministro – è di valutare un programma di azione che utilizzi strumenti che già ci sono, magari aggiornandoli, o inventandone anche di nuovi. L’Italia considera inattuabile un unico fondo, che sarebbe di dimensioni stratosferiche e richiederebbe anni di negoziati“.

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Giovanni Binda

Giovanni Binda

Giovanni Binda, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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