L’Europa ha deciso di passare dalla teoria alla pratica. Dopo aver parlato a lungo di cambiamenti climatici, il 1° febbraio scorso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato il Green Deal Industrial. Il Piano si basa su due punti centrali: gli aiuti di Stato a breve termine e lo stanziamento di un fondo comune entro l’estate, come preannunciato lo scorso gennaio al World Economic Forum di Davos.

Per conseguire gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo, la Commissione si è impegnata a mobilitare almeno 1000 miliardi di euro di investimenti sostenibili nel prossimo decennio.

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Secondo von der Leyen, in questo contesto di opportunità, l’Europa ha bisogno di un nuovo piano industriale del Green Deal. Il Piano farà parte del Green Deal europeo, che ha avviato l’Unione Europea sulla strada della neutralità climatica e permetterà all’Europa di fare da apripista a livello mondiale nell’era a emissioni zero.

Green Deal europeo: il nuovo Piano Ue per l’industria sostenibile

Nella proposta di legge la Commissione identificherà gli obiettivi da raggiungere per l’industria a emissioni zero, attraverso norme ad hoc, per garantire procedure più semplificate con un evidente sostegno alla diffusione delle energie rinnovabili. Il progetto prevede anche una riforma del mercato dell’elettricità che permetta ai consumatori di usufruire di costi delle energie rinnovabili più bassi.

Il punto centrale del Piano è la necessità di aumentare in modo consistente lo sviluppo tecnologico, la produzione manifatturiera e l’installazione di prodotti a emissioni zero e la fornitura di energia nel prossimo decennio.

Inoltre è previsto di incrementate le competenze necessarie per garantire posti di lavoro di qualità e ben retribuiti, visto che una percentuale compresa tra il 35 % e il 40 % di tutti i posti di lavoro potrebbe essere interessata dalla transizione ecologica.

Infine prevede di attuare una cooperazione globale e un contributo del commercio alla transizione verde, nel rispetto dei principi della concorrenza leale tra Stati. A tal fine continuerà a sviluppare la rete dell’Ue di accordi di libero scambio e altre forme di cooperazione con i partner per sostenere la transizione verde.

Green Deal europeo: l’Europa punta a diventare a impatto zero

Il Green Deal europeo, presentato dalla Commissione l’11 dicembre 2019, pone l’obiettivo di far sì che l’Europa diventi il primo continente a impatto zero entro il 2050. Il regolamento europeo sul clima impone l’emanazione di norme obbligatorie per l’impegno dell’Ue verso la neutralità climatica. In particolare lo scopo è di ridurre almeno del 55 %, rispetto ai livelli del 1990, le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2030. Rispetto al Green Deal precedente, il nuovo Piano punta a creare un ambiente più favorevole per il potenziamento della capacità produttiva dell’Ue nell’ambito delle tecnologie e dei prodotti a zero emissioni indispensabili per raggiungere gli importanti obiettivi climatici dell’Europa.

Nella transizione verso un’economia a zero emissioni, la competitività dell’Europa dipenderà dalla sua capacità di sviluppare e produrre le tecnologie pulite che rendano attuabile l’evoluzione green. I paesi dell’Ue devono destinare almeno il 37% dei finanziamenti ricevuti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza da 672,5 miliardi di euro a investimenti e riforme che sostengano gli obiettivi in materia di clima.

Il Piano industriale del Green Deal è stato annunciato dalla Presidente von der Leyen come iniziativa che garantirà all’Ue di implementare il suo vantaggio competitivo attraverso investimenti nelle tecnologie pulite e di continuare a guidare il percorso verso la neutralità climatica.

Nuovo Green Deal: dall'Ue nuovo Piano per un'industria più sostenibile

L’energia eolica è una delle fonti esistenti più rinnovabili

L’Unione europea punta il futuro verso le energie rinnovabili

Il nuovo Green Deal è finalizzato a incentivare un’introduzione più rapida delle rinnovabili, a sostenere la decarbonizzazione dell’industria e la produzione di attrezzature per la transizione verso l’impatto zero. Le nuove disposizioni saranno in vigore fino al 31 dicembre 2025.

L’Europa ha un’occasione unica per poter avviare un percorso per garantire la leadership industriale nel settore della tecnologia a impatto zero in rapida crescita. L’Ue è determinata a guidare la rivoluzione della tecnologia pulita.

Secondo von der Leyen: “Per le nostre aziende e i nostri cittadini significa trasformare le competenze in posti di lavoro di qualità e l’innovazione in produzione di massa, grazie a un quadro più semplice e veloce. Un migliore accesso ai finanziamenti consentirà alle nostre principali industrie di tecnologia pulita di crescere rapidamente”. 

La Commissione europea ha affermato di incentivare gli Stati membri a usare i fondi del RepowerUe per concedere sgravi fiscali alle industrie a zero emissioni. RepowerEu è il piano della Commissione europea per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi prima del 2030, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Questo Piano stabilisce una serie di misure che vanno dalla spinta verso l’utilizzo delle energie rinnovabili all’uso più parsimonioso dei dispositivi energetici da parte dei consumatori per accelerare la transizione verde.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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