Il Salone del Mobile 2021 lancerà un nuovo format di evento nel rispetto delle misure di sicurezza.

Il Salone del Mobile 2021 si terrà a Milano dal 5 al 10 settembre 2021. Sarà la volta di un nuovo format targato Stefano Boeri, architetto che darà vita, insieme ad altri professionisti, ad un salone lontano dal modello tradizionale, con un nuovo nome. All’interno degli spazi di Fiera Milano a Rho, ma anche in centro città, daranno il via ad un evento che concilierà al meglio lo spirito della fiera con le misure di sicurezza che dovranno essere necessariamente adottate.

Le novità del primo Salone del Mobile post pandemia

L’evento di Milano sarà la prima grande fiera aperta ai visitatori dopo la pandemia. Per tutti i giorni il salone ospiterà gli operatori e il pubblico e darà a quest’ultimo l’opportunità di interagire con i designer e di acquistare i pezzi preferiti. Sarà l’occasione di sperimentare le misure di sicurezza che presto tutto il mondo adotterà per ospitare eventi di portata internazionale, siano essi sportivi, culturali o altro.

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Per la prima volta il Salone del Mobile integrerà l’esposizione fisica a quella virtuale. Ormai moltissimi eventi vengono svolti principalmente in via telematica. Per l’occasione verrà lanciata, a giugno, una piattaforma web dedicata unicamente al Salone del Mobile 2021: questa fungerà da integrazione dell’evento che, per la maggior parte, si svolgerà in sede.

Questo evento è anche l’occasione per stabilire la modalità di svolgimento innovativo del prossimo evento del 2022; sessantesimo Salone del Mobile.

Le misure di sicurezza adottate dal Salone del Mobile

In un periodo fuori pandemia i visitatori del Salone si aggirano intorno ai 400mila. Anche se in numeri ridotti, gli ospiti di quest’anno obbligheranno gli organizzatori ad adottare misure di sicurezza consone al periodo storico. Il regolamento tecnico è già stato messo a disposizione dei partecipanti sul sito della fiera. Prima di tutto la progettazione dei posteggi deve garantire la distanza di sicurezza al pubblico e agli espositori.

Oltre alle distanze di sicurezza verranno adottate misure dure per evitare di trasformare un evento del genere in un riacutizzarsi dei contagi. Verranno effettuati controlli severi a tappeto della temperatura. Non sono ancora certe le credenziali di entrata necessarie: ad esempio basterà effettuare un tampone? O sarà necessario il passaporto vaccinale? Utilizzeranno test rapidi in entrata? O basterà certificare la propria negatività? Manca ancora molto per rispondere alle perplessità del pubblico che parteciperà al Salone.

Il simbolo di ripresa dei settori in crisi come il turismo

Il valore simbolico dell’evento sicuramente sta dando una spinta importante alle istituzioni per far sì che tutto venga svolto al meglio. Inizialmente titubanti, alcuni imprenditori, stanno accogliendo con entusiasmo la proposta di rilancio che il Salone rappresenta per l’Italia intera, leader nel settore del design e arredamento. La comune volontà di realizzare un evento a pieno regime sembra non mancare, ad oggi si stanno predisponendo anche incentivi per gli espositori e agevolazioni per favorire la presenza in alberghi e ristoranti.

Il Salone rappresenta anche il carburante del turismo che deve ripartire in Italia. Infatti, l’idea di realizzare un’esposizione diffusa in gran parte della città, incentiverà i turisti a spingersi oltre la fiera stessa; aiutando così una città culturalmente attiva come Milano a rilanciare il suo business turistico.

La situazione attuale ha influenzato lo sviluppo degli eventi, rendendo il salone realizzabile ma con nuove esigenze. La nuova normalità è un’innovazione nell’ambito delle fiere internazionali che cambiano volto per sempre a causa della pandemia. Ma che devono rappresentare la ripresa economica per milioni di persone.

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Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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