Con Telemachus tenere sotto controllo i pazienti Covid sarà possibile anche a domicilio.

Nonostante sia passato ormai un anno e mezzo dal momento in cui la pandemia ha iniziato a diffondersi anche in Italia, monitorare l’andamento dei contagi non è ancora, ad oggi, un compito semplice. Per questo è nato Telemachus, un progetto che, come si legge sul sito ufficiale, a fronte delle prime difficoltà evidenziate durante quel lontano marzo 2020, si è posto l’obiettivo di “sviluppare una soluzione in risposta al Covid-19”. Monitorando le condizioni di salute della popolazione, Telemachus è infatti in grado di identificare rapidamente i casi di infezione e può quindi prevenire la propagazione del virus. Allo stesso tempo, proponendo un’interazione digitale fra medico e paziente, riduce notevolmente i rischi di contagio a cui si sarebbe altrimenti sottoposti con una visita di persona.

Telemachus, con i suoi sensori biomedici, monitora costantemente i parametri vitali di chi lo indossa

Telemachus è un progetto di telemedicina, sviluppato da un gruppo di aziende del Sud Italia, in collaborazione con il Politecnico di Bari, grazie al co-finanziamento dell’Agenzia Spaziale Europea, che si basa sul connubio fra un’app e un braccialetto “smart”.

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Esteticamente simile a un semplice orologio, è interamente composto da sensori biomedici in grado di monitorare costantemente i parametri vitali dei pazienti – frequenza cardiaca, temperatura corporea, ossigenazione del sangue e attività del cuore – e di inviarli in tempo reale ai medici, che possono così gestire da remoto i pazienti Covid in tutte le fasi della malattia.

L’app, invece, disponibile sia per Android che per iOS, permette ai pazienti di consultare direttamente questi risultati, di eseguire autodiagnosi e di controllare persino i farmaci che son stati loro prescritti; inoltre, è dotata delle funzioni di chat, chiamata e videochiamata, utili sia per i medici che per i pazienti per dare e ricevere consulti mantenendo il distanziamento sociale.

Pazienti Covid: in arrivo il braccialetto "smart" per monitorarli a domicilio

Pazienti Covid: la telemedicina sarà un rimedio per il futuro

A cosa servono i dati ricavati da Telemachus

Per garantire il corretto svolgimento del processo di cura dei pazienti Covid, Telemachus è stato anche dotato di una bacheca di controllo. Tramite l’utilizzo di questa dashboard, le autorità sanitarie coordinano le attività dei medici di base e, grazie alla tecnologia spaziale GNSS – la stessa del GPS –, di cui il braccialetto è provvisto, sono in grado di monitorare in maniera anonima la posizione dei pazienti, che possono così essere localizzati in caso vengano ritenuti necessari servizi di assistenza più intensivi, come l’ospedalizzazione.

Telemachus è attualmente in fase di test per i pazienti Covid

Da ormai alcune settimane, Telemachus è entrato nella sua prima vera e propria fase di test. Per l’occasione, un primo set di braccialetti è stato inviato all’Asl di Bari, che ha provveduto a distribuirli a campione ai pazienti Covid per valutare l’efficacia dell’interazione fra medico e assistito. Un secondo set è invece stato consegnato al Policlinico Riuniti di Foggia, che si sta invece focalizzando sul monitoraggio indoor, ovvero sul tracciamento tempestivo dei contagi all’interno della struttura ospedaliera per evitare la nascita di nuovi focolai.

I dati raccolti da questa fase pilota, dopo un periodo di sei mesi, saranno poi inviati allo Spallanzani di Roma, che potrà così svolgere delle analisi sui modelli di comportamento e di diffusione del virus.

Non solo Covid: la telemedicina come rimedio per il futuro

“È importante puntare su modelli innovativi come la telemedicina” spiega il dottor Gianpiero D’Offizi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Epatologia dello Spallanzani. Questo tipo di tecnologia, presto o tardi, “si rivelerà fondamentale anche per la cura di nuove patologie” oppure quando si svilupperanno contesti estremi: basti pensare ai casi di malore sul posto di lavoro o a tutti quei luoghi al chiuso che hanno sofferto maggiormente le ripercussioni del Covid-19. Oltre a garantire la sicurezza di clienti e personale, monitorando costantemente la situazione indoor, la telemedicina, secondo i dati pubblicati dall’Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione, può aiutare a ridurre del 50% la mortalità e del 39% le ospedalizzazioni, identificando precocemente gravi patologie – tra cui quelle cardiache – e prevenendo l’insorgenza di situazioni che altrimenti risulterebbero critiche.

Uno sguardo al futuro

È evidente che la telemedicina porti con sé grandi vantaggi. Affiancandosi alla medicina tradizionale, è infatti in grado di migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti, che possono ricevere il servizio medico direttamente a casa propria. Indipendentemente dalla pandemia, raggiungere le strutture di cura non è semplice per tutti: c’è chi abita in zone remote e chi non ha la possibilità di uscire di casa senza l’aiuto di amici e parenti. In questi casi, è proprio la telemedicina a venirci in aiuto, garantendoci comunque la possibilità di continuare a salvaguardare la nostra salute.

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Giorgia Galbulli Cavazzini

Giorgia Galbulli Cavazzini

Giorgia Galbulli Cavazzini è un'aspirante giornalista con la passione per la tecnologia. Attualmente, collabora con BuoneNotizie.it, grazie a cui ha avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo. Laureanda in Scienze della comunicazione, è da poco entrata anche nel mondo dell'editoria, da cui è attratta fin da quando era solo una bambina.

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