La nuova frontiera dei viaggi spaziali è vicina.

Per la prima volta è stato estratto ossigeno dall’atmosfera di Marte. Lo scorso 21 febbraio il veicolo Perseverance della Nasa è arrivato sul Pianeta Rosso e ha compiuto uno dei traguardi più importanti per l’uomo nell’ambito spaziale. Il grande risultato cambierà per sempre l’organizzazione dei viaggi spaziali. Si chiama Moxie (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment) lo strumento in grado di estrarre ossigeno dall’atmosfera di Marte. L’esperimento ha estratto soltanto la quantità necessaria di ossigeno per 10 minuti di sopravvivenza di un astronauta. Ma questo è il primo grande passo verso i viaggi spaziali del futuro.

L’estrazione dell’ossigeno pone le basi per le future esplorazioni spaziali

C’è ancora molto da lavorare per creare quel discendente di Moxie capace di estrarre ossigeno e renderlo respirabile e pulito. L’obiettivo prioritario per il momento è quello di costruire uno strumento più grande e testare inizialmente la capacità di resistenza al lancio, al viaggio spaziale e all’atterraggio su Marte. In secondo luogo si andrà a testare la funzionalità di enormi estrazioni d’ossigeno, che saranno le capacità in grado di cambiare per sempre il viaggio spaziale.

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Come spiega la Nasa il discendente di Moxie dovrà sicuramente essere testato in diverse condizioni di temperatura, pressione, venti e tutte le possibili variabili atmosferiche di Marte. Per i prossimi due anni, la missione Mars 2020 si aspetta di testare l’estrazione ancora nove volte. Questo esperimento pone a tutti gli effetti le basi per una futura spedizione umana su Marte.

Si pensa che attraverso la costruzione di moduli abitativi per gli astronauti, alimentati dall’ossigeno estratto direttamente sul pianeta, questi potranno stabilirsi per lunghi periodi durante le ricerche. Oppure la possibilità di estrarre ossigeno su Marte potrebbe facilitare l’arrivo su quel pianeta e la partenza verso il ritorno sulla terra o verso altri pianeti. Il primo passo è quello di riuscire a portare gli astronauti su Marte. Non si è poi così lontani dall’obiettivo come afferma Elon Musk, l’imprenditore più influente al mondo. Secondo lui entro il 2030 metteremo piede sul Pianeta Rosso.

I numeri del primo esperimento targato Moxie

Durante il primo esperimento Moxie ha estratto soltanto 5 grammi di ossigeno. L’obiettivo che si è posto la Nasa è arrivare ad estrarre 10 grammi di ossigeno l’ora: questo potrà avvenire perfezionando lo strumento di estrazione che per ora è troppo piccolo per raggiungere quel regime.

Per procedere all’estrazione Moxie deve raggiungere la temperatura di 800°C. Perciò anche le fasi di costruzione, trasporto e montaggio dell’apparecchio sono di fondamentale importanza al fine di prevenire qualsiasi danno una volta nello spazio.

Per la riuscita di una spedizione spaziale, l’ossigeno è la principale fonte di energia. Infatti oltre a fornire aria respirabile per gli astronauti, l’ossigeno serve come propulsore, come carburante dei viaggi spaziali. Così cambieranno, in un futuro non troppo lontano, gli spostamenti nello spazio. Se la Nasa è stata in grado di scoprire il metodo per estrarre ossigeno direttamente su Marte, chi lo sa cosa potrà succedere per altri pianeti in futuro. Le stazioni di estrazioni di ossigeno fungeranno da stazioni di rifornimento: una sorta di benzinai spaziali.

Dalla Nasa spiegano come potrebbe essere utilizzato Moxie una volta entrato a pieno regime: 25 tonnellate di ossigeno e 7 di combustibile sono la quantità necessaria per riportare a Terra quattro astronauti. Trasportare tale quantità di gas dalla terra, oltre ad essere costoso, sarebbe complicato. Riuscire a mettere a punto uno strumento leggero ed efficiente che possa estrarre ossigeno per il ritorno una volta arrivati su Marte rappresenterebbe una svolta dei viaggi spaziali.

Mars 2020 la missione dei record

Mars 2020 è stata sicuramente la missione spaziale della Nasa con i risultati più sorprendenti degli ultimi anni. Per la prima volta un mezzo costruito dall’uomo è decollato, ha viaggiato ed è atterrato sull’atmosfera marziana. Si tratta di Ingenuity, il drone-elicottero di Perseverance. L’obiettivo di questo ennesimo esperimento riuscito è quello di studiare l’atmosfera e testare un eventuale volo e la fase di atterraggio sulla superficie di Marte. Forse un giorno i risultati raccolti da Ingenuity permetteranno all’uomo di atterrare sul Pianeta Rosso senza rischi. Non è poi così lontana la nuova frontiera dei viaggi spaziali; grazie all’estrazione dell’ossigeno su Marte si è segnata la grande svolta nella conoscenza spaziale. Da oggi la storia cambierà.

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Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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